Una persona o è tuo fratello nella fede o è tuo pari in umanità

12.03.2024
Discorso al Forum della Multipolarità di Mosca, 27 febbraio 2024

بسم الله الرحمن الرحيم

السلام عليكم و رحمةالله و الله بالخير

Mio caro professore e amico prof. Aleksandr Dugin,

stimati ospiti Relatori e partecipanti da tutto il mondo,

rispettati organizzatori e sponsor del secondo congresso del MIR e del Forum sulla multipolarità,

vi ringraziamo molto per l'invito e per aver organizzato questo incontro di buon auspicio in un momento storico così pericoloso.

È un onore essere qui tra voi a Mosca.

بسم الله الرحمن الرحيم

يَا أَيُّهَا النَّاسُ إِنَّا خَلَقْنَاكُم مِّن ذَكَرٍ وَأُنثَىٰ وَجَعَلْنَاكُمْ شُعُوبًا وَقَبَائِلَ لِتَعَارَفُوا

Nel nome di Allah il Misericordioso e il Compassionevole: "O umanità, in verità vi abbiamo creato da maschio e femmina e vi abbiamo fatto popoli e tribù affinché vi conosciate l'un l'altro".

L'Imam Ali ha detto in questo contesto: "Una persona o è tuo fratello nella fede o è tuo pari in umanità".

Credendo in questo, non approviamo l'idea di spostarci ulteriormente nel grembo di un mondo unipolare egemone o di un ordine imperialista/ colonialista/ di apartheid/ genocida. Ciò a cui aspiriamo e chiediamo con forza è un mondo multipolare che comprenda e includa i grandi Paesi e i Paesi di medie dimensioni, così come quelli piccoli ma non asserviti - Stati o Paesi che hanno la loro parte, la loro partecipazione e il loro contributo intrinseco al mondo intero.

Dobbiamo passare a un mondo pluralistico multilaterale più flessibile, il che significa che qualsiasi Paese o parte ha la capacità di progredire, prosperare e crescere su una moltitudine di livelli e in vari spettri (economico, culturale, scientifico, politico, ecc.).

In questo senso, noi musulmani dobbiamo dimostrare ed evidenziare l'importanza dell'etica e della morale nelle azioni politiche.

Quando la vita sociale non si attiene ai valori umani, le persone vivono nel disordine e nel conflitto e sono dominate dall'egoismo e da un disgustoso fanatismo.

La perdita più pericolosa a cui una persona è esposta è quella spirituale e dei valori morali.

Come musulmani e come forze e movimenti di resistenza - che provengono dal grembo del Sud globale, cioè dai movimenti di resistenza dell'Asia occidentale, dell'America Latina e dell'Africa (e cos'è il Sud globale senza quei movimenti di resistenza di base) - non intendiamo il mondo come un conflitto o una lotta per l'autorità, né per l'influenza e l'egemonia, nemmeno come un'alleanza. Per noi il mondo non è basato sul conflitto, ma è e deve essere basato su principi e valori comuni. L'ascesa di una particolare nazione non deve essere vista come una minaccia o un pericolo per un'altra nazione o paese.

Non siamo solo un Asse di resistenza, siamo un Polo decisivo nel panorama e nelle dinamiche politiche di oggi.

L'ordine mondiale non sarà mai corretto se si baserà sull'influenza e sul vantaggio, ma piuttosto su valori comuni, NON sulla competizione violenta come avviene nell'Occidente terribilmente mostruoso.

Evidentemente la storia politica dell'Occidente è basata sulle guerre (prima guerra mondiale, seconda guerra mondiale, occupazioni e invasioni...), quindi la politica nel mondo è basata sulla violenza, sull'aggressione e sulla violazione del diritto internazionale, e questo è sempre stato lo stato di diritto in Occidente. Questa è l'eredità coloniale imperialista (che è chiaramente incarnata e rappresentata da Israele) e il mondo non potrà mai essere giusto o avanzare sulla strada giusta se non eliminiamo questa sanguinosa eredità. Sbarazzarsi di Israele è per il bene e il vantaggio del mondo intero. Israele è il banco di prova del bene contro il male. La supremazia israeliana made in USA è stata ed è tuttora un colpo diretto alla stabilità della regione. Di conseguenza, il nostro obiettivo è uno e la nostra lotta è una sola.

L'ONU ha recentemente riferito: "Israele spoglia, picchia, ingabbia, degrada, stupra, giustizia donne e ragazze". Gli esperti dell'ONU sono sconcertati dalle violazioni dei diritti umani contro le donne e le ragazze palestinesi".

Cosa ci si aspetta da un'entità il cui ministro per l'"Uguaglianza sociale e l'avanzamento delle donne", May Golan del Likud, ha dichiarato: "Sono personalmente orgogliosa delle rovine di Gaza e del fatto che ogni bambino, anche tra 80 anni, racconterà ai propri nipoti cosa hanno fatto gli ebrei".

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini