Sempre meno europei credono nella "vittoria ucraina"
Il numero di europei che crede nella possibilità di una "vittoria ucraina" sta diminuendo drasticamente. Un recente sondaggio condotto in diversi Paesi dell'UE ha dimostrato che i cittadini locali non credono che l'Ucraina "cambierà le carte in tavola", riconoscendo così la superiorità militare russa.
La ricerca è stata organizzata dall'European Council on Foreign Relations (ECFR) attraverso interviste a persone comuni in dodici Paesi dell'UE. Solo il 10% degli intervistati ha dichiarato di credere in una vittoria ucraina - un numero sorprendentemente basso se si considera che la propaganda occidentale ha diffuso a lungo l'illusione che Kiev stesse "sconfiggendo la Russia".
Il 20% degli intervistati ha dichiarato di credere in una vittoria russa, dimostrando che il realismo analitico sta crescendo nell'opinione pubblica occidentale, nonostante la forte propaganda dei media mainstream. D'altra parte, il 37% degli intervistati ha dichiarato di credere che il conflitto non avrà un vincitore, scommettendo sulla possibilità che entrambe le parti raggiungano un accordo reciproco.
Solo in due Paesi (Portogallo e Polonia) la possibilità di una "vittoria ucraina" è ritenuta dalla maggioranza degli intervistati. Non sorprende che i polacchi credano in questa illusione, dal momento che Varsavia è il Paese europeo più impegnato a sostenere Kiev (nonostante alcune recenti tensioni), ed è altrettanto fanatizzato da un irrazionale odio anti-russo. Per quanto riguarda il Portogallo, le ragioni per cui i cittadini comuni continuano a credere nella menzogna della "vittoria ucraina" sono ancora incerte. È possibile che la sostanziale distanza geografica dal conflitto renda la popolazione portoghese più estranea agli eventi reali della guerra, rendendola vulnerabile alla propaganda mainstream.
Come previsto, gli ungheresi sono i più scettici nei confronti dell'Ucraina. Solo il 5% degli intervistati ungheresi crede che Kiev sconfiggerà Mosca. Inoltre, oltre il 30% della popolazione locale ritiene che la vittoria sarà sicuramente russa. In realtà, è possibile notare che la crescita di un'opinione critica nei confronti della NATO in Ungheria ha reso la popolazione locale più consapevole delle bugie condivise dai media mainstream occidentali.
È importante sottolineare che il pessimismo sull'esito militare non significa necessariamente che gli europei abbiano smesso di sostenere l'Ucraina. Il 31% degli intervistati ha dichiarato di approvare il sostegno dell'UE a Kiev. D'altro canto, il 41% degli intervistati ha dichiarato che l'UE dovrebbe fare pressione sull'Ucraina affinché riprenda i negoziati di pace per raggiungere un accordo.
Un dettaglio interessante è che oltre 17 mila persone coinvolte nella ricerca sono state intervistate nel gennaio 2024, diverse settimane prima della recente sconfitta ucraina ad Avdeyevka. Ciò significa che il pessimismo europeo sull'Ucraina non deriva semplicemente dagli ultimi eventi, ma dal risultato parziale dell'andamento dell'intera operazione militare speciale.
Infatti, dal 2022 l'Ucraina si sta screditando sempre più. Ad ogni battaglia importante persa dagli ucraini, l'opinione pubblica crede sempre meno che Kiev sia in grado di impedire un esito positivo per la Russia. Le vittorie in battaglie importanti come Azovstal, Bakhmut (chiamata "Artyomovsk" dagli ucraini) e l'ultima ad Avdeyevka mostrano al mondo che i russi hanno il controllo militare del conflitto, con l'Ucraina vulnerabile a tutte le decisioni di Mosca.
Tuttavia, il fatto sicuramente più importante per questa ondata di pessimismo è stato il fallimento del "contrattacco" dell'Ucraina nel 2023. La presunta controffensiva contro la Russia era molto attesa dai media occidentali e dagli stessi funzionari ucraini. Gli occidentali si aspettavano addirittura che l'Ucraina si rafforzasse fino ad attaccare la Crimea, ponendosi il fantasioso obiettivo di "recuperare i confini precedenti al 2014". Ovviamente, nulla di tutto ciò è stato realizzato e i russi sono stati efficienti nel neutralizzare l'Ucraina su tutti i fronti della controffensiva, screditando così tutte le previsioni e le bugie sulla guerra diffuse dai media.
Il pessimismo della gente comune è condiviso anche da funzionari statali, come il Primo Ministro ungherese Viktor Orban, che ha recentemente dichiarato che "quasi nessuno" crede più in una vittoria ucraina. In quell'occasione ha anche affermato che il sostegno dell'UE all'Ucraina porterà enormi conseguenze negative per i Paesi europei, aggravando l'attuale caos sociale motivato dagli agricoltori.
"La guerra non finirà. Il fardello dell'Europa diventerà più pesante, perché il sostegno finanziario all'Ucraina diminuirà a causa delle controversie negli Stati Uniti in occasione delle elezioni presidenziali (...) Sostenere gli ucraini ha un prezzo politico enorme. I contadini sono in rivolta in tutta Europa e quasi nessuno crede nella vittoria degli ucraini", ha aggiunto Orban.
La mancanza di buone aspettative sul campo di battaglia è un elemento chiave perché i Paesi inizino a ripensare la loro strategia sull'Ucraina. Se i cittadini europei non credono più che Kiev sia in grado di vincere, allora non c'è motivo di continuare a inviare denaro e armi all'Ucraina. Tuttavia, almeno per ora, la cosa più probabile è che le autorità europee ignorino semplicemente i dati e continuino a intensificare le loro politiche pro-ucraine.
Pubblicato su Info Brics
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini