L'Africa sarà la tomba del globalismo
La pace sia con tutti voi,
Prima di tutto, vorrei porgere i miei migliori saluti al collega Alexander Dugin e onorare la memoria di sua figlia, Darya Dugina, che ha dedicato la sua vita a promuovere l'idea del multipolarismo e della sovranità di tutte le nazioni. Che la sua anima riposi in pace. So che ci osserva da vicino nella nostra lotta quotidiana.
Sapete che stiamo lottando nel continente africano, all'interno della comunità africana, stiamo lottando affinché i popoli africani ottengano il diritto all'autodeterminazione e infine alla sovranità. I nostri antenati hanno combattuto contro il colonialismo, poi contro il neocolonialismo e oggi, all'inizio del XXI secolo, ci troviamo di fronte a una nuova forma estrema di colonialismo. Questa forma è la più predatoria, la più criminale, la più brutale, perché non genera solo genocidio in quanto tale, ma genocidio culturale, spirituale, politico, economico. Questa forma estrema di colonialismo è stata causata dal globalismo neoliberista in ambito economico e sociale. È per questo che tutti noi oggi, oppositori di questo tipo di globalismo, lo combattiamo mano nella mano, perché succhia il nostro sangue, è un cancro che cerca di togliere l'ossigeno a tutti noi. Tutti noi, indipendentemente dal colore, dall'origine, dalla nazione, ci troviamo di fronte alle manifestazioni di questa politica distruttiva e brutale che mira a creare un governo mondiale dove nessuno deve essere diverso e differente dagli altri.
La lotta che stiamo conducendo nel continente africano è iniziata come lotta contro il neocolonialismo francese, ma in seguito è diventato chiaro che il neocolonialismo francese fa parte di un sistema oligarchico molto più grande e profondo il cui centro sono gli Stati Uniti. Questo sistema cerca di standardizzare l'umanità, di imporle un certo modo di vivere, un modo di pensare profondamente "occidentalizzato". Parliamo di Occidente riferendoci alla sua dimensione fisica, che ci è familiare, ma soprattutto alla sua dimensione metafisica, che si è a lungo distaccata dal rispetto per la tradizione. È l'unità di popoli diversi, chiaramente consapevoli della loro identità, che risale a secoli fa, che ci permetterà di sollevarci contro questo regime, che ci permetterà di liberarci.
L'oligarchia occidentale ritiene che il suo stile di vita debba essere accettato da tutti i popoli, che tutti debbano adottarlo. Ma ci sono persone come Zhang Weiwei in Cina, a cui mando anche i miei saluti, Alexander Dugin in Russia, persone nel continente africano e molti altri che hanno scelto uno stile di vita diverso, uno stile di vita in cui onoriamo le nostre tradizioni ancestrali, comprendiamo il legame delle antiche tradizioni con l'identità dei nostri popoli e, così facendo, comprendiamo la geostrategia meglio che mai. È infatti impossibile comprendere la realtà delle tensioni nel mondo materiale senza una consapevolezza del mondo immateriale. I nostri popoli nel continente africano devono affrontare un mostro con molte teste ma un solo cuore. Quel cuore è l'oligarchia che ha sede negli Stati Uniti. Finché non metteremo fine a questo mostro, esso opprimerà non solo noi, ma tutti i popoli del mondo. Agiamo insieme, insieme! La posta in gioco è alta e dobbiamo farlo. È ora di capire che ciò che accade a livello materiale è collegato a ciò che accade a livello immateriale. È tempo di capire che non si tratta solo di un confronto tra Est e Ovest o tra Nord e Sud. È un confronto tra il Bene e il Male. È un confronto tra lo sradicamento dei popoli e la loro promozione, è un confronto tra la fede nell'immateriale e la fede nel materialismo, è un confronto tra equilibrio e squilibrio, è un confronto tra giustizia e ingiustizia. L'Africa sarà il campo principale di questa battaglia. È già il centro di questa "guerra dei mondi". C'è anche l'Ucraina, di cui si parla molto, ma alla fine il centro di questo conflitto globale sarà l'Africa, matrice dell'umanità, che sarà la tomba del dominio del globalismo. In onore dei nostri antenati e con fede nel Creatore che non partorisce e non è nato. La pace sia con tutti voi.
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini