La piattaforma ideologica del movimento eurasista
CONSIDERATO che l’intero percorso storico può essere riassunto come un'immensa battaglia geopolitica e tutte le principali guerre di ambito internazionale sono state sempre e saranno sempre condotte per valori geopolitici-culturali in conflitto - vale a dire tra potenze telluriche (terrestri) e talassocratiche (marittime) - e non per razza, religione o credo, in quanto tutto questo è solo servito come “copertura” o facciata per gli effettivi scopi geopolitici e culturali dei combattenti, al fine di esaltare efficacemente le emozioni delle docili masse e mobilitarle per la guerra; e
CONSIDERATO che in questo mondo ci sono due principali civiltà rivali: i paesi terrestri Eurasiatici (storicamente all’interno del “grande spazio” dell’impero russo e dell’ex Unione Sovietica) e l’America marittima (il campione indiscusso della civiltà anglosassone liberale); che mentre i primi rappresentano tutto ciò che è tradizionale, ma anche progressista, premoderno e futurista, multipolare e giusto , quest’ultima rappresenta tutto ciò che invece è anti-tradizionale, moderno, liberale, capitalista, unipolare, sfruttatore, arretrato e decadente; e
CONSIDERATO che l’eurasiatismo sostiene pienamente il concetto di ordine mondiale multipolare composto da un assortimento di regioni produttive e autosufficienti che mantengono le loro identità etnoculturali uniche all’interno delle loro rispettive sfere civilizzatrici d'influenza; e
CONSIDERATO che l’eurasiatismo si oppone con veemenza al liberalismo e al concetto perverso di una società globale liberale unipolare composta da individui senza radici, vale a dire il tipo di società mondiale globalista promossa dalle élite del potere atlantista (angloamericano); e
CONSIDERATO che noi eurasiatisti riteniamo che la globalizzazione unipolare liberale sia il male peggiore in assoluto e la minaccia esistenziale più grande per ogni persona vivente sul pianeta semplicemente perché i processi iper-genocidi della globalizzazione privano intere nazioni, popoli e culture del loro diritto intrinseco a perseguire i loro propri stili di vita tradizionali e unici in modo indipendente dal controllo americano; che, in altre parole, riconosciamo che la globalizzazione è uno schema di genocidio felpato e altamente specializzato il quale, a differenza di tutti gli altri sistemi di genocidio, priva interi popoli delle loro vere identità e, pertanto, cancella — sì, stermina!- la dignità etno-culturale intrinseca di ogni segmento prezioso e insostituibile dell’umanità; che la globalizzazione è perciò un attacco alla vera autonomia — poiché la vera autonomia può esistere solo in un contesto multipolare — e quindi è un affronto alla dignità collettiva di tutta l’umanità; e
CONSIDERATO che l’eurasiatismo è un’ideologia non solo per quei popoli che abitano storicamente il continente eurasiatico, ma per tutti i popoli della terra poiché, nel senso più ampio del termine, l’eurasiatismo è definito come una visione del mondo che si propone di creare un mondo multipolare caratterizzato da autonomia (non solo politicamente ed economicamente, ma anche culturalmente, etnicamente, spiritualmente ecc.) per tutte le numerose regioni e sfere di civiltà del pianeta; che perciò la missione eurasiatista fondamentale del XXI secolo è quella di distruggere l’egemonia del mondo atlantico unipolare e di coordinare e promuovere tutte le forze che si oppongono alla missione atlantista unipolare della globalizzazione, vale a dire la totale liberalizzazione dell’intero pianeta; e
CONSIDERATO che, al fine di coordinare e promuovere le forze anti-atlantiste, il Movimento Eurasista deve lavorare alla creazione di un’Alleanza Rivoluzionaria Globale costituita da diversi individui, gruppi e stati — cioè una coalizione internazionale di forze politiche —che siano in ogni caso totalmente unite nella convinzione che l’egemonia liberale americana (cioè l’atlantismo) è oggi il più grande male del mondo; e
CONSIDERATO che noi eurasiatisti siamo nazionalisti nella misura in cui crediamo nell’idea di autodeterminazione per tutti i popoli e razze in senso organico / collettivo etno-culturale-storico che vede l’individuo come parte organica dell’intera civiltà a cui egli è legato— al contrario del concetto inorganico liberale / individualista dell’autodeterminazione nazionale attraverso lo “stato-nazione”, che non tiene in considerazione la dimensione di civiltà nella storia e pertanto ritiene che le nazioni e i popoli non siano altro che collezioni in continua evoluzione di disparati individui totalmente atomizzati; e
CONSIDERATO che non siamo un partito nazionalbolscevico, in quanto il nazionalbolscevismo è una filosofia completamente diversa che si è sviluppata dall’ideologia della Terza Posizione del ventesimo secolo insieme a ceppi simili del nazionalismo di sinistra (come lo strasserismo); che però questo non vuol dire che l’eurasiatismo non condivida certe convinzioni col nazionalbolscevismo, ma soltanto che le due teorie non sono identiche e hanno origini diverse; e
CONSIDERATO che, benché il pensiero eurasiatista del XX secolo si sia sviluppato parallelamente alla terza posizione e sia stato effettivamente influenzato da diversi filoni della terza posizione, l’origine spirituale o l’essenza dell’eurasiatismo è tuttavia molto più antica— concepita come Idea nel passato remoto; che l'eurasiatismo è nato dalla perenne lotta geopolitica tra i popoli tellurici delle steppe e delle foreste del nord da un lato e le popolazioni del mare dall’altro, ed ha raggiunto la piena maturità etno-culturale con la nascita della civiltà russa (segnata dall’unione storica tra i popoli delle steppe e delle foreste del nord); che con una metà mitica e una metà storica, l’eurasiatismo è vecchio almeno quanto il primo conflitto che si è verificato tra una potenza tellurica (terrestre) e una potenza talassocratica (marittima); e
CONSIDERATO che non siamo hitleriani e che inoltre è impossibile per i veri nazionalisti russi essere piccoli sciovinisti nazionali o hitleriani semplicemente perché la nostra è una patria e una civiltà eurasiatica che è sempre stata multinazionale, multiculturale e multi-confessionale; che perciò celebriamo il fatto che l'Armata Rossa abbia sconfitto da sola Hitler, salvando così il grande popolo russo dai mali gemelli dello sciovinismo nazionale hitleriano e del capitalismo trotskista finanziario (o, come è conosciuto ora, “globalizzazione”); riconosciamo inoltre che entrambe le parti di questa dialettica hegeliana fondamentalmente anti-eurasiatica erano — e continuano ad essere— sostenute dallo stesso potere finanziario atlantista (anglo-americano) e, insieme, hanno provocato la più grande quantità di decessi che sia mai capitata ad un singolo popolo (i russi) nell'arco dell'intera storia; e
CONSIDERATO che le opere neo-eurasiatiste di Aleksandr Dugin incarnano l’interezza della nostra visione del mondo eurasiatista, cioè la nostra ideologia — che non è né liberale né conservatrice, né di sinistra né di destra, né fascista né comunista; un’ideologia che non è nessuna di queste cose eppure è tutte queste cose; infatti, l’eurasiatismo è un’ideologia che sostituisce e trascende l'intero spettro politico; l’eurasismo è l’"Alpha", esistente sin dall’inizio del passato primordiale dell’umanità, eppure è anche l’"Omega", cioè la Quarta Teoria Politica, un’alternativa di gran lunga migliore rispetto alle prime tre ideologie politiche dell’era moderna: (1) il liberalismo, che promuove le idee dei diritti individuali, dei diritti delle minoranze e la legge del denaro (e quindi nega il valore collettivo dell’umanità su queste basi), (2) il marxismo, che dà senso al mondo solo in termini di classe (e nega il valore intrinseco di tutta l’umanità su questa sola base), e (3) il fascismo, che inquadra la sua argomentazione solo in termini di razza o nazione (negando dunque apertamente il valore collettivo dell’umanità); inutile dire che l’eurasiatismo si basa su un approccio molto più critico ed effettivamente metafisico alla comprensione del mondo; l'eurasiatismo rispetta l’intera umanità e le sue diverse manifestazioni — una filosofia fondata sopra ogni altra cosa sul concetto di profonda identità o “popolo come esistenza” (nella terminologia heideggeriana), che può essere riassunta nella seguente parola: Dasein; in tal modo l'eurasiatismo costituisce una Weltanschauung spirituale, etnica, culturale, politica, sociale, storica, economica, etica che abbraccia ogni aspetto dell’esistenza umana e che, al fianco dell'ortodossia russa (l’erede naturale della Rodnoveria), illumina la totalità (cioè entrambe le metà) dell’anima russa / eurasiatica : anima che è contemporaneamente mascolino-solare-tradizionalista e femminile-lunare-comunista; e
CONSIDERATO che riconosciamo che la seconda e la terza teoria politica (marxismo e fascismo) sono ideologie morte e sono morte da molti decenni: sono state uccise non solo politicamente o sul campo di battaglia, ma anche nelle menti di tutti gli esseri umani intelligenti e razionali perché sia il marxismo che il fascismo sono ugualmente incapaci di risolvere i complessi e multiformi problemi che incidono sulla vita delle persone nell'era moderna che postmoderna; e
CONSIDERATO che riconosciamo il fatto che il liberalismo (o la prima teoria politica) è oggi l’ultima ideologia della modernità rimanente di peso internazionale — vincitrice sulla seconda e terza teoria — e che, per la sua tendenza aggressiva verso l'omogeneizzazione politica, economica e culturale di tutte le società umane, il liberalismo costituisce la più grande minaccia per la sopravvivenza etno-culturale di tutti i popoli della terra; e
CONSIDERATO che riconosciamo il fatto che il liberalismo è una filosofia inorganica del tutto scollegata dalla natura e dall’ordine naturale delle cose — un’ideologia totalmente ossessionata da tre principi primari inorganici / anti-tradizionali: (1) i diritti dell’individuo ( 2) la protezione della minoranza dalla maggioranza fino al punto in cui la minoranza diventa una classe dominante favorita che annulla gli interessi collettivi della maggioranza (cioè l’antitesi totale della vera democrazia), e (3) lo sfruttamento capitalistico di tutte le risorse della terra e dei popoli fino al punto di distruzione globale; e
CONSIDERATO che la civiltà russa / eurasiatica costituisce il bastione più forte del tradizionalismo nel mondo odierno, così come il baluardo anti-atlantico o anti-americano più importante del mondo, e quindi rappresenta la contromisura più grande per compensare l’egemonia unipolare del potere atlantista liberale; e
CONSIDERATO che riteniamo che il popolo russo, collettivamente, ha giocato un ruolo unico e positivo nel corso della storia come avanguardia culturale-storico-militare della grande civiltà eurasiatica, le cui frontiere corrispondono approssimativamente a quelle dell’ex Impero russo e dell’URSS; che come studenti competenti della storia e della politica capiamo che solo il popolo russo è stato in grado di difendere i vari popoli dell’Eurasia dalle minacce esterne più gravi; che solo il popolo russo è stato sufficientemente virile per liberare tutti gli eurasiatici dagli innumerevoli schemi genocidi dell’Oriente e dell’Occidente — sia dei poteri tellurici (terrestri) che dei poteri talassocratici (marittimi), dei non-ariani e degli ariani sciovinisti nazionali allo stesso modo; che cerchiamo quindi di promuovere e aumentare il ruolo dominante della Russia nella scena mondiale con qualsiasi mezzo possibile; e
CONSIDERATO che la storia è stata deliberatamente falsificata nel corso dei secoli dalle élite liberali occidentali al fine di associare falsamente il popolo russo e la sua civiltà ad abbietta barbarie e brutalità — quando in realtà è la cosiddetta civiltà occidentale (cioè romano-germanica) che ha mostrato costantemente questi attributi negativi durante la storia, dal tempo delle Crociate attraverso l’era coloniale del genocidio e della schiavitù di massa, al tempo delle due guerre mondiali condotte in nome del nazionalismo liberale e, infine, alla nostra epoca postmoderna del neocolonialismo imposto dall’Occidente e della guerra infinita tutto in nome della “globalizzazione”; e
CONSIDERATO che l’eurasiatismo sostiene il concetto tradizionalista della ciclicità della storia come illustrato dal grande studioso Nikolai Danilevsky (1822–1885) — che esiste un ciclo organico e ritmico del cosmo (cioè Tempo e Spazio)— e quindi è fondamentalmente in disaccordo con il concetto occidentale di tempo; e
CONSIDERATO che un’intera generazione di studiosi russi provenienti da un’ampia varietà di discipline stanno ora trovando la verità riguardante le origini più antiche del popolo russo, in particolare che il popolo russo condivide un’origine iperborea artica / polare, o ciò che giustamente potrebbe essere considerato un'origine primordiale eurasiatica (vale a dire “uranica”), risalente a ben prima della fondazione della prima città ariana sul suolo russo (Arkaim) nel 2000 a.C.; infatti, un certo numero di studiosi hanno addirittura affermato che il grande popolo russo anticipa gli antichi ariani e che è dagli antichi russi che derivano tutti gli altri gruppi etno-culturali-linguistici ariani (cioè indoeuropei); è perciò una totale assurdità quella di credere (come fanno gli storici sciovinisti occidentali) che gli antichi popoli slavi siano emersi improvvisamente e spontaneamente dalle paludi dell’Europa orientale successivamente alla caduta dell’Impero Romano d'Occidente; e
CONSIDERATO che Occidente e Oriente hanno valori culturali diversi in quanto entrambi sono rimossi dall’originaria radice culturale russa-iperborea-eurasiatica (non dipolare); e
CONSIDERATO che è l’Occidente che è intenzionalmente più distante dal centro tradizionalista eurasiatico, essendosi totalmente ribellato contro la sua stessa origine — e quindi è l’Occidente che sta vivendo la misura massima di decadenza socio-culturale del mondo contemporaneo; e
CONSIDERATO che un risultato diretto della ribellione totale dell’Occidente contro il centro tradizionalista eurasiano è il razzismo sfrenato e lo sfruttamento capitalistico che l’Occidente ha mostrato per almeno le ultime centinaia di anni — dall’inizio del suo sfruttamento coloniale marittimo di non europei al suo continuo sfruttamento degli immigrati non europei; e
CONSIDERATO che la lunga marcia della storia, dalle prime radici iperboree fino ai giorni nostri, conferma che solo il popolo russo possiede la purezza spirituale e culturale, quindi la virilità collettiva necessaria a produrre un futuro Stato Eurasiatico e una unione sovranazionale per coloro che hanno tradizionalmente costituito i popoli dell’Eurasia — uno Stato che avrà in mente sempre i propri supremi interessi collettivi; e
CONSIDERATO che il nome ufficiale di questa unione sovranazionale dovrà essere: Unione Eurasiatica o semplicemente “Eurasia”; e
CONSIDERATO che la capitale dell’Eurasia sarà per sempre Mosca; e
CONSIDERATO che la lingua ufficiale per comunicare tra tutti gli stati membri dell'unione sarà sempre il russo; tutte le altre lingue eurasiatiche saranno dotate dello status di minoranza ufficiale; e
CONSIDERATO che il diritto alla cittadinanza deve essere riservato solo a coloro che il Comitato Centrale del Movimento Eurasista determina ufficialmente come membri storici della grande civiltà eurasiatica; in altre parole, solo i membri dei gruppi etno-culturali eurasiatici tradizionalmente riconosciuti possono essere giustamente considerati membri della grande civiltà eurasiatica, e solo quelli della civiltà eurasiatica possono diventare cittadini dello Stato; e
CONSIDERATO che il futuro stato eurasiatico sarà fondato - e diretto in eterno dal Comitato Centrale del Movimento Eurasista - sui seguenti principi ideologici o “Sei Pilastri” fondamentali per la protezione e l’espansione degli interessi eurasiatici nel loro insieme: (1) conservazione etnica , (2) patriarcato (cioè tradizionalismo socio-culturale), (3) conservazione culturale, (4) alte politiche di geopolitica, (5) conservazione ecologica, (6) economia integrale; e
CONSIDERATO che i Sei Pilastri dello stato eurasiano sono formulati a livello federale al fine di proteggere e preservare l’integrità sovranazionale dell’Unione Eurasiatica; essi non sono concepiti per interferire nella vita dei diversi gruppi etnici, culturali e sociali che abitano la sfera di civiltà o “grande spazio” dell'Eurasia; e
CONSIDERATO che la stragrande maggioranza di tutte le decisioni nazionali sarà condotta a livello locale o distrettuale mediante un fiorente sistema di Demotia, ossia le autonomie organiche localizzate che prenderanno decisioni per i propri affari interni in materia di diritto civile e amministrativo, sistema giudiziario, beni culturali, istruzione, economia locale, politica locale, ecc .; e
CONSIDERATO che riconosciamo che la razza / etnia è una realtà biologica e non un “costrutto sociale” come spesso i liberali e i trozkisti affermano; crediamo che tutti i gruppi etnici e culturali siano unici e siano su questo pianeta per una ragione (divina o altra); riteniamo inoltre che tutti i gruppi etnici e culturali siano degni di essere preservati e quindi non sosteniamo né crediamo nella presunta superiorità o inferiorità di qualsiasi popolazione umana; e
CONSIDERATO che siamo contrari a qualunque forma di eugenetica, sia essa sponsorizzata dallo stato o promossa dal settore privato; che assuma le vesti del “transumanesmo” o dell'ingegneria biologica o del progresso genetico, ecc., si tratta sempre la stessa cosa: il tentativo maniacale e deliberato di istituire un culto tecnologico globale al fine di distruggere la specie umana così come la conosciamo; e
CONSIDERATO che il patriarcato è l’unica struttura naturale dell’autorità per la civiltà eurasiatica e la tradizionale unità eterosessuale della famiglia è il fondamento naturale della società eurasiatica che riflette le leggi più alte della natura e si basa sull’unione sacrosanta (il matrimonio) che lega un uomo e una donna (marito e moglie) spiritualmente e fisicamente; e che quindi comprendiamo appieno che senza un fondamento patriarcale che sorregga la civiltà umana non potrebbero mai esserci cose come la cultura, la politica, l’organizzazione sociale o la civiltà in generale; e
CONSIDERATO che l’ideologia eurasista è tradizionale nel senso socio-culturale e progressista nel senso economico collettivo; noi eurasisti perciò disprezziamo il liberalismo di derivazione atlantica e il capitalismo finanziario; mentre il liberalismo omogeneizza tutti i popoli e le culture per adattarsi a uno stampo anti-tradizionale americano (politicamente, culturalmente e socialmente), il capitalismo finanziario, incentrato sul mercato azionario parassitario, fa altrettanti danni attraverso lo sfruttamento economico;
CONSIDERATO che siamo un Movimento rispettoso dell’ambiente e dedito al benessere ecologico della terra e dei suoi popoli, e che pertanto sosteniamo l’ulteriore sviluppo e l'implementazione di fonti di energia rinnovabili “verdi”; la futura espansione del territorio eurasiatico deve basarsi su politiche rispettose dell’ambiente, tenendo anche conto di tutte le possibili considerazioni etno-culturali; e
CONSIDERATO che siamo un Movimento popolare in quanto appoggiamo pienamente i diritti dei lavoratori in tutto il mondo e agiamo in loro favore contro le forze decadenti e sfruttatrici della finanzia internazionale di derivazione atlantica e della globalizzazione; e
CONSIDERATO che siamo un Movimento che ritiene che un’economia deve costituire la base della fondazione di una società (e non il coronamento) se il suo popolo deve essere felice e prospero; che promuoviamo quindi una filosofia economica integralista che non è né fanaticamente socialista né capitalista, ma piuttosto si caratterizza per un approccio tradizionalista cooperativo di classe che abbina i migliori attributi di entrambi i sistemi e supporta la prospettiva che l’economia di ogni società deve accuratamente riflettere le sue uniche tradizioni culturali, sociali ed economiche; quindi che l’integralismo considera tutte le classi socioeconomiche dal punto di vista di un tutto organico unificato (cioè integrale)— ciascuna è altrettanto importante quanto le altre — ed è quindi totalmente in contrasto con lo sfruttamento capitalistico (che valorizza solo le grandi imprese) e il marxismo di guerra di classe (che valorizza solo il proletariato internazionale); e
CONSIDERATO che tutte le industrie, le risorse e i servizi vitali per la salute generale e il benessere del popolo euroasiatico devono essere nazionalizzati immediatamente dopo la fondazione dello Stato eurasiatico; e
CONSIDERATO che lo Stato euroasiatico deve opporsi e vietare per sempre qualsiasi tipo di sistema di borsa e tutte le forme di capitalismo finanziario (ossia parassitismo economico) impedendogli di svilupparsi entro i confini dell’Unione Eurasiatica; pertanto sia
RISOLUTO, che il Movimento Eurasista è con la presente costituito per portare l’inferno sull’attuale ordine mondiale atlantista promuovendo apertamente tutte le idee specificate in questa piattaforma del pensiero rivoluzionario-tradizionalista.
VIVA L'EURASIA! L'EURASIA AL DI SOPRA DI TUTTO!
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Italian translation of “THE IDEOLOGICAL PLATFORM OF THE EURASIAN MOVEMENT” on Geopolitica.ru.
Translator: Donato Mancuso