Dove sta andando il mondo?
06.04.2019
Dal 2016 gli Stati Uniti si sono trovati nel sacco del Russiagate, una farsa creata dal complesso militare/di sicurezza USA per impedire al presidente Trump di normalizzare le relazioni con la Russia. Dei rapporti normalizzati svaluterebbero IL PERICOLO RUSSO, un'orchestrazione che protegge il budget annuale da 1.000 miliardi di dollari del complesso militare/di sicurezza.
Il Partito Democratico, che certamente non è democratico, ha sostenuto questa bufala sperando di coinvolgervi Trump per le sue proprie ragioni e ha spinto nella cospirazione contro il presidente le prostitute della stampa.
Ora che sono state dichiarate come menzogne dal rapporto Mueller tutte le assicurazioni da parte dell'establishment che Trump è un traditore dell'America, che ha cospirato con il presidente russo Putin per rubare le elezioni alla stronza assassina affinché l'America servisse gli interessi russi, l'attenzione americana è libera di intraprendere qualche altra campagna senza senso. La successione di queste stupidaggini sta distruggendo la reputazione dell'America.
È vero, alcuni tra i democratici più pazzi e le puttane dei media non possono lasciare andare il Russiagate. I giornalisti affermano che Trump dovrebbe finire sotto accusa per il suo non-crimine, mentre gli indegni democratici dovrebbero tornare al business di spendere i soldi di altre persone. Un professore impazzito o due ha dichiarato che Mueller faceva parte della “copertura di Trump” e che Mueller dovrebbe essere indagato. Ma queste affermazioni sottolineano semplicemente che gli Stati Uniti hanno perso tre anni della loro esistenza.
Nel frattempo, altri Paesi sono andati avanti. I russi, per esempio, hanno scoperto che le sanzioni di Washington avevano una “patina d'argento”. La Russia è diventata più autosufficiente dal punto di vista economico ed è uscita dalla condizione di essere un esportatore di materie prime verso l'Occidente, una condizione in cui avevano messo il governo russo sia gli americani che gli economisti russi col cervello lavato.
Le grida e le minacce di Washington contro la Russia hanno portato alla luce nuovi sistemi d'arma russi per i quali gli Stati Uniti non hanno paragoni o difese, armi che relegano gli Stati Uniti ad essere una potenza militare di second'ordine.
Su una base modificata, la Cina ora ha la più grande economia del mondo e ignora sempre più le spacconate di Washington. Come fa l'Iran.
Perfino il Venezuela resiste a Washington.
Il mondo sta concludendo che Washington non è il potere che pensa di essere.
L'abuso da parte di Washington del suo ruolo valutario di riserva e le violazioni del diritto internazionale hanno incoraggiato un allontanamento dall'uso del dollaro nelle transazioni internazionali. Questa è forse una minaccia più seria al potere di Washington che le capacità militari superiori della Russia.
Il presidente Franklin D. Roosevelt fu felice di vedere la Seconda Guerra Mondiale perché capì che avrebbe lasciato la Gran Bretagna in bancarotta e senza un impero. Roosevelt capì che il guadagno sarebbe stato dell'America, perché gli Stati Uniti avrebbero assunto il ruolo di valuta di riserva. La ragione per cui questo è importante è che il Paese della valuta di riserva può pagare le sue fatture stampando denaro. Pertanto, il governo non ha vincoli di bilancio.
Per un Paese pieno di debiti come l'America, perdere questo ruolo sarebbe un duro colpo. È questo colpo che Washington affronta a causa della sua politica idiota di sanzioni e mancanza di rispetto del diritto internazionale.
E c'è un altro aspetto. Proprio come l'impero romano cadde a causa di invasori che varcarono le frontiere dell'impero, così cadrà l'impero di Washington. L'Europa, il gioiello della corona dell'impero, è ora invasa da milioni di persone non-assimilabili, nella misura in cui l'Europa non è più europea. Il presidente degli Stati Uniti è stato finora impotente a difendere i confini degli Stati Uniti. In effetti, il Partito Democratico e i media sono totalmente contrari a qualsiasi difesa dei confini americani. Ma perché un governo che non vuole difendere i propri confini spende 1.000 miliardi di dollari all'anno in difesa?
I sionisti americani neoconservatori, che hanno controllato la politica estera degli Stati Uniti nell'interesse di Israele sin dal regime di Clinton, continuano a operare come se vivessimo ancora in un mondo unipolare. Per qualche ragione il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Trump ha scarse fonti di informazione. Parla come se governasse il mondo, ma anche i patetici vassalli europei di Washington non hanno approvato il dono delle alture del Golan siriano fatto da Trump ad Israele.
Per quanto riguarda l'autorità morale, dopo Afghanistan, Iraq, Libia, Somalia, Siria, Yemen, Ucraina, Honduras ed ora Venezuela, tutte le autorità morali hanno lasciato l'Occidente.
Washington non sta solo perdendo il suo potere economico e militare, ma anche il suo soft power che era basato sulla propaganda di Washington di rendere il mondo sicuro per la democrazia. La democrazia non è garantita nemmeno negli Stati Uniti dal momento che i Democratici e gli organi di stampa hanno fatto del loro meglio per rovesciare la democrazia e defenestrare il presidente eletto, che è precisamente quello che il regime di Trump sta cercando di fare in Venezuela.
Tutte le menzogne e la propaganda che hanno dipinto l'Occidente come dono di Dio per l'umanità sono cadute come risultato dell'irresponsabile uso del potere di Washington, lasciando l'Occidente moralmente nudo.
Il mondo non pensa più che l'Occidente sia qualcosa da guardare e da emulare. Invece, il mondo vi vede un grande male, come nelle parole di Matt Taibbi:
“un grande calamaro vampiro avvolto attorno al volto dell'umanità, che incessantemente incastra il suo imbuto di sangue in qualcosa che odora di soldi.”
Una grande promessa è stata tradita da coloro che l’avevano garantita. Un governo garante della legge e del popolo richiede un popolo unito, non la disunità del multiculturalismo e delle Politiche Identitarie. Con la base etnica indigena di tutti i Paesi occidentali sotto attacco come “suprematisti bianchi”, l'Occidente non può più difendere la propria cultura dagli immigrati che non condividono quella cultura.
La tensione tra una cultura indigena e culture importate può essere vista nelle tensioni tra l'Ungheria e l'Unione Europea, tra l'Italia e l'Unione Europea. L'Ungheria ha rifiutato di accettare la sua quota di immigrati non europei e deve far fronte alle sanzioni della UE. In Italia il governo è nelle mani di una coalizione di partiti di sinistra e di destra che sono uniti nella loro opposizione all'immigrazione europea e non europea. In Europa la situazione è quella in cui il governo dell'Unione Europea, così come i governi di Stati membri come la Francia e la Germania, hanno preso la difesa di immigrati contro gli indigeni. In altre parole, i governi europei non sono impegnati nelle loro culture. Questo è il segno inequivocabile di una cultura morta.
Negli Stati Uniti c'è tanta disunione che è un uso improprio delle parole chiamare “uniti” gli stati. Gli elettori di Hillary odiano gli elettori di Trump e viceversa. Le presstitute e le università sono uniformemente anti-bianchi.
I Paesi senza unità non sono forti. Di conseguenza, il mondo occidentale sta perdendo la sua leadership nel mondo.
Certo, anche il resto del mondo soffre di disunione. I sunniti e gli sciiti non possono unirsi, con la conseguenza che il mondo musulmano è debole. Le tribù in Africa non possono unirsi. India e Pakistan si azzannano alla gola a vicenda. Le animosità esistono tra gli asiatici. La Russia stessa è una federazione. La Cina ha una provincia musulmana. Ma le disunità sono diverse da quelle dell'Occidente. Il Giappone e la Cina hanno differenze ma la popolazione del Giappone è omogenea e la Cina lo è in gran parte. Gli arabi sono arabi, sia sunniti che sciiti. La Federazione Russa è i resti di un vecchio impero, in gran parte assimilato, non il risultato di recenti immigrazioni.
La conseguenza della disunione forse preclude qualsiasi leadership. Ma il crollo dell'Occidente nella diversità e nel multiculturalismo significa sicuramente che la leadership occidentale è stata persa per la debolezza della disunione.
È il caos quello che ci attende?
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Articolo originale di Paul Craig Roberts:
Traduzione italiana di Costantino Ceoldo – Pravda freelance