Distruttori delle famiglie! Ingiustizia minorile, caso a Roma

11.01.2017

In nostra società, la famiglia è tuttora vittima di un abuso di potere istituzionalizzato, e talvolta persino legalizzato, da parte dei pubblici dipendenti. Ma occorrerebbe altresì insistere maggiormente sulla responsabilità dei funzionari, su un controllo sistematico e una trasparenza per evitare gli abusi. La trasparenza serve inoltre a contrastare l'abuso di potere e il mercenarismo.

È nostro compito denunciare questo grave abuso di potere e questa violazione dei diritti fondamentali. Gli interessi dei bambini devono essere protetti dall'apposito incaricato dei servizi sociali e dall'autorità giudiziaria. Ancora una volta abbiamo a che fare con un caso di incredibile sciatteria e di comportamento criminale che presenta indubbiamente tratti in comune con vicende passate.

Il padre preoccupato, che vuole il meglio per le sue bellissime figlie, chiede aiuto. Purtroppo chi chiede aiuto viene ancora stigmatizzato dai servizi sociali e dall'autorità giudiziaria. Il sig. Ion Mihai vive a Roma, nato a Romania.  Il padre di 4 figli che ami i propri figli incondizionatamente. Il signor Mihai dichiara: "Le autorità italiane, rispettivamente, i servizi sociali mi hanno negato il diritto-dovere di educare le mie figlie." Le minorenne sono state allontanate con lo stesso famoso l'art. 403. Il padre ha cercato di fare il dovere del genitore ed è stato accusato di abuso dei mezzi di correzione.

Stupisce il fatto che il Tribunale di Roma, sulla base della insufficiente interrogazione, sia ancora trascorso all'azione ingiusta con le motivazioni bizzarre e balorde. Addirittura il Tribunale dei minorenni ha scritto sul decreto che la figlia di Ion è nata nel 1992, non in 2002 come sia in realtà. I figli sono senza documenti di riconoscimento validi e  le autorità impediscono di farlo. Il lexicon della sentenza non corrisponde alle istruzioni giuridiche vincolanti ai magistrati italiani. I giudici dovrebbero tuttavia tener conto del fatto che la madre di 4 figli cittadina rumena ha deciso di lasciare l'Italia, proteggendo il figlio più piccolo. Lei è stata considerata come una schiava senza diritti. In realtà non è scappata, come discrive il Tribunale, è tornata nella sua patria come un individuo libero. Se un individuo non è libero nelle sue azioni, allora non è davvero libero. I magistrati e gli assistenti sociali devono capire che non possono farla franca con valutazioni faziosi. I casi come questo stanno aumentando quindi i giudici sono diventati piuttosto incompatibili con la legistazione vigente. I giudici e i pubblici ministeri svolgono solo compiti distinti dallo Stato, non possono andare oltre le disposizioni dei codici.

Il padre disperato continua a raccontare che i minori vengono distrutti fisicamente e moralmente nelle case-famiglia che le considera autentici "LAGER". La sua figlia Andrea Maria Mihai sia fuggita perché non sopportava più il bullismo e la violenza fisica presso la casa-famiglia. È innegabile che il bullismo, la tossicodipendenza, gli abusi sono presenti quasi in ogni casa-famiglia. Alcuni pensano che dovremmo combattere tale criminalità, montando telecamere di sorveglianza nei detti istituti.

C'è un modo democratico per governare e controllare queste ingiustizie in una società complessa evitando il caos. Ci fosse un nuovo modo per ordinare la società, basato sull'individuo libero. Sarebbe stato un mondo in cui tutti gli individui sarebbero stati liberi di fare quello che vogliono senza nessuna coercizione da parte di elite e di funzionari. L'Italia è stata fondata sul principio che i liberi individui sono governati dal diritto, non dai satrapi.