La sparatoria nel centro del Tel Aviv

09.06.2016

Quattro israeliani sono stati uccisi e sedici feriti dopo l'attacco di ieri sera nel "quartiere militare" nei pressi del Ministero della Difesa di Israele.

Il successo degli attaccanti

A differenza di precedenti attacchi dei suicidi, gli spari di ieri hanno mostrato un alto livello dell’organizzazione degli aggressori. L'attacco è stato condotto contemporaneamente in due posti. Secondo la polizia uno degli uomini armati è stato arrestato, e l'altro è stato ferito dal fuoco di ritorno.

Gli aggressori erano vestiti come ebrei ultra-ortodossi, ma la versione ufficiale della polizia israeliana sono stati i palestinesi travestiti.

La retroazione

Immediatamente, le forze di sicurezza israeliane hanno condotto un raid notturno nella Cisgiordania. Sono stati fatti le perquisizioni e sequestri nelle case dei civili palestinesi. Inoltre, Israele ha ritirato 83 mila dei permessi rilasciati ai palestinesi in Cisgiordania per visitare i parenti. Le autorità israeliane hanno annunciato che avrebbero preso i provvedimenti per sradicare l'estremismo nel villaggio di Yata, da cui, secondo loro, sono arrivati i sospetti. Il ministro dei Trasporti israeliano, Yisrael Katz, ha detto che il paese sarà chiuso, riferendosi a rigide misure di sicurezza.

Il ciclo d’escalation

Nessun partito politico o gruppo non ha rivendicato la responsabilità per l'incidente. In ogni caso, questo incidente complica seriamente il processo di normalizzazione delle relazioni israelo-palestinesi. Dal momento che la polizia e lo Shin Bet (Israel Security Agency) non può impedire gli attacchi, allora essi saranno costretti ad effettuare i rappresaglie contro tutti i palestinesi. Ciò inevitabilmente causerà una sensazione di vendetta tra quelli che non hanno nulla con gli estremisti, e rafforzerà il processo di radicalizzazione la politica tra i palestinesi.