TTP e ISKP: svelare la complessa rete della militanza in Asia meridionale
Da quando i Talebani hanno preso il potere, il territorio afghano è diventato molto instabile, poiché molti gruppi terroristici hanno ripreso forza sotto il patrocinio del regime talebano. Il ritiro degli Stati Uniti dall'Afghanistan ha certamente avuto gravi ripercussioni sulla regione. Da allora, l'Afghanistan ha affrontato una serie di sfide alla sicurezza e un aumento delle attività terroristiche. Il ritorno al potere dei Talebani ha creato un vuoto di potere, ridisegnando le dinamiche della sicurezza e incidendo sui problemi del terrorismo a livello regionale e globale. Una delle principali preoccupazioni è la presenza e le attività di gruppi come l'ISIS-K (Stato Islamico Provincia del Khorasan), che ha approfittato dell'instabilità per espandere la propria influenza. L'ISIS-K ha compiuto numerosi attacchi contro i civili, i Talebani e i Paesi vicini, con l'obiettivo di minare il controllo talebano e promuovere la sua agenda estremista. Anche Al-Qaeda, sebbene indebolita, rimane attiva in Afghanistan, ma ha mantenuto un profilo relativamente più basso. Nel frattempo, il Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP) ha trovato un rifugio sicuro in Afghanistan, operando liberamente dalla regione per sfidare l'autorità dello Stato pakistano.
L'instabilità della situazione della sicurezza in Afghanistan si ripercuote sui Paesi vicini come il Pakistan, l'Iran e gli Stati dell'Asia centrale, aumentando le loro preoccupazioni per le potenziali minacce terroristiche transfrontaliere. Inoltre, la limitata esperienza di governo e le scarse risorse dei Talebani hanno sollevato dubbi sulla loro capacità di arginare efficacemente i gruppi terroristici e mantenere il controllo sul Paese. A livello globale, si teme anche che l'Afghanistan possa tornare a essere un terreno di coltura per organizzazioni terroristiche con agende transnazionali, con rischi che vanno oltre i suoi confini.
Il Pakistan ha ripetutamente esortato il governo talebano ad agire contro il TTP in territorio afghano, ma negli ultimi tre anni non si è ancora concretizzata una cooperazione significativa. Le autorità pakistane sono profondamente preoccupate per le operazioni del TTP dall'Afghanistan, sottolineando la minaccia che rappresenta per la sicurezza nazionale del Pakistan. La maggior parte degli incidenti terroristici in Pakistan sono attribuiti al TTP, che mantiene dei santuari in Afghanistan. Il Pakistan ha ripetutamente condiviso informazioni di intelligence con il governo afghano, fornendo dettagli specifici sulle posizioni e le attività dei membri del TTP in Afghanistan. Purtroppo, il TTP opera sotto il patrocinio del governo afghano provvisorio (IAG) a causa dei suoi legami ideologici e bellici con il Tehrik-i-Taliban Afghanistan (TTA). Avendo sostenuto il TTA durante la guerra, il TTP riceve ora un sostegno reciproco dall'IAG.
Tuttavia, è tempo che il governo talebano comprenda che la continua presenza del TTP nel suo territorio potrebbe mettere a dura prova le relazioni bilaterali tra Pakistan e Afghanistan. Si ritiene che il governo afghano stia usando il TTP come leva contro il Pakistan. Questo approccio consente al TTP di operare dall'interno del territorio afghano per esercitare pressioni sul Pakistan per ottenere vantaggi politici o strategici. La morte di molti leader e combattenti del TTP in Afghanistan, insieme all'uso di armi statunitensi, conferma la presenza del TTP in quel Paese. Anche i rapporti dell'intelligence internazionale verificano queste morti e l'uso di armi statunitensi, confutando le affermazioni di Kabul secondo cui il TTP non sta operando dal territorio afghano contro il Pakistan. La comunità internazionale, compresa l'intelligence cinese, riconosce la presenza di gruppi terroristici in Afghanistan e il loro ruolo nell'attacco di Bisham del 27 maggio 2024. Nonostante il decreto del leader supremo afghano contro la jihad al di fuori dell'Afghanistan, il mancato rispetto del TTP dimostra la sua sfida al governo talebano. Il TTP ha legami con l'ISKP e altri gruppi terroristici che operano in Afghanistan.
Inoltre, il Pakistan ha affrontato e combattuto i “terroristi khawariji” negli ultimi due decenni. Questi terroristi, pur dichiarando di appartenere a gruppi diversi, sono essenzialmente gli stessi a causa della loro ideologia khawariji di uccidere e distruggere, che gli studiosi religiosi hanno dichiarato non islamica e haram. Sebbene gruppi khawariji come il TTP e l'ISKP sembrino in contrasto tra loro, sono fondamentalmente simili, in quanto entrambi condividono un'ideologia khawariji radicata in pratiche non islamiche, disumane, immorali e barbariche basate su un'interpretazione errata degli insegnamenti islamici. L'ISKP è composto da ex comandanti e militanti del TTP (il primo Ameer dell'ISKP, Hafiz Saeed, era un noto comandante del TTP dell'agenzia Orakzai). Pertanto, oltre all'ideologia condivisa, le risorse umane, le tattiche terroristiche e gli obiettivi si sovrappongono, confermando che questi gruppi vietati sono collegati in modo occulto. L'ISKP ha dimostrato la capacità di condurre attacchi sia all'interno che all'esterno dell'Afghanistan, evidenziando una forte rete operativa e una strategia di reclutamento. L'insufficiente impegno dei Talebani nell'antiterrorismo solleva preoccupazioni circa la possibilità per i gruppi terroristici di pianificare ed eseguire operazioni contro gli interessi e gli alleati degli Stati Uniti, suggerendo che le minacce provenienti dall'Afghanistan sono aumentate anziché diminuire dopo il ritiro degli Stati Uniti.
Entrambi i gruppi sono proxy stranieri e burattini dei nemici del Pakistan, usati contro il Pakistan per servire gli interessi dei loro padroni stranieri. L'ISKP aborrisce i Talebani afghani, ingaggiando scontri fisici con loro e condannandoli nelle campagne di propaganda. Stranamente, però, ha un approccio più morbido nei confronti del TTP, rafforzando la percezione che stiano collaborando a qualche livello. Non si sono mai verificati scontri tra il TTP e l'ISKP ed entrambi godono di rifugi sicuri in Afghanistan senza conflitti o attriti, a sostegno dell'idea che il TTP stia usando l'ISKP per l'inganno. Il TTP Khawariji perpetra atroci attacchi terroristici contro obiettivi civili attraverso l'ISKP per gestire il contraccolpo dell'opinione pubblica. Mentre l'ISKP lancia attentatori suicidi contro studiosi di religione, moschee, raduni religiosi e gruppi, il TTP rivendica la responsabilità solo per gli attacchi alle forze di sicurezza.
Sia il Khawariji TTP che l'ISKP radicalizzano i giovani e li costringono a commettere atti “haram” come gli attacchi suicidi; nel frattempo, nessun leader terrorista ha mostrato il coraggio di farsi esplodere con un giubbotto suicida. La presenza del TTP Khawariji e dell'ISKP in Afghanistan è ben documentata e comprovata da vari rapporti di organizzazioni di sicurezza e media, tra cui i rapporti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, i think tank statunitensi e occidentali.
Gli studiosi religiosi pakistani hanno unanimemente dichiarato haram questi gruppi terroristici e le loro attività attraverso la fatwa Paigham-e-Pakistan, che classifica la lotta armata in Pakistan come non islamica. Invece di rimanere nella negazione, il governo talebano deve collaborare con gli Stati vicini per combattere e indebolire insieme la presenza del TTP e di gruppi simili in Afghanistan. La prosperità e la sicurezza del Pakistan e dell'Afghanistan dipendono l'una dall'altra; quindi, un Pakistan insicuro significa un Afghanistan insicuro.
Traduzione di Costantino Ceoldo