Ricardo Duchesne

La carenza di “coscienza collettiva” dei liberali

La carenza di “coscienza collettiva” dei liberali
27.03.2023

Secondo Émile Durkheim, uno dei padri fondatori della sociologia, ogni società del mondo ha una coscienza collettiva, un insieme di credenze, atteggiamenti e idee condivise che ogni membro di quella società dà per scontate e “trova già formate” alla nascita: “modi collettivi di azione o di pensiero, [che] hanno una realtà al di fuori degli individui che in ogni momento del tempo vi corrispondono” [Opere scelte, p. 71]. Questa coscienza collettiva dà alle persone un senso di appartenenza e identità, infonde ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, accettabile e anormale. Durkheim, che proveniva da una lunga stirpe di devoti ebrei francesi, sviluppò questo concetto per spiegare come le società sono legate tra loro, come gli individui con interessi personali e familiari contrastanti raggiungono valori consensuali ed evitano la “guerra di tutti contro tutti” hobbesiana.