Referendum in Italia ed elezioni presidenziali in Austria
Buongiorno, questa è la trascrizione del programma “Direttiva Dugin”.
Domenica 4 dicembre 2016 in Europa si terranno due eventi molto importanti. Sarà l’occasione per valutare “l'effetto Trump” sull’Europa Occidentale: in Europa Orientale esso si è già manifestato con i risultati delle recenti elezioni presidenziali in Bulgaria e Moldavia (13 novembre 2016) in cui i candidati gestiti dai “globalisti”, cioè dai rappresentanti locali della Palude planetaria globale, hanno perso con la conseguente vittoria dei candidati filo-russi.
Questa volta le elezioni presidenziali si svolgeranno in Austria, dove si confrontano il rappresentante della “Palude”, cioè Alexander Van der Bellen - leader del partito dei “Verdi” austriaci e candidato espressione degli interessi di George Soros - e da il rappresentante del partito di Putin e Trump, il conservatore Norbert Hofer, indicato dal Partito Liberale Austriaco - l’FPÖ. Alle elezioni presidenziali del maggio scorso al primo turno Hofer aveva superato Van der Bellen di un buon 15%, ma i “globalisti” andarono in panico e al secondo turno fecero dei brogli a vantaggio di Van der Bellen. Tuttavia, su ricorso del leader dell’FPÖ Heinz-Christian Strache la Giustizia austriaca si è schierata con la verità nonostante le pressioni insistenti della “Palude”. Così sono state decretate nuove elezioni presidenziali che si terranno appunto il prossimo 4 dicembre.
Queste elezioni si svolgono sullo sfondo della sconfitta ottenuta dai “globalisti” a seguito della vittoria di Trump negli Stati Uniti e dunque non sono preparati per mettere in atto nuove frodi elettorali. Se la volontà del popolo austriaco troverà pieno compimento, Hofer ha tutte le possibilità di conseguire la vittoria. Se ciò avrà luogo, ci avvicineremo molto probabilmente alla fine dell'Unione Europea perché Hofer è un euroscettico conservatore che chiede il ripristino della piena sovranità dell’Austria e lo scioglimento della burocrazia atlantista insediatasi a Bruxelles.
Sta per iniziare dunque il prosciugamento anche della “Palude” europea. Il fatto che i leader del Partito Austriaco della Libertà siano avversari dei matrimoni e delle manifestazioni omosessuali, così come avviene per gli amici sinceri della Russia, rappresenta un altro fatto importante. Con la vittoria di Hofer l'Austria avrà la possibilità di tornare ad essere ancora una volta un grande Paese.
Il 4 dicembre rappresenta una data importante anche per l'Italia. In questo Paese si terrà un referendum sulle riforme costituzionali volute dal governo liberale di Matteo Renzi. Renzi non è un feroce globalista come lo è Van der Bellen, ma la riforma costituzionale proposta dal suo governo mira a mantenere l'Italia nell'Unione Europea a tutti i costi, e comporta delle importanti conseguenze economiche che minerebbero ancora una volta il benessere degli italiani, già duramente provato dall’adesione all’euro (-25 per cento della produzione industriale). Con le riforme costituzionali Renzi propone di limitare i poteri del Senato per rafforzare il potere del governo. Dal momento che Renzi ha puntato tutto il suo futuro politico sull’esito positivo del referendum, nel caso in cui l'Italia dirà “No” ciò porterà inevitabilmente alle sue dimissioni e ad un probabile crollo della stessa Unione Europea.
È molto importante registrare la dura presa di posizione contro il referendum e a favore del “No” di uno degli astri nascenti della politica italiana, il leader del partito conservatore “Lega Nord” Matteo Salvini. Se Renzi punta tutto sul “Sì”, Salvini punta tutto sul “No”. Salvini come Hofer è un euroscettico ed è un sostenitore dell’uscita dell’Italia dall'Unione Europea come anche un avversario della legalizzazione delle unioni omosessuali e un amico della Russia. Perciò se l'Italia confermerà con il suo “Sì” l’appoggio a Renzi, l'agonia dell'Unione Europea e la condizione di povertà dell’Italia dureranno ancora per qualche tempo. In questo caso si potrebbe parlare di una vittoria della “Palude”. Se vincerà il “No” sostenuto da Salvini, la “Lega Nord” potrà dare all'Italia la possibilità di tornare ad essere uno Stato sovrano.
Così domenica prossima è un’altra giornata importante per misurare i cambiamenti che stanno avendo luogo rapidamente nel mondo. Dopo la vittoria di Trump negli Stati Uniti ormai imperversa la battaglia globale portata avanti dalla “Palude” contro i popoli del mondo e i sostenitori della sovranità nazionale. Allo stesso tempo l'Europa ha a disposizione due fari che incarnano la vittoria possibile sui sostenitori della “Palude” - Donald Trump negli Stati Uniti e Vladimir Putin in Russia, quindi sia in Occidente che in Oriente tutto sta andando secondo i piani. Resta solo da sferrare il colpo finale alla burocrazia di Bruxelles e ai “liberali” europei. Forse i risultati di domenica 4 dicembre costituiranno un'altra pietra miliare simile al referendum sulla “Brexit”, alla vittoria di Trump negli Usa e alla sconfitta dei candidati atlantisti in Bulgaria e Moldavia del 13 novembre.
Noi non miriamo ad “indovinare” quali saranno i risultati delle dispute elettorali del 4 dicembre: la geopolitica non è una “macchina per scommesse”. Abbiamo però il nostro cuore con Hofer in Austria e con Salvini in Italia, siamo per la vittoria del popolo austriaco e del popolo italiano e non vediamo l'ora che ci sia il crollo finale delle “Palude” europea. Alla fine di tutto, ciò costituirà la nostra vittoria.