LA PSEUDOSCIENZA
La pseudoscienza della Modernità è iniziata con l'abolizione delle tre cause su quattro di Aristotele. Rimaneva una sola causa efficiens, cioè la causa del movimento. Così la cosa perse le sue tre dimensioni - eidetica, stilistica e soprattutto la entelecheia. La cosa cessava di essere causata dal suo significato spirituale, dalla sua connessione plastica con gli elementi, e perdeva la finalità del movimento, che riduceva tutte le tre cause precedenti alla loro sintesi. La cosa è diventata un oggetto in movimento senza importanza (inconoscibile), il che significa che esiste solo in movimento, distaccato dall'identità eterna (causa formalis), dalla plasticità/elasticità caotica (causa materialis) e soprattutto senza scopo (causa finalis). Tale movimento non ha un punto finale, è fondamentalmente senza scopo. Questi sono gli atomi e i vortici di Democrito e la base della dottrina di Epicuro, dirà chi conosce la filosofia greca, e a ragion veduta.
Eliminando la causa prima, aboliamo l'asse attorno al quale ruota il mondo e togliamo l'orientamento del tempo. In realtà, fin dall'inizio, la fisica rinascimentale (Galileo, Newton) ha posto le premesse della Postmodernità: riciclaggio, post-storia, citazione, dissoluzione del significato, ironia nichilista.
La cosa più falsa della cultura moderna non è la filosofia, ma la scienza, che è l'origine della caduta della civiltà. Il premio Nobel Werner Carl Heisenberg, un fisico davvero brillante che ha lavorato sulla teoria dei quanti, una volta ha osservato: la scienza del mondo antico assemblava il mondo, lo rendeva intero, mentre noi, gli scienziati del moderno, lo smantelliamo in frammenti senza senso; nel nostro tentativo di conquistarlo, lo distruggiamo. La scienza moderna è distruttiva, è l'ideologia distruttiva più pericolosa. Priva tutto di significato, cerca di sottomettere la delicata ontologia del mondo ai suoi calcoli illusori.
Se si elimina la causa finalis, la realtà diventa isonomica: non c'è una strada giusta per nessuno e per niente. Questo non è più vero di quanto non lo sia altrimenti. Così l'insensatezza del tutto è subordinata alla fatalità meccanica irreversibile del privato. È un universo totalitario in cui tutte le catene causali sono più forti dell'acciaio. Una vera tirannia. Tale è precisamente il modo in cui Newton inquadrava il suo commento all'Apocalisse: conoscendo le cause, si deducono in modo ferreo gli effetti; è il calvinismo applicato alla scienza. Ma quali sono le cause? Causa efficiens.
Questa logica è alla base delle due ideologie occidentali più totalitarie: il liberalismo (naturalmente campione di degenerazione mentale) e il comunismo. Esse conducono con ferrea necessità a un incubo planetario assoluto. Il nazismo, tuttavia, non è migliore, solo meno dogmatico e “scientifico” e, nella stessa logica, solo applicata non all'individuo e alla classe (i due falsi mega-concetti di liberali e comunisti), ma alla razza.
Dobbiamo cominciare a ripensare la struttura delle cause e tornare ad Aristotele nella sua lettura autentica.
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini