Colonialismo

Mentre lo Stato “appassisce”, le multinazionali si scatenano

31.07.2024

La validità dell'idea di Engels secondo cui lo sviluppo naturale delle forze produttive avrebbe portato all'estinzione, più precisamente all'obsolescenza e all'irrilevanza dello Stato come istituzione, sta ricevendo conferme dalle parti più inaspettate. Stranamente, quello che Engels chiamava “appassimento” dello Stato non si sta verificando nei pochi Paesi rimasti che ancora professano un'adesione verbale al sistema ideologico all'interno del quale le nozioni di Engels potrebbero avere un qualche senso filosofico. Paradossalmente, l'istituzione dello Stato si sta dissolvendo in quello che si pensava fosse il campo opposto.

La fine di un’era di inversione antropogeografica: la pressione insostenibile delle frange precarie di una civiltà in contrazione, la geopolitica di Peter Pan (Parte II)

La fine di un’era di inversione antropogeografica: la pressione insostenibile delle frange precarie di una civiltà in contrazione, la geopolitica di Peter Pan (Parte II)
15.02.2023

Nella seconda parte della sua ampia analisi, intitolata “La fine di un’era di inversione antropogeografica: la pressione insostenibile delle frange precarie di una civiltà in contrazione, la geopolitica di Peter Pan (Parte II)“, l’autore scrive della crisi del l’UE e le sfide che deve affrontare. L’UE dovrà affrontare una nuova realtà geopolitica.

La sfida della “decolonizzazione” e la necessità di una ridefinizione globale del neocolonialismo [2]

La sfida della “decolonizzazione” e la necessità di una ridefinizione globale del neocolonialismo [2]
09.02.2023

Nel 1960, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la “Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai Paesi e ai popoli coloniali” su impulso dell’Unione Sovietica, era chiaro a tutti i partecipanti ai processi internazionali quali fossero i territori in questione, ovvero le terre dell’Asia, dell’Africa, dell’America Latina e delle isole del Pacifico, sottomesse e sfruttate da europei e americani. Si trattava di territori d’oltremare, di norma stranieri ed etnicamente estranei alla metropoli, che venivano sfruttati come mercati o fonti di materie prime necessarie alla metropoli.

Dipendenza ed ecologia nell'America Latina contemporanea, parte 2: i limiti dell'autonomia sub-imperiale

Dipendenza ed ecologia nell'America Latina contemporanea, parte 2: i limiti dell'autonomia sub-imperiale
20.12.2022

Il fervore dell'agrobusiness brasiliano per la coltivazione della soia si è manifestato all'interno, se non più che all'esterno, con l'accelerazione della deforestazione e l'aumento delle piantagioni con la stessa velocità sia nell'Amazzonia brasiliana che nel Chaco paraguaiano. L'intensificazione della coltivazione della soia a livello nazionale può essere in gran parte attribuita alla crescente domanda della Cina, il principale consumatore mondiale di soia (Song et al, 2009). La Cina è il mercato più importante sia per la soia paraguaiana che per quella brasiliana, ed entrambe le nazioni fanno essenzialmente affidamento sulle continue importazioni cinesi per bilanciare i loro deficit commerciali (Giraudo, 2020). Di conseguenza, l'impatto della domanda cinese sull'agricoltura brasiliana e su altri settori delle risorse nella regione (Ganchev, 2020; Oviedo, 2015) riproduce molte delle dinamiche precedentemente menzionate riguardo al “subimperialismo” brasiliano in Paraguay.

L’Africa ha intrapreso la terza fase della decolonizzazione

29.06.2022

Uno dei problemi principali dell’Africa contemporanea è la questione dell’identità del continente. Questa opinione è stata espressa da Daria Platonova, editorialista del Movimento Internazionale Eurasiatista, durante il suo intervento alla sessione “La Russia e il “risveglio” africano: prospettive di lotta al neocolonialismo nel XXI secolo”.

La menzogna coloniale celebra 74 anni di falsi e furti di terre

16.05.2022

La corsa alla colonizzazione europea per la conquista di altri popoli in tutto il mondo aveva la sua narrativa e le sue giustificazioni per sostenere se stessa e la propria opinione pubblica nello spiegare peccati di occupazione altrimenti inspiegabili. Doveva anche avere un senso. Le maggiori ex potenze coloniali come Francia, Gran Bretagna e Italia hanno utilizzato narrazioni simili per sottolineare la loro invasione militare di altre nazioni. Una narrativa più “moderna” viene utilizzata ancora oggi.