Capitalismo

Mentre lo Stato “appassisce”, le multinazionali si scatenano

31.07.2024

La validità dell'idea di Engels secondo cui lo sviluppo naturale delle forze produttive avrebbe portato all'estinzione, più precisamente all'obsolescenza e all'irrilevanza dello Stato come istituzione, sta ricevendo conferme dalle parti più inaspettate. Stranamente, quello che Engels chiamava “appassimento” dello Stato non si sta verificando nei pochi Paesi rimasti che ancora professano un'adesione verbale al sistema ideologico all'interno del quale le nozioni di Engels potrebbero avere un qualche senso filosofico. Paradossalmente, l'istituzione dello Stato si sta dissolvendo in quello che si pensava fosse il campo opposto.

Algoritmi ed egregore

Algoritmi ed egregore
11.07.2024

La transizione negli anni 2000 dal capitalismo al cloud capitalism, descritta nel libro di Yannis Varoufakis "Technofeudalism: what ruined capitalism" come un passaggio dal capitale terrestre al cosiddetto Cloud Capital, era già predeterminata dal fatto che il lavoro manuale aveva un posto minore nell'economia rispetto al lavoro digitale e dalla predominanza del virtuale, che implicava una minore presenza del reale. Naturalmente, in un certo senso, le idee hanno sempre rappresentato il valore primario, quindi non si tratta di una novità e non c'è un problema in sé. Il problema è diverso.

L'arte lenta della “guerra” di tutto il governo

L'arte lenta della “guerra” di tutto il governo
19.04.2023

Il Washington Post ci dice che la gita in Cina del Presidente Macron ha creato un “tumulto” europeo. Così sembra. Anche se, a ben vedere, la sua raccomandazione geostrategica, secondo cui l'Europa dovrebbe tenersi equidistante sia dal colosso statunitense che da quello cinese, non è poi così radicale. Tuttavia, a prescindere dalle motivazioni di fondo di Macron, i suoi commenti sembrano aver toccato nervi scoperti. È stato accusato di qualcosa che si avvicina al “tradimento”. Il tradimento dell'America, curiosamente, piuttosto che il tradimento degli europei comuni.

Dipendenza ed ecologia nell’America Latina contemporanea, Parte I: la colonizzazione della coltivazione della soia paraguaiana da parte del business brasiliano

Dipendenza ed ecologia nell’America Latina contemporanea, Parte I: la colonizzazione della coltivazione della soia paraguaiana da parte del business brasiliano
19.12.2022

Sebbene la sua influenza sia andata scemando negli ultimi decenni, la teoria della dipendenza rimane un prisma indispensabile attraverso il quale considerare lo sviluppo biforcuto, o polarizzato, delle economie nazionali all’interno del sistema mondiale capitalista. Questo quadro, in cui la persistenza di uno sviluppo ineguale è attribuibile all’interrelazione tra il nucleo centrale industrializzato e la periferia sottosviluppata, ammette sia la portata geografica che storica per affrontare adeguatamente i difficili problemi dell’economia politica e per tracciare con precisione le catene di dipendenza che inibiscono le economie periferiche. Attraverso due blog post, desidero esplorare come la teoria della dipendenza possa aiutarci a comprendere varie ecologie della dipendenza in America Latina, tra cui l’agrobusiness brasiliano nella soia paraguaiana (questo blog post) e il ruolo della domanda industriale cinese nel limitare l’autonomia subimperiale brasiliana nella coltivazione della soia (nel secondo blog post). In questo post, la colonizzazione della coltivazione della soia paraguaiana da parte dell’agrobusiness brasiliano viene utilizzata per dimostrare che le potenze sub-imperialiste possono ottenere una relativa autonomia all’interno della periferia rendendo dipendenti gli Stati più deboli nelle loro vicinanze.