Uno “strano” attentato ad Istambul. Sarà questo il pretesto che cercava Erdogan per procedere all’invasione della Siria ?

Attentato a Istanbul: kamikaze dell’Isis uccide 10 turisti
Nabil Fadli, 28 anni, si è fatto esplodere nel quartiere turistico di Sultanahmet: 8 tedeschi tra i morti
IL PUNTO – Un attentato in pieno centro ha sconvolto Istanbul. È opera di un kamikaze saudita, Nabil Fadli, un giovane di 28 anni identificato dalle autorità turche che hanno anche informato la cancelliera Merkel del fatto che la maggior parte delle vittime (almeno otto) è di nazionalità tedesca.

L’esplosione che questa mattina intorno alle 9,00 ora italiana ha scosso la zona di Sultanahmet, che ospita le maggiori attrazioni turistiche della città come la nota Moschea Blu e il Topkapi Palace, è dunque un attentato kamikaze. Almeno 10 i morti (di certo otto tedeschi e un peruviano) e 15 i feriti, tra cui 9 tedeschi e alcuni norvegesi come riferito dalla Cnn Turk. Ma il bilancio potrebbe essere più pesante.
18:35 – Sono otto i cittadini tedeschi uccisi nell’attentato odierno a Istanbul. Lo ha affermato il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier a Berlino.

16:05 – Contrariamente a quanto dichiarato in precedenza, le autorità turche hanno indicato in Nabil Fadli, 28 anni, di origini saudite e militante dell’Isis, il kamikaze che si è fatto esplodere a Istanbul. Era rientrato da poco dalla Siria.

Fonte: Panorama

Uno “strano” attentato. Sarà questo il pretesto che cercava Erdogan per procedere all’invasione della Siria ?

Dalle prime notizie si scorge subito che c’è qualche cosa di anomalo: Erdogan rilascia immediatamente una dichiarazione in cui, con sicurezza indica che si tratta di un attentato di matrice ISIS e che l’autore è un siriano. Si scopre poco dopo che si tratta di un saudita, Nabil Fadli, 28 anni, che tornava dalla Siria.

Ci si domanda perchè l’ISIS dovrebbe colpire proprio il paese che fino ad ora ha fatto da patrocinatore all’ISIS ed agli altri gruppi terroristi che operano in Siria. La Turchia di Erdogan è il paese che ha fornito armi ed assistenza logistica ai terroristi per infiltrarsi in Siria e che ha fatto da retroterra consentendo il transito di centinaia o migliaia di camion cisterna che portavano il petrolio, sottratto ai pozzi siriani, per rivenderlo attraverso intermediari turchi. Una preziosa forma di autofinanziamento interrotta dall’intervento russo.

Non sarebbe interesse dell’ISIS interrompere la collaborazione con la Turchia.
Bisogna considerare che Il presidente Erdogan, un personaggio megalomane, che da tempo sta tramando per diventare il neo sultano di un nuovo Impero Ottomano e che ha come obiettivo l’espansione territoriale a spese della Siria e dell’Iraq, da molto tempo sta cercando di avere il pretesto per entrare con le sue forze in Siria  e rivendicare il suo “diritto” sulla zona settentrionale del paese dove risiede una minoranza di turcomanni ed allo stesso tempo regolare i conti con i gruppi curdi che in questo momento stanno combattendo in appoggio all’Esercito siriano.

Per ottenere questo obiettivo Erdogan aveva bisogno di un pretesto, l’attentato di oggi potrebbe essere esattamento quello che Erdogan cercava e questo apre una serie di sospetti su chi siano i veri mandanti.
Occorre ricordare che il presidente Erdogan ha già al suo attivo una serie di provocazioni quali l’abbattimento dell’Aereo russo (probabilmente con l’appoggio degli USA) per creare uno scontro con la Russia e l’eventuale coinvolgimento della NATO. Non più tardi di poche settimane fa la Turchia ha Inviato reparti corazzati del suo esercito in Iraq con la scusa di dover addestrare delle milizie anti ISIS. Il governo iracheno ha richiesto il ritiro immediato di queste forze. Da diverso tempo lo stessso Erdogan ha riacceso il conflitto con i curdi e procede nei bombardamenti e negli attacchi nelle zone controllate dai curdi.

Lo avevamo scritto da tempo: Erdogan è il “cane pazzo” della NATO ed aspetta solo l’occasione per mordere. Neanche la Merkel, sua alleata e confidente, riesce più a tenerlo mansueto. Vedi: Erdogan il “cane pazzo” della NATO cerca lo scontro con la Russia
Nei prossimi giorni si vedranno gli sviluppi: se Erdogan deciderà di muovere le sue truppe in Siria con il pretesto di “punire” l’ISIS per l’attentato ad Istambul, sarà come se avrà messo la sua firma su questo evento luttuoso che è costato la vita a qualche decina di innocenti turisti e passanti.

Dall’altra parte la Russia di Putin ha un conto aperto con il turco e non rimarrà inerte a guardare. Lo aspettano al varco.

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