Un ordine basato su regole, sì. Ma quali regole signor Blinken? Le vostre o le nostre?

19.05.2021

Il famoso attore e dissidente politico macedone Risto Shishkov - in uno dei suoi ruoli di prigioniero a causa delle sue convinzioni politiche e semplicemente per essere un macedone - disse alla guardia che aveva ordinato ai prigionieri di cantare una canzone: “Sì, canteremo, ma quale canzone, la tua o la nostra?”

Sì, signor Blinken, siamo tutti favorevoli all'ordine basato sulle regole, quello che lei e il suo Paese state ripetutamente violando, emarginando e smantellando da decenni ormai, non la vostra versione privata di un ordine “basato su regole” che è composto da voi alla bisogna e che può adattarsi alla vostra concezione quotidiana in un dato momento. L'unico ordine internazionale basato su regole attualmente valido e legittimo è quello concordato dopo la seconda guerra mondiale sotto gli auspici delle Nazioni Unite e la carta firmata da tutti gli Stati sovrani, gli stessi che il vostro Paese sta continuamente e sistematicamente destabilizzando con violente rivoluzioni colorate a pagamento contro governi legittimi, con sanzioni illegali - per non parlare disumane - contro le persone vulnerabili in tutto il mondo, o semplicemente con il bombardamento di intere nazioni allo scopo di sottometterle.

Gli Stati Uniti sono l'unica forza trainante dell'emarginazione di questo organismo internazionale, a cominciare dallo stracciare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che impediva l'uso della forza contro la Jugoslavia, per bombardare comunque illegalmente e criminalmente Belgrado e la sua popolazione civile. La violazione dell'intero diritto e ordine internazionale da parte degli Stati Uniti è continuata con bombardamenti a sostegno di terroristi ed estremisti in Libia, Iraq, Yemen, Serbia, Macedonia, Ucraina ecc.

L'emarginazione dell'ONU è stata ufficialmente annunciata al mondo nel discorso del presidente americano Barack Obama all'Assemblea generale delle Nazioni Unite dove ha dichiarato che d'ora in poi gli Stati Uniti si sarebbero riservati il diritto di andare avanti da soli su tutte le questioni che ritenessero di interesse nazionale. E sono andati avanti da soli e da soli falliranno.

È questo l'ordine basato su regole che state promuovendo, signor Blinken, come ha detto infamemente lo stesso presidente Obama, storciamo le braccia di altre nazioni se necessario? State offrendo al resto del mondo questo ordine basato sulle regole del selvaggio West invece dell'ordine esistente delle Nazioni Unite che avete contribuito a distruggere avviando e sostenendo guerre non approvate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel corso delle quali sono stati uccisi milioni di persone innocenti?

Queste ingerenze e il rovesciamento dei governi legittimi in Libia, Ucraina, Macedonia e il continuo tentativo di fare lo stesso con altri [Paesi] come Ungheria, Russia, Cina, sono il vero volto dell'ordine basato su regole offerto dai globalisti che Blinken rappresenta, come continuazione di quello che Dani Rodrik (2012) descrive come “l'assalto allo Stato nazione che trascende le divisioni politiche tradizionali, ed è una delle poche cose che uniscono neoliberisti conservatori e socialisti di sinistra”. Rodrik lo illustra con una risposta, apparentemente senza tempo e dal suono contemporaneo, di Leon Trotsky data nel lontano 1934 e che all'epoca si chiedeva “Come può essere garantita l'unità economica dell'Europa, preservando la completa libertà di sviluppo culturale per i popoli che vi abitano?” E la risposta di Trotsky - che sarebbe probabilmente un beniamino della CNN, del NYT e delle élite globaliste di oggi - è stata quella di sbarazzarsi dello Stato nazione: “La soluzione a questa domanda può essere raggiunta... liberando completamente le forze produttive dalle catene imposte a loro dallo Stato nazionale”.

Il campo accademico della governance a livello globale o regionale è pieno di affermazioni di entrambe le parti precedentemente note come Sinistra e Destra, che gli Stati devono essere indeboliti e che per vari motivi non dovrebbero partecipare alla governance globale (Bexel, Tallberg & Uhlin, 2010).

Le odierne ideologie dell'ordine internazionale hanno superato le classiche divisioni sinistra-destra, che si sono fuse nella vecchia visione trotskista e nella nuova visione di Soros del mondo senza confini e nazioni, a beneficio solo di poche élite e dei loro monopoli multinazionali.

Questa attuale ideologia del falso globalismo che predica e pratica l'oppressione, l'uniformità, il servilismo, l'obbedienza e la paura, è contrastata da persone sovrane in tutto il mondo, che vogliono gestire i propri affari e il proprio stile di vita negli Stati delle proprie nazioni.

Il ruolo degli Stati è tenuto a mente e rimarrà l'ultimo campo di battaglia, poiché essi possiedono solo una fonte di legittimità esistente, in cui i cittadini che si identificano con gli Stati possono organizzare e gestire i loro affari e il loro modo di vivere. Le nazioni ponderano offerte come quella di Blinken e le vedono con profondo sospetto come la continuazione della campagna per abolire gli Stati nazione a beneficio di un'élite internazionale composta da tecnocrati illegittimi non eletti, banchieri, uomini d'affari e politici.

Le Nazioni Unite sono oramai rovinate per essere [ancora la] pietra angolare dell'ordine internazionale come durante i 45 anni del mondo bipolare, con il suo Consiglio di Sicurezza e la sua Assemblea Generale, che servivano da piattaforma per tutti gli Stati nel gestire varie questioni internazionali cruciali come la pace, la cooperazione economica, l’ambiente, la povertà, sla icurezza, ecc. Questa perdita di significato, negli ultimi anni, della risoluzione dei problemi globali da parte delle Nazioni Unite si è diffusa in numerose altre aree importanti ed è contrassegnata dalla diminuzione dell'influenza di organismi internazionali globali come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio ecc. (Karns & Mingst, 2009). Questa emarginazione delle Nazioni Unite e di altri organismi internazionali li ha resi incapaci di continuare ad essere una piattaforma efficace nell’affrontare le questioni globali. E questo non promette nulla di buono per l'impero in caduta, perchè essi potrebbero diventare nostalgici per l'ordine internazionale che hanno contribuito a distruggere.

Dal momento che sostituire l'attuale ordine internazionale stabilito con il sangue di decine di milioni di persone nella seconda guerra mondiale richiederà simili sconvolgenti terremoti geopolitici, l'offerta di Blinken del proprio ordine privato basato sulle regole dell'Idaho non sarà sufficiente. E, in questi cambiamenti tellurici, l'impero in caduta sarà sconfitto o dalla sua stessa sventura di iniziare guerre regionali e globali che perderà, o accettando tranquillamente i fatti sul terreno e abbandonando pacificamente le sue ambizioni militari, economiche e ideologiche fuori luogo assieme alla sua attuale offerta vuota di ordine basato su regole. E nello stile di Shishkov, le persone in tutto il mondo canteranno, signor Blinken, ma non la vostra canzone. Canteremo la nostra!

Riferimenti

Mingst A. K e Karns P. K, “Organizzazioni internazionali: la politica e i processi della governance globale” 2a edizione (2009)

Rodrik, Dani “Il paradosso della globalizzazione” (2011)

Rodrik, Dani “Chi ha bisogno di uno Stato nazionale” (2012)

Bexell, Magdalena, Jonas Tallberg e Anders Uhlin “Democrazia nella governance globale: le promesse e le insidie degli attori transnazionali. Governance globale” (2010)

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Articolo originale di Goran Sumkoski:

https://www.geopolitica.ru/en/article/rule-based-order-yes-whose-rules-mr-blinken-yours-or-ours

Traduzione di Costantino Ceoldo