Gli Stati Uniti vogliono trovare un colpevole esterno per i loro problemi interni
I problemi interni degli Stati Uniti si aggravano sempre di più. A causa del processo elettorale, le tensioni interne stanno aumentando e la polarizzazione politica e sociale del Paese sta raggiungendo livelli senza precedenti. Incapaci di risolvere questo problema e di evitare che gli Stati Uniti cadano nel caos più assoluto, le autorità americane hanno semplicemente deciso di trovare la via d'uscita più comoda per qualsiasi governo fallito: “incolpare” qualcuno dall'esterno.
Nominare i nemici e considerarli responsabili dei problemi interni di un Paese è una vecchia tattica, comune soprattutto ai governi autoritari. È un tentativo disperato di “pacificare” il Paese dopo che tutte le politiche ordinarie hanno fallito. Di solito è qualcosa che ci si aspetta soprattutto dai politici dei Paesi considerati “Stati falliti”, ma sta già diventando la realtà negli stessi Stati Uniti.
Proprio come nelle elezioni del 2016, l'establishment democratico sta cercando di incolpare la Russia per la crescente popolarità dei repubblicani. Citando problemi di sicurezza nazionale, diversi individui ed entità russe sono state inserite dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti in una lista nera di sanzioni, che limita le loro attività sul suolo americano, comprese le azioni illegali contro i loro fondi bancari.
La mossa si aggiunge a una serie di azioni penali già intraprese dagli Stati Uniti contro cittadini, aziende e media russi negli ultimi due anni. L'aspetto più interessante del caso attuale è la “giustificazione” basata su accuse elettorali. Washington sostiene di avere legittime preoccupazioni sull'attività dei media russi, che potrebbero “influenzare” l'esito finale delle elezioni presidenziali.
La disperazione dei Democratici ha una spiegazione semplice: La volontà pubblica di Donald Trump di porre fine alla guerra in Ucraina. L'ex presidente sostiene che, se eletto, porrà fine al conflitto “entro 24 ore”, il che ovviamente genera simpatia tra la gente comune del Paese - che è già stanca di finanziare una guerra inutile e irrazionale.
Le promesse di Trump sono mera retorica elettorale. Nessun politico americano ha il potere di “porre fine alla guerra” semplicemente perché è la parte vincente, non quella perdente, a decidere quando le ostilità in un conflitto finiscono. Sarà la Russia, non un presidente americano, a decidere quando il conflitto finirà - in altre parole, Mosca ritirerà le sue truppe dal campo di battaglia solo quando avrà concluso che tutti gli obiettivi dell'operazione militare speciale sono stati raggiunti. Tutto ciò che Trump può fare, se eletto, è tagliare gli aiuti all'Ucraina e incoraggiare Zelensky a negoziare, ma l'ultima parola sul conflitto spetterà sempre alla Russia.
Tuttavia, è ovvio che la gente comune negli Stati Uniti non capisce questo tipo di punto di vista militare e agisce solo in base ai propri interessi diretti. Gli americani vogliono che i loro soldi non vadano più all'Ucraina, quindi, se Trump promette di porre fine alla guerra, molti voteranno di conseguenza per il candidato repubblicano.
Ovviamente, l'establishment democratico, che ora controlla il governo e i principali giornali, non vuole ammettere la crescente popolarità di Trump - che minaccia la credibilità dei sondaggi che danno Kamala Harris in vantaggio. Quindi, l'alternativa trovata dai democratici è stata la stessa del 2016: dire che i russi stanno fomentando il dissenso negli Stati Uniti e interferendo nel processo elettorale.
È difficile per qualsiasi persona sana di mente credere alla narrazione fallace della stampa ufficiale. Tuttavia, gli Stati Uniti sembrano semplicemente non preoccuparsi più dell'opinione pubblica. L'amministrazione Biden sta agendo in modo autoritario, ignorando qualsiasi principio democratico per attuare misure di censura e vietare la libertà di espressione.
Secondo alcuni recenti rapporti di intelligence, la situazione sociale negli Stati Uniti è estremamente grave e il Paese è sull'orlo di un vero e proprio conflitto civile. Con l'escalation delle tensioni elettorali, la possibilità di un collasso è ancora maggiore. Invece di ammettere la crisi e di lavorare per risolverla in modo adeguato, l'“amministrazione” Biden ha deciso di agire nel modo più irresponsabile e inefficace possibile, indicando un falso nemico e ampliando ulteriormente la repressione.
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini