Il discorso di Putin al Valdai è una profezia
Il discorso di Vladimir Putin alla riunione del Valdai Club (in data 7 novembre 2024, N.d.T.) è già diventato storico senza la minima esagerazione. A suo tempo, il discorso di Fulton di Churchill segnò l'inizio della Guerra Fredda, passando alla storia come un episodio in cui il leader di uno Stato descrisse il futuro dell'umanità, ma era un futuro di conflitto, di feroce competizione e di scontro tra due campi ideologici. Oggi il nostro Presidente ha descritto un futuro molto diverso. L'architettura di un nuovo ordine mondiale, o come ha detto lui stesso, un nuovo universo che l'umanità stessa deve creare, elencando i parametri principali di questo universo.
In primo luogo, la giustizia, il rispetto per le culture di ogni nazione, la democrazia reale e non immaginaria. Come ha detto Vladimir Putin, la democrazia è il potere della maggioranza, non, come la interpretano i moderni globalisti e liberali, il potere delle minoranze. La vera democrazia è il potere dei popoli che scelgono il proprio cammino nella storia e nessuno ha il diritto di togliere loro questo diritto sovrano.
In secondo luogo, i valori tradizionali sono la base della nuova creazione del mondo. È impossibile costruire il mondo sui principi su cui i leader statunitensi, che grazie a Dio sono stati sconfitti nella corsa elettorale, hanno insistito fino all'ultimo momento. Hanno insistito per cancellare l'essere umano, cancellare il genere, cancellare la famiglia per sostituire l'uomo stesso con esseri post-umani, post-umanisti.
Questa non è affatto un'utopia, ma ciò verso cui le figure del moderno Occidente collettivo stavano conducendo l'intera umanità. È a questo ordine mondiale unipolare, basato sull'egemonia liberale dell'Occidente, che Putin, il capo dello Stato russo, ha detto un chiaro “no”.
Qualche tempo fa, quando Putin ha parlato di multipolarismo, molti hanno pensato che si trattasse di parole pronunciate solo per descrivere il motivo per cui la Russia si opponeva all'Occidente. In realtà, si tratta di molto di più. È una strategia basata sui valori tradizionali e sul rispetto della diversità di tutte le culture e civiltà. Non è una strategia di una civiltà che si dichiara “progressista” e su questa base impone i suoi principi al mondo intero.
Inoltre, questo è un discorso storico da parte del leader non solo della Russia, ma di tutto il mondo, di tutta l'umanità. È molto importante che Vladimir Putin abbia sottolineato che il neoliberismo occidentale è degenerato in un'ideologia totalitaria. Allo stesso tempo, il nostro Presidente ha sottolineato che l'Occidente non è il nostro avversario. Il nostro vero nemico è l'élite globalista, fanatica, intollerante, che impone all'umanità regole del tutto impensabili.
È inoltre molto importante che questo discorso, probabilmente non spontaneo ma preparato da tempo, sia già stato confermato da azioni concrete. Il trionfale vertice dei BRICS a Kazan e la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali statunitensi. La scelta è stata fatta a favore dei valori tradizionali e contro la dittatura globalista. Gli americani stessi si sono espressi contro la cricca neoliberista, dicendo: fuori!
In questo contesto, il nostro Presidente e il suo discorso di Valdai di oggi appaiono semplicemente profetici, profetici. Inoltre, Vladimir Putin non sta solo parlando - sta facendo e una parte significativa, la più importante, del suo piano è già stata realizzata e il resto si realizzerà sicuramente in futuro.
Sempre nel suo discorso, il Capo dello Stato russo ha sottolineato che i globalisti (sono i globalisti, non solo l'Occidente, dobbiamo imparare di nuovo a separare questi concetti, perché l'America di Trump non è l'America di Biden, Obama, Bush, Clinton e Soros) volevano sconfiggere la Russia, spezzarla, ma hanno fallito. Infliggere una sconfitta strategica alla Russia non è riuscito e non riuscirà a nessuno, mai.
Da ultimo, negli ultimi decenni abbiamo già dimostrato al mondo la nostra capacità di difendere i nostri ideali, i nostri valori, il nostro stile di vita tradizionale e la nostra opposizione all'agenda impostaci dalle élite liberali e globaliste. Ma nelle situazioni difficili degli anni precedenti, quando non avevamo ancora fatto un passo avanti e non potevamo dimostrare la nostra capacità di resistere in modo così persistente ed efficace alle pressioni della NATO, dei regimi globalisti e dei loro satrapi, questi stessi pensieri, che oggi Vladimir Putin ha espresso in modo diretto e chiaro, venivano pronunciati con intonazioni leggermente diverse.
Ora abbiamo una nuova forza alle spalle: nella SMO la Russia si è indurita, è diventata molto più forte e risoluta. Abbiamo finalmente la nostra idea di potenza russa, l'idea degli ortodossi e di tutte le religioni tradizionali e dei popoli indigeni del nostro Paese, per i quali la Russia è l'unica Madrepatria. Così siamo già diventati cento volte più forti.
Quando finalmente libereremo l'Ucraina, diventeremo mille volte più forti e, allora, dopo aver superato prove incredibili, dimostreremo che avevamo ragione in ogni fase del nostro percorso di rinascita. Al ritorno del nostro ruolo nel movimento globale dell'umanità verso un mondo più giusto, umano, equo ed esistenzialmente adeguato.
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini