Cronache dalla Grecia al collasso

21.06.2016

Terminal 2, Malpensa. Mi disturba questa pioggia leggera. Cerco di tirare la pipa perché non si spenga. Mi attardo sul marciapiede, fra la gente che sfila in ogni direzione. No, non è la paura di volare. È che io preferisco camminare.

Il Nazionalismo non è certo un reato. Stringo la pipa e penso ai greci di Alba Dorata. Quel nome “Lega Popolare” ha radici profonde. E il Nazionalismo greco insorge proprio dal popolo, per rivendicare la dignità di una Nazione fiera, culla della civiltà. Roma e Atene, fiumi e città sacre.

La pipa resiste, fuma e profuma l'aria e penso che l'aereo potrebbe proprio aspettare. Gli squilli del telefono mi uniscono in un abbraccio fraterno con Konstantinos Boviatsos. Militante Nazionalista dal lontano 1990, oggi assistente parlamentare dei deputati di Alba Dorata a Bruxelles.

Rimango colpito dalle sue parole. La conversazione continua fluida e mi confessa che “quello che ti colpirà di più, quando verrai in Grecia, è che nel mio paese manca il sorriso. E il mio popolo ha sempre sorriso. Qui manca la speranza. I traditori politici della Grecia, quei servi usurai di Bruxelles, ci hanno lasciato solo la paura e la disperazione”.

La comunicazione si interrompe di colpo. Brucio il tabacco della pipa e penso a quello che ho appena letto sulla stampa greca. Ha ragione Konstantinos quando dice che i giornali europei non dicono la verità. Non importa non conoscere il greco, basta appena l'inglese.

Tsipras ha appena riempito il vecchio aeroporto “Hellinicon” di migranti. Ha così declassato il suo valore, dando la possibilità agli “squali” nazionali e stranieri di guadagnare milioni approfittando delle proprietà dei greci. Syriza e ND sono i responsabili della svendita della ricchezza greca.

Tsipras e il suo partito, al netto delle pagine e copertine patinate dei rotocalchi radical-chic, hanno ridotto l'isola di Lesbo ad un ghetto, dove gli immigrati clandestini profittano della pazienza del popolo greco. In alcuni centri, illegali, gli immigrati distruggono tutto quello che è a loro portata. Senza dimenticare che il popolo greco, con i pochi soldi rimasti, paga il mantenimento degli immigrati clandestini: lo sfruttamento delle risorse greche deve avere fine.

Sono parole di Konstantinos Boviatsos, che posso tranquillamente fare mie. Finalmente la tecnologia cellulare ci ha riuniti. L'aereo, il mio, può attendere.

“Il lavoro non esiste per i Greci. Prima del memorandum, magari, si riusciva a trovare qualche impiego. Dopo, però, da quando la Destra e poi la Sinistra hanno cominciato a firmare la vendita del mio paese, tutto è finito”.

La gente si allunga sul marciapiede: la preda è un taxi. Qualche aereo si solleva sulle nostre teste e per qualche attimo sono costretto a far ripetere delle frasi a Konstantinos.

“Gli usurai di Bruxelles ci hanno imposto una morte lenta, con misure pesantissime: per esempio molti commercianti medi hanno dovuto incominciare a pagare tasse altissime. E come se non bastasse, hanno dovuto far fronte all'aumento dell'assicurazione pubblica, sia per loro che per i dipendenti. Risultato? Licenziati tantissimi lavoratori, commessi e commesse con anni di lavoro alle spalle. E lo stesso discorso vale per le piccole e medie imprese: operai, portuali, impiegati. Tutti a casa”.

Non ho neppure il tempo di farmi venire in mente qualche nozione di economia che Konstantinos continua a parlare del fatto che “la grande industria, in Grecia, ormai non esiste più da anni. Moltissime si sono trasferite in Bulgaria, dove le tasse sono bassissime e la burocrazia è semplice. L'estate scorsa, con il terzo memorandum, il governo Tsipras ha imposto il famoso “capital control”. Insomma un controllo sui conti bancari dei cittadini. Anche se il problema più grave non era il limite giornaliero dei bancomat, piuttosto il limite per le aziende che non potevano trasferire denaro per i loro ordini dai rifornitori esteri”.

Le famiglie greche sono rimaste senza stipendio e le difficoltà sono gravissime. Spesso, quasi sempre, non dispongono dei soldi per pagare neppure la luce. Tanto che l'azienda dell'energia elettrica taglia la corrente dalle case di quelli che non pagano. Sembra un nuovo medioevo, ed è a poche ore di volo.

Il settore delle costruzioni è crollato e, a causa di una nuova tassa imposta dal governo che si accompagna agli usurai in doppiopetto, i costruttori devono pagare ogni mese questa extra tassa anche se appartamenti e negozi di nuova costruzione sono invenduti, vuoti. Insomma si raschiano euro da ogni fondo di barile. Per non parlare delle tasse inserite nelle bollette, elettriche per esempio, con la speranza di racimolare gli euro da chi ancora riesce a pagare.

“Tante famiglie non hanno neppure i mezzi per comprare i prodotti di prima necessità. Però i soldi per dare alloggio e mangiare agli immigrati clandestini si trovano sempre. Ci sono casi in cui i bambini, che vanno ancora a scuola, non abbiano soldi per comprare da mangiare. E abbiamo molti casi di bambini che svengono nelle scuole, perché sono deboli, non mangiano abbastanza”.

Confesso a Konstantinos di aver letto sui giornali ellenici un articolo preoccupante sull'istruzione.

“L'istruzione è al collasso” continua Boviatsos “negli ultimi anni, nei paesi più piccoli hanno chiuso delle scuole perché non si trovavano maestri o professori. E altre avevano un numero limitato di personale. I ragazzi sono stati costretti ad andare a scuola nei paesi vicini ma a proprie spese! Mancavano anche i bus: molti genitori non hanno la possibilità di mandare i figli in altre scuole, magari lontane. E negli asili pubblici il problema è ancora più grave. Con l'arrivo di migliaia di immigrati con figli, mancano i posti per i bambini Greci. E di mandarli negli asili privati non è possibile”.

Konstantinos sembra scomparire poi riprende deciso “nelle Università greche è il caos totale. Scioperi dei professori per questioni economiche. Ma ci sono anche tantissime occupazioni della sinistra extraparlamentare, che hanno il supporto anche dei professori. Dalle università greche iniziano sempre gli incidenti degli autonomi: devastano Atene e poi, approfittando di una vecchia legge, si rifugiano in università, così che la polizia non può arrestarli”.

La pipa resiste e la tiro per l'ultima volta e fumo quasi con rabbia e lascio che Konstantinos parli dall'altro angolo d'Europa.

“La sanità è la vera tragedia Greca. Gli Ospedali non hanno medicine, medici e personale. Le ambulanze sono ferme per mancanza dei ricambi. Niente soldi. Ma tanti medici lavorano perché vogliono aiutare il popolo. E lavorano senza paga. Anche se mancano i farmaci per le terapie contro il cancro. I soldi per comprare i farmaci non ci sono e le assicurazioni non possono fare niente perché lo Stato gli deve dei soldi”.

No, essere Nazionalisti non è un reato. E i Nazionalisti greci sono i soli che possono risollevare il popolo greco da questa infame dittatura dei burocrati usurai di Bruxelles. Nonostante le difficoltà, vedi il blocco del finanziamento pubblico al partito per i processi che sta subendo Alba Dorata (79 sotto processo). E il processo, guarda caso, procede lentamente. Mentre il popolo greco non sorride più da anni.

Lascio Konstantinos Boviatsos con i suoi camerati e allungo l'ultimo tiro della pipa. Ho perso l'aereo, probabilmente, ma non per paura. A me piace camminare. Mentre penso ai fratelli Greci.

fonte : ilgiornaleditalia.org