Amministrative: M5S in vetta, Pd in arrampicata

06.06.2016

Ballottaggio è la parola chiave per tutte le principali città al voto, con M5S che conferma le aspettative.

Stupisce e spiazza Torino, la roccaforte del Pd ha visto la scalata del Movimento 5 Stelle (M5S), grazie alla candidata a Sindaco Chiara Appendino, che ha messo in crisi la coalizione di centrosinistra a supporto del Sindaco uscente Piero Fassino, non riconfermato per questo primo turno. Se Fassino nel 2011 aveva battuto il centrodestra di Michele Coppola con un 56,66% contro un 27,30%, adesso si trova costretto a stringere i denti fino al prossimo 19 giugno, in attesa di un nuovo faccia a faccia. Male anche qui come a Roma per i candidati targati Forza Italia, con Osvaldo Napoli che si accontenta di un 5%, con un’affluenza che si arresta attorno al 57,19%.

A dare sostegno a Fassino ci pensa il collega del Pd, Cesare Damiano, che spiega: «Avevamo messo in conto il ballottaggio, a Torino come in altre città nel capoluogo piemontese c’erano tantissime liste, ben 17, delle quali 10 in grado di raccogliere voti: una frammentazione che non ha aiutato la polarizzazione del voto». Sul versante dei cinque stelle interviene Roberto Airola che, in favore della Appendino, sottolinea: «Ballottaggio è un risultato storico, ma dispiace l’alto astensionismo, frutto della disinformazione e della cattiva politica».

Il Pd ci ha provato a Napoli, ma la chiusura della campagna in loco con tanto di Matteo Renzi non è bastata a cancellare la burrascosa campagna elettorale di Valeria Valente, che ha tentato invano la rimonta su Gianni Lettieri (Forza Italia), il quale si vede proiettato all’ennesimo confronto diretto con Luigi De Magistris, assestatosi ad un 40-42%. L’eterno sfidante del Sindaco uscente fa sapere, attraverso Tiberio Brunetti, suo potavoce, che: «E’ la prima volta, dal 1993, che a Napoli un Sindaco uscente non viene confermato al primo turno elettorale.

Ora comincia la sfida per il ballottaggio. Zero a zero, palla al centro».  Qui il M5S, con Matteo Brambilla, non ha sfondato. Anche a Napoli l’affluenza non supera il 62,14% del dato nazionale, ma si ferma a quota 54,14%. Neppure il super favorito Pd Virginio Merola scampa al ballottaggio, e anche Bologna il 19 giugno si troverà a dover nuovamente votare. A fronteggiare quello che sembra un potenziale vincitore, Merola, vi sarà, probabilmente,  la candidata della coalizione del centrodestra Lucia Borgognoni; Massimo Bugani del Movimento 5 Stelle si ferma sotto il 20%. Unica mosca bianca dei rimbalzi elettorali è Cagliari con la vittoria al primo turno del candidato del centrosinistra Massimo Zedda, con una percentuale che oscilla tra il 50-51%.

La battaglia per i ballottaggi è già di fatto aperta, a partire da Roma, dove Alfio Marchini afferma «Adesso faremo una riflessione. L’unico dato certo è che siamo quarti. Guardiamo in faccia la realtà. Eravamo nati come iniziativa civica,  probabilmente gli elettori non hanno compreso l’alleanza con i partiti. Chi appoggeremo al ballottaggio? Adesso vedremo quali saranno i dati…». I ballottaggi, almeno sulle città più importanti in gioco -Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna- saranno il frutto di una riflessione che vede il centrodestra diviso  -tutto concentrato in una lotta interna fratricida tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini-  perdere, il PD arrancare ma tenere meglio del previsto, e un Movimento 5 Stelle che conquista, come previsto, il ballottaggio della capitale, e, inaspettatamente, anche quello della ex capitale, dimostrandosi l’unica opposizione in scena, con tutta da dimostrare la sua capacità di governo.

fonte : lindro.it