Julius Evola

Lettera di Julius Evola a Ernst Jünger

Lettera di Julius Evola a Ernst Jünger
03.01.2023

Due grandi pensatori tradizionalisti (in un senso significativamente diverso del termine), Julius Evola ed Ernst Jünger, non si sono mai incontrati di persona, anche se entrambi avevano amici in comune. Si sa che Evola ha letto con molta attenzione tutti gli scritti di Jünger e ha scritto un intero libro sul suo “Operaio”, con una peculiare interpretazione della sua figura di uomo eroico e distaccato, un aristocratico dello spirito. Evola non amava l’opera di Jünger degli anni ’40-’50, in cui vedeva concessioni all’umanesimo classico e al mito della particolare via dell’Occidente, anche se Eliopoli, a quanto pare, doveva sembrare al barone italiano più comprensibile e vicino all’opera. Purtroppo Evola non è sopravvissuto alla pubblicazione di “Evmesville” (1977) – un romanzo in cui Jünger, dopo aver creato l’immagine dell’anarca, si avvicina nuovamente al concetto evoliano dell’uomo differenziato, l’uomo isolato tra le rovine come migliore forma di sopravvivenza dei tradizionalisti nell’epoca buia dei lupi sulla terra…

Il pensiero di Carlo Terracciano e la sua attualità in relazione allo scenario politico italiano e geopolitico sia eurasiatico che globale

Il pensiero di Carlo Terracciano e la sua attualità in relazione allo scenario politico italiano e geopolitico sia eurasiatico che globale
La Battaglia di Zama (Pittore Romano, ultimo terzo del XVI sec.; Museo Puškin, Mosca)
07.12.2022

Comincio ringraziando i camerati di Vanguardia Colombia, organizzatori di questo congresso, per avermi onorato con questo invito, così come ringrazio tutti i presenti e gli altri partecipanti. Quella che mi accingo a fare è un’analisi panoramica del pensiero del Prof. Carlo Terracciano rapportandolo all’attualità politica dell’Italia e ai recenti sviluppi nello scenario geopolitico mondiale.

Julius Evola e il tradizionalismo russo

25.05.2017

L’opera di Evola è stata scoperta in Russia negli anni 60 dal gruppo assai ristretto degli intellettuali dissidenti anticomunisti, detti “i dissidenti di destra”. Era una piccola cerchia di persone che avevano rifiutato volutamente la partecipazione alla vita culturale sovietica e avevano scelto l’esistenza clandestina. La contestazione della realtà sovietica è stata presso di essi così totale perché si cercavano i principi fondamentali che avrebbero potuto spiegare le radici di questo giudizio negativo assoluto.