Le operazioni false flag durante i colloqui Iran-USA puzzano di Israele

30.12.2020

Il rapporto tra Iran e Stati Uniti è stato forse il caso più complesso nella storia della diplomazia mondiale. Neanche quello dei negoziati e delle relazioni tra Stati Uniti e Cina non è stato così complicato e confuso.

Affermazioni e considerazioni su questo rapporto non sono più limitate ai due Paesi e sono stati coinvolti direttamente e indirettamente molti attori con motivi diversi, apertamente e segretamente. In un certo senso, anche tutto ciò è rientrato nelle controversie e rivalità tra gruppi e fazioni interne ai due Paesi.

Con Trump fuori dalla scena, né l'Iran né gli Stati Uniti, ma i sauditi, gli israeliani, gli europei e tutti gli attori sulla scena internazionale stanno aspettando di vedere quale decisione il governo Biden e l'Iran prenderanno sul JCPOA, avviando un nuovo ciclo di negoziati o elaborazioni. le trattative precedenti. Indubbiamente, l'opposizione iraniana, come i sauditi e gli israeliani, farà del suo meglio per impedire che la situazione passata riprenda forma e, almeno, la situazione attuale rimarrà immutata, in modo che alle prossime elezioni presidenziali avrà condizioni migliori per attuare i propri piani. Al contrario, l'Iran e l'Europa stanno facendo del loro meglio per cambiare la situazione prima che Trump si reinsedi.

Nel bel mezzo di un momento mozzafiato in cui tutti gli attori delle relazioni Iran-USA stavano cercando i primi segni di futuri sviluppi è stata pubblicata sul sito web Jacobin e ripubblicato su altri siti web l'intervista a Daniel Benaim, un membro del partito Democratico con una storia di collaborazioni negoziali. Quasi tutti coloro che, per qualsiasi motivo, hanno seguito il processo di negoziazione tra l’Iran e l’Occidente si sono concentrati sull'articolo in modo da poterlo utilizzare per analizzare il futuro. Tutti i lettori hanno concluso che il team di politica estera di Biden stava cercato di valutare la reazione iraniana alle proposte per i futuri negoziati, ma ciò che ha sorpreso gli analisti è stata una parte di un articolo attribuito a Daniel Benaim che affermava che gli Stati Uniti erano pronti a sollevare la questione del MEK come opzione negoziata e spostare i membri del gruppo, che si sono recentemente trasferiti in Albania, in Eritrea (Africa) per dimostrare la loro amicizia.

Indubbiamente, negli ultimi anni, l'Iran ha formalmente e ufficiosamente dichiarato che la sua questione principale è la revoca delle sanzioni, promessa nei negoziati precedenti, ed è improbabile che il MEK avrà per i funzionari iraniani la credibilità e lo status che gli Stati Uniti potrebbero aver immaginato così da metterlo sul tavolo dei negoziati. Pertanto, delle due l’una: è stato aperto una nuova questione o ci sono problemi nascosti dietro la pubblicazione di quell’intervista.

In un primo momento è stata messa in dubbio l'autenticità dell'articolo, che fosse falso e che la persona, l'organizzazione o il governo che aveva tentato di pubblicare la notizia aveva pubblicato l'intervista sotto il nome di Daniel Benaim falsificando l'indirizzo del sito web Jacobin. Nessun funzionario statunitense o iraniano ha ancora commentato la questione e non è stato interessante o provocatorio per la stampa iraniana analizzarla. Non sono riuscito a ottenere una risposta dai funzionari statunitensi e iraniani, ma insistendo sono stato in grado di stabilire un contatto con un ex membro del corpo diplomatico iraniano che lavora nel Consiglio delle Relazioni Estere dell'Iran e ricevere una risposta interessante. Secondo lui, tutto questo [l’intervista, l’articolo] è stato fatto dagli israeliani o dai sauditi.

Secondo questo funzionario in pensione, all’Iran non importa se il MEK rimane in Albania o viene trasferito in Eritrea, Angola, Riyadh o nel cuore di New York: per l’Iran è importante che siano soddisfatte le precedenti richieste negoziali e crede che siano gli israeliani che vogliono rendere inutili i negoziati e fermare le richieste dell'Iran sollevando questioni false e assurde. Sebbene la squadra di politica estera iraniana possa essere in grado di agire contro l'individuo, l'organizzazione o il governo che sembra aver fabbricato la notizia, mostra che tutte le altre parti stanno cercando di influenzare i futuri colloqui in ogni modo possibile.

L'articolo falso su Jacobin ha mostrato che ciò che potrebbe accadere [in realtà] non accadrà dietro il tavolo delle trattative, ma accadrà con partite nascoste in cui non già due bensì più di sette giocatori stanno muovendo [i loro] pezzi in questa partita di scacchi mondiale. I giornalisti e gli attivisti dei media non hanno altra scelta che aspettare il futuro.

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Articolo originale di Jack Turner:

https://www.geopolitica.ru/en/article/false-flags-meantime-iran-usa-talks-have-israeli-smell

Traduzione di Costantino Ceoldo