L'umanità in marcia verso l'orgasmo finale

03.10.2016

La vittoria della donna barbuta all'Eurovision Song Contest, a Copenhagen, nel 2014, e più di recente, nelle sfilate natalizie spagnole, l'emozionante spettacolo dei Re Magi rappresentati da donne con barba, fanno ben sperare per l'umanità, in marcia verso il glorioso traguardo finale della libertà totale.

Secondo me, sarebbe tempo di far cadere quelle poche antistoriche barriere anti-uguaglianza che ancora rimangono.

Perché, ad esempio, non abolire la vergognosa separazione sessista dei gabinetti pubblici, divisi tra quelli per “uomini” e quelli per “donne”? Che cessi, dunque, questa apartheid dei cessi - pardon dei "sessi" - che si frappone a una sana promiscuità proprio nel momento del bisogno. All'amore, in tutte le sue forme, si dà ormai spazio senza piu' assurde distinzioni di sesso, di ammennicoli, di barba, di età... Un amore non più soggetto a condizionamenti biologici o a pregiudiziali religiose e morali.

Ormai ci si sposa anche tra uomini, con o senza tacchi a spillo, così come ci si sposa tra donne, con o senza barba.  Il pargolo puo' ormai contare anche su due mamme, quando non sono invece i papà a essere due.

Occorrerebbe liberarci  anche di un'altra assurda palla al piede del progresso libertario: la pedofilia. Io propongo che si estenda la sacrosanta libertà di celebrare la propria sessualità anche ai minori consenzienti. Forse che il consenso di un minore alle profferte di un adulto allupato non conta? Non dicevano anche i latini “ubi maior, minor cessat?”

E, visto che ci siamo, perché continuare a rispettare il tabù dell’incesto, assurdo totem di tempi primitivi?

Gli ultimi tabù di questa civiltà fallocratica, ormai floscia, dovranno inevitabilmente cedere il passo all’avanzata trionfante della libertà edonistica che mira a distruggere ogni bardatura, finimento, elastico e mutanda che ancora osi frapporsi sullo scivoloso percorso dell'umanità verso il liberatorio orgasmo finale.