Erdogan menzionò possibili attentati pochi giorni prima dell’attacco a Bruxelles
Meno di una settimana prima degli attacchi terroristici a Bruxelles, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avvertiva di possibili attentati in città europee, tra cui Bruxelles.
“Non vi è alcun motivo per cui la bomba esplosa ad Ankara non possa esplodere a Bruxelles, o qualsiasi altra città europea“. Aveva dichiarato Erdogan nella cerimonia di commemorazione del 101.mo anniversario della battaglia di Gallipoli, nella città costiera di Canakkale, il 18 marzo. Va notato che la dichiarazione di Erdogan seguiva l’attentato mortale del 13 marzo, quando un’autobomba esplose a una fermata degli autobus presso piazza Kizilay al centro di Ankara, provocando 37 morti e oltre 120 feriti. Il capo di Stato turco accusava i radicali curdi dell’attacco e rimproverava i capi europei del rifiuto di riconoscere certe organizzazioni curde come gruppi terroristici. “I serpenti dormienti possono mordervi in qualsiasi momento“, aggiunse Erdogan.
Il 22 marzo, Bruxelles, capitale del Belgio e centro amministrativo di NATO e UE, veniva colpita da una serie di esplosioni, tra cui due esplosioni nell’aeroporto di Zaventem, causando 13 morti e oltre 35 feriti. Altre 15 persone furono uccise in un’esplosione presso la stazione della metropolitana di Maalbeek, nel centro di Bruxelles, secondo i media locali.
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