Steve Bannon pronto a creare The Movement, fondazione anti-Soros
Tale fondazione si chiamerà The Movement e mirerà a diffondere in Europa i principi cari ai cosiddetti “partiti populisti”.
In una intervista rilasciata al sito The Daily Beast, l’ex consigliere di Donald Trump ha affermato che la sua fondazione mira a preparare una “rivoluzione di destra” in Europa. La “rivoluzione” dovrebbe avere luogo in occasione delle elezioni per il Parlamento di Strasburgo del maggio 2019. The Movement sarà una organizzazione no-profit, impegnata a condurre sondaggi, a racimolare finanziamenti e a fare propaganda a vantaggio dei “partiti populisti”. Questi ultimi, secondo Bannon, starebbero ottenendo un crescente sostegno da parte dei cittadini europei, ma avrebbero una struttura organizzativa troppo esile e funzionari inesperti. Obiettivo dell’ideologo della destra americana è condurre i “movimenti antisistema”, in occasione delle consultazioni del maggio 2019, a un risultato elettorale storico: “Le prossime elezioni europee saranno una sfida tra i cittadini normali e le élite tecnocratiche. Grazie al sostegno finanziario e propagandistico di The Movement, nella nuova Assemblea di Strasburgo si formerà un gruppo parlamentare al quale aderiranno più di un terzo degli eletti. Tale gruppo contrasterà in maniera efficace l’arroganza delle élite e metterà fine ai compromessi parlamentari che hanno finora legittimato il primato della finanza sui popoli”. The Movement dovrà favorire la nascita di un “blocco populista pan-europeo” e dovrà promuovere l’attività dei soggetti politici “anti-élite” elaborando iniziative legislative, coniando slogan in grado di affascinare ogni classe sociale ed evidenziando gli effetti negativi delle proposte avanzate dai partiti europeisti. Steve Bannon ha dichiarato che la sede della sua fondazione sarà Bruxelles e che, nei prossimi mesi, avrà inizio la ricerca di personale. Fino alle elezioni europee del 2019, The Movement non dovrebbe assumere più di dieci funzionari. Tra i profili professionali ricercati vi sarebbero un sondaggista, un esperto di social media, un addetto al bilancio e un responsabile della comunicazione. Se le consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo dovessero tradursi in un exploit dei partiti sostenuti da Bannon, la fondazione potrebbe assumere nuovo personale.
L’esponente della destra americana aspira a creare una solida collaborazione tra i movimenti “antisistema” europei. Nell’intervista rilasciata a The Daily Beast, egli ha precisato che l’idea di creare un ente no-profit mirante a finanziare e a diffondere la propaganda anti-Ue gli sarebbe venuta in seguito alla vittoria dei Brexiteers nel 2016 e in seguito al successo di Lega e Cinque Stelle alle elezioni del 4 marzo 2018. Secondo Steve Bannon, una fondazione intesa a sostenere in maniera adeguata, sul piano economico, le campagne mediatiche dei “partiti populisti” presenti nel “Vecchio Continente” sarebbe lo strumento adatto a “scardinare il sistema”: “Lega e Cinque Stelle hanno condotto l’ultima campagna elettorale impiegando risorse minime. Con la mia fondazione alle spalle, i loro sforzi avrebbero prodotto un risultato dieci volte più dirompente.”
Il movimento che presenta le maggiori carenze sul piano comunicativo e finanziario sarebbe il Rassemblement National di Marine Le Pen: “La Le Pen non è riuscita a creare solidi legami con il settore bancario francese. Di conseguenza, deve chiedere denaro a Putin. I funzionari del suo partito, inoltre, sono scarsamente preparati. Non sanno condividere idee e proposte con i gruppi di lavoro di altri attori politici europei. È giunto il tempo di avviare un intenso scambio di opinioni tra coloro che si proclamano avversari della tecnocrazia. I movimenti di destra potranno scalzare le élite dalle loro posizioni di potere soltanto se sapranno collaborare e se non cederanno all’egoismo”. La carenza di risorse a disposizione dell’attività propagandistica della destra europea è stata indicata da Steve Bannon come uno dei principali ostacoli all’affermazione dei valori “populisti”: “Soros, dal 1984, ha speso, per le iniziative della Open Society Foundation, 32 miliardi di dollari. I comitati pro-Brexit, invece, sono attualmente costretti a promuovere le loro idee con soli sei milioni di dollari. Questo divario deve essere riempito. La sfida tra la nostra visione del mondo e quella propugnata da Soros deve essere combattuta ad armi pari”. Il magnate di origini ungheresi sarebbe, ad avviso di Bannon, l’esponente di punta del “partito di Davos”: “I poteri finanziari mondiali che ogni anno vengono celebrati a Davos hanno scelto Soros come loro paladino. Egli, negli ultimi anni, ha letteralmente soffocato i popoli europei a colpi di propaganda liberal. La destra deve mettere fine alla morsa di Soros, vero genio del male”.
L’ideologo americano ha quindi additato Angela Merkel ed Emmanuel Macron come i responsabili della crescente disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni Ue: “Se le leadership della Merkel e di Macron dureranno, la propaganda anti-Ue verrà continuamente alimentata. Quei due sono l’incarnazione dell’establishment e fanno politica ripetendo senza sosta le bugie dei tecnocrati.” The Movement fornirà assistenza ai “principali avversari della visione del mondo propugnata da Bruxelles”, ossia al Rassemblement National di Marine Le Pen, all’Ukip di Nigel Farage, a Fidesz di Viktor Orbán e ai Fiamminghi di Vlaams Belang. La fondazione di Bannon non sosterrà partiti come i Democratici Svedesi o i Veri Finlandesi, accusati dall’ideologo di promuovere il “nazionalismo etnico”. Parole di stima, infine, sono state espresse dall’ex collaboratore di Trump nei confronti di Matteo Salvini: “L’Italia sarà il cuore pulsante di The Movement. La vittoria di Matteo Salvini mi ha davvero rincuorato. Con lui in prima linea, la fondazione svilupperà una efficace macchina propagandistica e i nostri valori verranno diffusi in ogni angolo del continente .”