Lega Nord ha partecipato al convegno della “Russia Unita”

29.06.2016

Domenica e lunedì scorso a Mosca si è tenuto il congresso del più importante partito russo “Russia Unita” che ha visto la presenza del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e del Primo Ministro Russo Dmitry Medvedev.

Fra le oltre 40 delegazioni dei partiti esteri invitati c'era anche la Lega Nord. L'invito è stato fatto al segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini, che non ha potuto essere presente a causa degli impegni politici già fissati. Al congresso del principale partito di governo la Lega è stata rappresentata dal Gianluca Savoini, responsabile dei rapporti con la Russia per la Lega Nord,  presidente dell'Associazione Lombardia-Russia

Gianluca Savoini ha condiviso con Sputnik-Italia le sue impressioni.

— Che valore ha questo incontro per voi?

— Per noi partecipazione a questo congresso rappresenta una riconferma di un senso di amicizia e di stima nei confronti non solo del partito "Russia Unita", che ha presentato un programma molto interessante per le elezioni di settembre, ma anche di amicizia con il popolo russo, con la Russia e con il Presidente Putin. Noi ribadiamo che la Russia deve essere un alleato formidabile, un partner economico commerciale, un amico strategico militare contro il contro il terrorismo internazionale che invece della Russia dovrebbe essere considerato come un vero nemico dell'Europa. E stato il terrorismo di matrice islamista di dichiarare la guerra alla nostra civiltà europea e cristiana e non la Russia. Penso quindi che sono veramente idiote queste sanzioni e questo voler continuare a rompere le scatole a Mosca da parte di un'Unione Europea dalla quale la gente scappa e non vuole più rimanersi dentro".

— Il primo contatto della Lega con Mosca risale agli anni novanta. State anche mettendo a punto un accordo politico con la Russia Unita?

— L'accordo è stato sottoscritto l'anno scorso. Secondo questo accordo noi lavoriamo con i rappresentai di "Russia Unita" in tutti contesti internazionali dove sono presenti anche i russi come ad esempio l'OSCE. La Lega ha i membri eletti all'OSCE ma abbiamo anche Claudio d'Amico che segue con me le questione russe e nella Segreteria di questa organizzazione lui fa un grande lavoro mirato al mantenimento dei contatti con il partito "Russia Unita" e altri partiti russi nel genere".

— Quali temi sono stati affrontati durante il suo intervento?

— Io solamente intervenuto portando la lettera ufficiale di Matteo Salvini. A differenza degli altri, che arrivano magari al Forum economico di San Pietroburgo. Mi riferisco al premier Renzi che parla, parla di tanti buoni intenzioni, distribuisce tanti buoni messaggi e poi torna in Italia e cosa fa? Vota di nuovo a favore delle sanzioni antirusse che sono state prolungate per altri sei mesi. Cosa fa Renzi? Nulla di concreto a differenza della Lega che in questi giorni presenta nei consigli regionali di Lombardia e della Liguria una risoluzione per riconoscere Crimea russa e contro il regime sanzionatorio. Però il partito di Renzi assolutamente non segue la Lega nemmeno in questa cosa simbolica — come sapete le regioni non possono fare politica estera però cercano di dare un messaggio molto chiaro al governo di Roma. Durante la mia visita a Mosca ho ricordato tutte queste cose e il senso di amicizia e di stima che la Lega e credo la stragrande maggioranza dei cittadini italiani abbia nei confronti del popolo e il governo russo. Penso che il congresso di "Russia Unita" era una importante occasione di parlare di questi temi di fronte alla platea di altri rappresentati di moltissimi partiti internazionali.

— In vista del Consiglio europeo del 28-29 giugno il Senato italiano ha respinto la risoluzione del senatore legista Paolo Tosato che prevedeva la immediata revoca delle sanzioni antirusse. Che effetto avrà questa "sconfitta" sui programmi del vostro partito che riguardano il regime sanzionatorio?  Pensate di continuare la battaglia?

— Noi sicuramente continueremmo la nostra lotta. Noi non ci interessa niente.  Non penso che si tratta di una sconfitta della Lega Nord ma di una sconfitta della giustizia, della libertà e della democrazia. Perché non hanno nemmeno messo al voto una proposta che poteva almeno essere discussa prima di essere rispinto. Questo è una sorta di pensiero unico che impedisce delle idee che vanno contro corrente o che non sono accettate dal regime. Alcuni ricordano Putin come rappresentante del KGB e della Unione Sovietica, in realtà la "Unione Sovietica" noi abbiamo qui in Italia e in Europa. Come dice sempre Matteo Salvini: "noi viviamo nell'Unione Sovietica Europea". Quindi io non mi sorprendo che i paesi come la Gran Bretagna se ne vadano. Questa volta non sono riusciti a fermare il paese europeo perché per fortuna un po' di democrazia in Gran Bretagna esiste ancora. Teniamoci presente che gli inglesi sono nemmeno nell'euro, e quindi non hanno subito i danni che abbiamo noi tuttora. Noi in Europa siamo adesso in continuo regime di propaganda che ci vuole rassicurare che noi viviamo nel migliore mondo possibile e che l'Ue è una cosa positiva mentre noi sappiamo bene che questo istituto non funziona sotto nessun punto di vista. Quindi speriamo che dopo la Gran Bretagna escano dall'Ue anche gli altri compreso l'Italia. Speriamo che questo è un inizio di fine di questa Unione Europea. Tenete presente che siamo i più europeisti degli altri perché noi vogliamo una Europa vera, dei popoli, delle identità, delle radici e non l'Europa delle banche e dei lobby, delle massonerie. Noi vogliamo una forte Europa e che guarda ai suoi vicini come la Russia con rispetto e amicizia. Ho detto tutte queste cose in corso del mio intervento e anche parlando con alcuni esponenti del partito "Russia Unita" come ad esempio Andrei Klimov e Alexey Pushkov e ho avuto il modo di scambiare due parole anche con il Presidente della Duma Naryshkin".

— Come lei ha appena sottolineato, immaginare una Europa senza la cooperazione con la Russia e` oramai impossibile. La Russia è pronta a dialogare mentre l'Europa si comporta diversamente. A Suo avviso, si può ancora sperare alla più pragmatica ed equilibrata politica estera per l'Italia nei confronti della Russia?

— Non ci sono speranze. Mi dispiace dirlo ai russi. Non bastano più parole. Vero che al Forum di San Pietroburgo sono stati firmati gli accordi importanti ma finché c'è questo governo che prende gli ordini da Bruxelles, non c'è proprio nessuna speranza. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo cambiare sia il governo di Renzi che la Unione Europea.

fonte : it.sputniknews.com