La tecnologia è la rovina dell'umanità

03.10.2024

Lo sviluppo della tecnologia - soprattutto da parte dei maniaci dell'Occidente - è già di per sé un'escalation, poiché la mentalità aggressiva dell'Occidente la applica immediatamente agli strumenti di guerra.

Lo sviluppo della tecnologia militare non è solo una linea di sviluppo tecnico: la tecnologia è prima di tutto tecnologia militare. L'applicazione pacifica della tecnologia è un aspetto secondario. Lo sviluppo della tecnologia è guidato dal tentativo di ottenere le armi più efficaci, irresistibili e terrificanti.

La guerra è una zona di morte, e così la tecnologia: il suo scopo è uccidere e garantire la crescita del potere, della potenza e del dominio.
La natura stessa della tecnologia è sinistra e fatale fino a un certo punto. La tecnologia è diretta contro l'uomo. Disumanizza la guerra, la priva della sua dimensione umana. Ora si può vedere che questo anti-umanesimo della tecnologia porta direttamente all'abolizione dell'umanità - postumanesimo, Singolarità, IA. Ogni prossima scoperta tecnica è un nuovo passo verso la disumanizzazione, non aggiunge, ma toglie qualcosa di importante all'umanità. La tecnologia è un'accumulazione di un minus.
La profonda parentela tra tecnologia e morte porta logicamente a una guerra delle macchine contro gli esseri umani.

Le trame delle distopie proseguono semplicemente le tendenze logiche della formazione della civiltà tecnica. Non è difficile estendere la linea della storia dal passato attraverso il presente fino al futuro. Il futuro è predeterminato dalla struttura semantica della storia. La tecnologia è la maledizione dell'umanità. Ecco perché la fantascienza degli ultimi decenni è tutta nera: il trionfo della tecnologia nel futuro è il trionfo del male.
Coloro che padroneggiano perfettamente la tecnologia sono moralmente e spiritualmente i peggiori della cultura. Ne pagano le conseguenze con la loro anima.
Ma per contrastare questo fenomeno, bisogna essere in linea con i tecno-maniaci. Si scopre che per sconfiggere il diavolo, bisogna diventare il diavolo stesso. È una logica molto discutibile e subdola.
La tecnologia è il male in sé e non smetterà di esserlo nemmeno in buone mani. È solo che le mani che tengono in mano una macchina mortale non rimarranno buone a lungo.

Questo è un problema metafisico complesso. Non può essere ignorato. Non c'è una soluzione in vista, ma è assolutamente necessario sollevarlo.

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini