Google o la Russia: la scelta è già compiuta

20.09.2021

Parliamo di Google. Siamo alla vigilia di un evento molto importante. La rivendicazione di Costantinopoli [sito web di informazione culturale russa, N.d.T.] contro Google e il canale YouTube ha tutte le possibilità di diventare fatale. La Corte russa ha riconosciuto la piena validità della rivendicazione di Costantinopoli e durante questo periodo il Governo ha emesso una serie di decreti ordinando direttamente ai servizi stranieri nelle loro attività in Russia di obbedire alle leggi russe. Ora veniamo alla cosa più interessante: se Google obbedisce, allora le sue attività in Russia saranno completamente controllate dallo Stato; questo significa non solo il ripristino dell’account di Costantinopoli su Google con un milione di iscritti e il risarcimento dei danni. A proposito, Google dovrà ripristinare il mio canale educativo, così come gli account di Katekhon, Geopolitica.ru e tutte quelle risorse che i globalisti, scatenatisi nella loro impunità, hanno demolito senza preavviso.

Ciò significa che tutti i contenuti di Google / YouTube saranno nella zona di censura russa e ciò che la Russia considera inappropriato verrà rimosso con la forza e che cosa, al contrario, non contraddice la legislazione russa, allora sarà acconsentito. Ma abbiamo vietato la propaganda delle persone LGBT, le perversioni, i transgender e le famiglie omosessuali; abbiamo vietato gli agenti stranieri, senza menzionare che si tratta di agenti, organizzazioni terroristiche di qualsiasi tipo, compresi i terroristi liberali, come le strutture di Navalny, vietate in Russia; questo significa che su YouTube non si possono mostrare ambasciate americane ed europee, dove uomini travestiti da donne sventolano bandiere arancioni per i bambini russi.

Dunque, caro Google, esci, vai pure, non hai nemmeno il diritto di portare questa spazzatura in Russia, puoi anche provarci ma non ci riuscirai.

Cosa farà Google? Se obbedisce, allora non sarà più Google, non YouTube, non Twitter, non Facebook, non TikTok o Instagram. Ciò che è permesso e ciò che non lo è, non sarà determinato da loro (sì, solo in Russia, ma il resto non è importante per noi adesso). Questi strumenti per corrompere la morale e imporre la loro ideologia patologica estremista e liberale ai popoli del mondo sono già stati banditi in molti paesi come Cina, Iran, Turchia e il mondo arabo. Interessante equazione: più sovranità, meno Google, e non c’è nessun Twitter, il quale, guidato dal già drogato squilibrato Jack Dorsey, ha persino censurato l’account del presidente Trump e, prima di questo, naturalmente, il mio account.

Quindi siamo tutt’altro che soli. I servizi, con la loro sfrontatezza, le loro perversioni ideologiche, la rigida censura contro tutto ciò che è normale, sano, tradizionale, con il loro totale disprezzo per la sovranità nazionale, sono ormai da tempo diventati norma generale. Quindi la domanda non è perché alla solo ora siamo arrivati a togliere questa plebaglia globalista, ma perché non l’abbiamo fatto prima.

Se obbediranno, diventeranno persone rispettabili, lasciandoli lavorare e guadagnare. Metteremo su di loro il contenuto di Costantinopoli, le risorse patriottiche, e tutto ciò che è innocente, neutrale, decente, significativo e ragionevole e noi vieteremo di proibirlo, solo noi possiamo chiuderlo o sospenderlo. È necessario un comune accordo sulle norme di censura e per evitare nuovamente situazioni simili.

È difficile credere che queste forze velenose, intrise dell’ideologia demoniaca del gender e del postumanesimo, accetteranno le nostre condizioni. Pertanto, molto probabilmente, diremo loro addio.  Ci sarà un sacco di rumore. Tuttavia, tutto è andato tranquillo in Cina e soprattutto in Iran e Turchia.  Forse qui ci sarà silenzio, a non importa, sarà un silenzio o rumoroso, o in Russia, o su YouTube. La scelta è chiara: il popolo ha deliberatamente scelto la Russia e si potrebbe trovare una sorta di analogia con l’hosting, i motori di ricerca e i servizi video, se solo non rubassero i fondi stanziati.

Presto la Russia molto probabilmente inizierà la sua vita senza Google. Al diavolo una tale ricerca che mira solo a ciò che è dannoso e non salva l’anima di una persona, mostrando solo spazzatura.

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini