DISCORSO PER IL 40° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE IRANIANA (2020, KARAJ/ALBORZ)

26.02.2020

Cari amici iraniani! Fratelli e sorelle!
Desidero ringraziarvi per la partecipazione a questo importante e simbolico evento tenutosi nella Repubblica Islamica dell'Iran dedicato all'anniversario della Grande Rivoluzione iraniana.
Personalmente, in tutta sincerità, la figura del fondatore del moderno Iran Ayatollah Khomeyni padre della Rivoluzione Islamica, è per me una stella polare nella spiritualità, nella politica e nella geopolitica.
La sua rivoluzione ha riguardato e riguarda ancora oggi non solo gli iraniani, né gli sciiti, né i musulmani, ma ha una dimensione veramente universale - riguarda tutta l'umanità, tutto il genere umano, tutti gli esseri umani.
L'Iran è l'unico e il solo esempio della possibilità e della realtà del Ritorno dei Grandi Tempi, del ripristino della tradizione sacra nella vita, nella società, nella cultura e nella politica proprio all'interno del caotico mondo senza Dio, dominato dalla perversa Modernità, dall’intossicazione da Occidente (Gharbzadegi, come la chiamava il grande pensatore iraniano Ahmad Fardid), totalmente privo di giustizia, libertà e dignità a causa del dominio satanico del Dajjal chiaramente incarnato nell'egemonia occidentale moderna e soprattutto nel Grande Shaytan - gli Stati Uniti d'America.
La Rivoluzione iraniana è la evidente e allo stesso tempo meravigliosa prova che non solo la lotta e la resistenza contro il Male è possibile, ma che la vittoria è anche possibile. E questa prova è il vostro Paese, la Repubblica Islamica dell'Iran, che nonostante tutte le pressioni, le sanzioni e le limitazioni imposte continua ad esistere, a resistere e a prosperare nel mondo spirituale e materiale.
L'Ayatollah Khomeyni si è rivolto a tutti i popoli del mondo invitandoli ad unirsi alla battaglia finale guidata dalla Rivoluzione iraniana contro l'egemonia occidentale, il capitalismo, il liberalismo, la secolarizzazione e la degenerazione della società per riportare la giustizia e liberare tutti gli oppressi del mondo. È un appello al ritorno alle radici stesse della sacralità islamica, ma non è limitato al mondo musulmano.
Nella sua lettera all'ultimo governatore dell'Unione Sovietica l’Ayatollah Khomeyni ha scritto che, dopo la liberazione dal comunismo ateistico e senza Dio, la Russia non deve cadere nell'altra trappola - nella versione liberale della stessa decadente, materialista, edonista e perversa civilizzazione, nella trappola del liberalismo.
Venendo fuori dalla dominazione dello Shaytan minore, l’Ayatollah Khomeyni ha redarguito noi russi affinché evitassimo di cadere sotto il dominio dello Shaytan maggiore, l'Occidente capitalista liberale.
Piuttosto, l'ayatollah Khomeyni ha proposto di cercare la soluzione nell'antica saggezza e nei maestri spirituali dell'umanità tra i quali l'ayatollah Khomeyni ha citato solo due nomi: il grande mistico iraniano Sohrawardi e il più grande sufi di tutti i tempi, Ibn Arabi.
La vera alternativa alla fine del comunismo in Russia agli occhi dell'Ayatollah Khomeyni era il ritorno all'Oriente spirituale, alle Origini, dall'inferno dell'esilio occidentale alla Patria orientale della Luce.
Gorbaciov non ha prestato attenzione a quella lettera e le conseguenze sono state terribili per il nostro Paese.
Siamo caduti esattamente in ciò che il grande Ayatollah Khomeyni voleva scongiurare, nella trappola del liberalismo occidentale. E saremmo quasi morti laggiù se solo Putin non fosse apparso all'orizzonte storico e avesse salvato in Russia tutto ciò che ancora restava da salvare.
L'Ayatollah Khomeyni proponeva alla Russia di seguire la vera Rivoluzione, la Rivoluzione Conservatrice, il grande Ritorno.
Anche gli anziani spirituali ortodossi russi profetizzavano la Grande Restaurazione della Santa Chiesa e dell'antica tradizione della Russia dopo il periodo di tribolazione e di dominio ateistico e dinanzi alla fine dei tempi.
Così, l'idea principale di avvicinarsi al giorno della manifestazione finale del Mahdi, l'Imam nascosto, l'uomo del tempo, ha un equivalente ad esso molto prossimo nella cultura spirituale russa.
In questo senso il messaggio della Rivoluzione iraniana ottiene una dimensione nuova e molto attuale per noi russi.
Dovremmo schierarci al fianco degli iraniani risvegliati, degli sciiti risvegliati, dei musulmani risvegliati e di tutti i risvegliati delle altre confessioni e religioni per partecipare insieme alla lotta comune contro Dajjal, l'Ingannatore che chiamiamo Anticristo e che si identifica nel mondo reale nel globalismo, nell'egemonia occidentale, nel capitalismo globale e nella politica omicida degli Stati Uniti d'America con tutte le loro pedine, i loro burattini e i loro mandatari.
La Rivoluzione iraniana è la rivolta contro il mondo moderno a favore della verità eterna e della prossima era di Restaurazione, Resurrezione e istituzione della Giustizia globale. È la nostra lotta comune - abbiamo un nemico comune e dovremmo sentirci fratelli in spirito e in armi.
Vediamo oggi come la furia dei globalisti occidentali stia crescendo in Medio Oriente e altrove. È perché essi vedono che cominciano a perdere.
Perdono ovunque nel mondo musulmano, gli Stati Uniti d'America e la NATO sono universalmente odiati.
In Russia respingiamo il liberalismo e torniamo ai nostri valori russi - nella società, nella politica, nelle relazioni estere.
La Cina vive oggi tutti gli aspetti legati alla guerra commerciale e alla pressione diplomatica e comincia a reagire.
L'Africa ne ha abbastanza del colonialismo e del neocolonialismo celato sotto la parvenza della globalizzazione che è solo un nuovo nome per indicare la sottomissione, lo sfruttamento e l'assoggettamento.
Lo stesso vale per l'America Latina che cerca di spezzare il giogo degli Stati Uniti.
Gli sforzi comuni della Russia e dell'Iran, con una certa partecipazione importante della Turchia che abbandona sempre più il campo occidentale in Siria, dimostrano quanto forte possa essere la coalizione che sfida il dominio occidentale e quanto possa essere vittoriosa.
Insieme siriani, russi, iraniani, sciiti del Libano, dell'Iraq e di altri Paesi, ma anche turchi abbiamo salvato la Siria dalla distruzione totale pianificata dall'Occidente, da Dajjal. E abbiamo pagato per questo un grande prezzo, abbiamo perso i nostri uomini migliori.
L'uccisione crudele e totalmente ingiusta del grande generale Soleimani, vero eroe della Battaglia Finale, è stato il segno di questa rabbia di Dajjal contro la forza dei Figli della Luce.
Cadere nella Guerra Santa della Fine dei Tempi non è una tragedia, è un grande onore e un privilegio.
Ma è il segno che Dajjal è terrorizzato, ha paura e si infuria.
Il sangue di un eroe risveglia cento nuovi eroi che si levano per prenderne il posto.
Questa è la legge di Dio, non della materia. Per questo consideriamo il generale Soleimani come un eroe e veneriamo le sue azioni e la sua memoria.
Tutto il mondo ha notato la bandiera rossa che è stata alzata sulla Moschea di Jamkaran - il monumento unico eretto non per la gloria del passato ma per la gloria del futuro - in onore dell'Imam che verrà, l'Imam Mahdi.
È l'appello al risveglio globale non per la vendetta ma per la mobilitazione totale delle forze della Luce.
È la nostra bandiera, la bandiera dell'ultima Rivoluzione, la bandiera della Resistenza, la bandiera della Resurrezione.
Oggi è il momento di rinnovare la dimensione universale della Rivoluzione iraniana, di far rivivere il grande messaggio dell'Ayatollah Khomeyni.
Lo Zuhr è vicino e secondo molti hadith tutte le forze dei veri cristiani e dei veri musulmani saranno riunite sotto le bandiere di Gesù e del Mahdi.
E tutto ciò avrà luogo nell'antica terra di Siria e, più in generale, in Medio Oriente.
Quindi dobbiamo dare nuova linfa vitale alla Rivoluzione iraniana che è ancora al suo inizio. È giunto ora il momento di passare alla seconda fase.
Davanti a noi si prospettano nuove battaglie - per la liberazione dell'Iraq, della Penisola Arabica, del Maghreb e della Terra Santa.
Il nostro nemico comprende perfettamente l'aspetto escatologico degli eventi in atto.
Anche loro sono mossi dalla prospettiva della fine dei tempi, ma nella loro falsa ottica sionista o protestante. Le cose stanno diventando del tutto chiare. Noi e loro.
Chi siamo noi? Siamo i figli della Luce, l'esercito di Gesù e del Mahdi, i seguaci della tradizione spirituale, dell'Oriente sacro (Ishraq) e della rivoluzione iraniana, i prosecutori dell'Ayatollah Khomeyni, del generale Soleimani e dei santi e martiri cristiani che hanno dato la loro vita per la gloria e l'eternità del Dio del Cielo nella lotta mortale contro il falso sovrano di questo mondo, contro la dittatura della carne avvelenata e della iniquità.
Dio vi benedica! Le mie sincere congratulazioni per la Vostra grande celebrazione della nostra comune Rivoluzione!

Traduzione di Donato Mancuso