Argentina: tra il servilismo dell’opposizione e l’opportunità multipolare dei BRICS+
Per l’anno 2010, i quattro paesi menzionati hanno concordato di incorporare il Sudafrica nel meccanismo BRIC, avendo da allora rappresentanze in America, una in Europa, una in Africa e due in Asia.
Queste cinque nazioni che ospitano le più importanti economie emergenti e industrializzate del mondo, che sono tra i paesi più grandi e popolati del pianeta, che dispongono di una grande quantità di risorse naturali e di un Prodotto Interno Lordo (PIL) in costante crescita, hanno sviluppato un blocco che realizza un livello di cooperazione multisettoriale, coordinamento a livello politico e cooperazione economico-finanziaria, che dà il tono a tempi nuovi in termini di integrazione.
L’obiettivo fondamentale dei BRICS è quello di materializzare un nuovo ordine economico e politico, più equo e multipolare, che metta fine all’egemonia delle potenze globali che generano un impatto negativo sulla maggior parte del pianeta.
La cooperazione tra i membri del blocco si concentra sulla promozione dello sviluppo economico-commerciale e degli investimenti per stimolare l’agricoltura, lo sfruttamento energetico, la scienza e la tecnologia, nel quadro della difesa dei loro interessi comuni in campo geopolitico ed economico a livello globale.
Per consolidare questo obiettivo, i BRICS hanno creato proprie istituzioni finanziarie, come la New Development Bank, con sede a Shanghai, per fornire finanziamenti ai paesi membri e ad altre economie emergenti in un contesto di indebolimento del sistema finanziario internazionale a causa della crescente debolezza del dollaro e alti livelli di inflazione e deficit fiscale, presentandosi come una solida alternativa a entità come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale sostenute dal G7.
Come mostra il grafico, con l’ingresso di Arabia Saudita, Argentina, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Etiopia e Iran, il numero dei partecipanti a pieno titolo sale a 11, concretizzando un rafforzamento dell’alleanza con caratteristiche del tutto particolari, che ora rappresenteranno 46% della popolazione mondiale al 1° gennaio 2024, tenendo conto che sono più di 20 i paesi che prevedono di aderire nei prossimi anni.
La nuova composizione dei BRICS controllerà l’80% della produzione mondiale di petrolio grazie all’incorporazione di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Iran. Inoltre, il nuovo blocco BRICS+ registrerà una forte crescita del PIL che rappresenterà il 30% del PIL globale e supererà i 30mila miliardi di dollari.
Il XV incontro dei BRICS a Johannesburg, in Sud Africa, ha lasciato basi concrete per il futuro.
In questo scenario impegnativo e pieno di speranza in cui l’Argentina può creare le condizioni per una rinascita che superi la decadenza generata dallo sfruttamento indiscriminato, dai saccheggi e dalla sottomissione delle forze colonialiste durante questi cinquecento anni, emergono le voci di una classe politica retrograda e servile al potere dell’Asse unipolare anglo-americano, che cerca di ancorarci ai piani estorsivi e bellicosi di chi deve offrire al popolo solo miseria, violenza e sfruttamento.
Soggetti politici che intendono solo prostrare la nostra sovranità, consegnando le nostre risorse naturali e il nostro benessere, schierandosi al fianco di coloro che per anni ci hanno inflitto sofferenze.
Abbiamo davanti a noi un’opportunità storica, che si realizzerà solo se lasceremo indietro coloro che non smetteranno mai di pensare come schiavi.
Traduzione di Alessandro Napoli
Fonte: noticiaspia.com