Sotto controllo: L'FBI ha craccato lo smartphone di Apple

L’FBI è riuscito a craccare lo smartphone di Apple iPhone 5, che era di uno dei terroristi che organizzò il massacro di San Bernardino, il 2 dicembre in California. La società richiede ai servizi segreti americani di condividere lo sblocco, ma l'FBI si rifiuta. In seguito, i servizi segreti degli Stati Uniti hanno ufficializzato la possibilità di craccare i dispositivi di Apple.

Il problema in passato

In precedenza, Apple ha rifiutato l’aiuto dell'FBI nel apertura del telefono di uno degli organizzatori del massacro in San Bernandino, Rizwan Farooq. Tuttavia, secondo l'ex ufficiale dei servizi segreti degli Stati Uniti Edward Snowden, l'FBI in quel momento aveva già la tecnologia necessaria per entrare nel smartphone. Lo scopo principale del FBI è stata la trasformazione di questo evento in un precedente e poi accedere legalmente su tutti prodotti interessati della società.

Il mito della "sicurezza" di Apple

La sicurezza quindi è stata un mito. I servizi segreti hanno dimostrato che si può, se lo si desidera, ottenere l'accesso a tutte le informazioni in forma elettronica. Inoltre secondo l’edizione tedesca Der Spiegel gli americani dai tempi di Stive Jobs facevano tenuta dei registri e-mail, messaggi e telefonate dei proprietari di iPhone, e da anni si poteva accedere alle informazioni sul luogo e sulla posizione degli utenti e altri dati. Tuttavia, questi informazioni non erano disponibili al pubblico in generale, Apple ha provato a nascondere questo fatto alla gente.

Apple e servizi segreti degli Stati Uniti

In passato Apple ha lavorato con agenzia del Pentagono DARPA, che ha finanziato i futuri fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin. Le agenzie di servizi segreti, il Ministero della Difesa e grandi aziende ad alta tecnologia sono strettamente collegati. Entrambi raccolgono i dati sugli utenti, ogni uno per i propri scopi. Apple non è preoccupata per la sicurezza degli utenti, ma dei costi di reputazione.