In un mese Salvini ha terremotato l’UE

27.06.2018

“E’ bastato nemmeno un mese al nuovo governo italiano per terremotare l’Ue, soprattutto grazie al coerente attivismo del ministro Matteo Salvini. Improvvisamente, la cancelliera Merkel si è trasformata da dominatrix dell’Europa in stella cadente e il portavoce del globalismo in Francia, il presidente Macron, sembra di colpo un pugile suonato, messo all’angolo dagli odiati populisti italiani. La Mitteleuropa invece si risveglia e si ricompatta: Austria, Ungheria, Slovenia e persino i Balcani stimano il govenro italiano e guardano a Matteo Salvini come alleato naturale, ideologico e geopolitico”.

Alexander Dugin, filosofo russo, teorico della Quarta Teoria Politica e vicino ai circoli culturali tradizionalisti eurasiatici, sta per rientrare a Mosca dopo una settimana di incontri privati, convegni pubblici, visite culturali da Milano a Roma, a Palermo. Qualcuno continua – a torto – a definirlo sbrigativamente “ideologo di Putin”. In realtà, se proprio si deve semplificare, potrebbe essere paragonato a Steve Bannon rispetto a Donald Trump: entrambi hanno fornito importanti contributi ideologici e geopolitici ai presidenti di Russia e Stati Uniti, senza però avere un ruolo organico nelle due amministrazioni (Bannon solo qualche tormentato mese con Donald).

Dugin assieme a Diego Fusaro e Gianluca Savoini

Dugin, come Bannon, viaggia instancabilmente in Europa, Medio Oriente e Africa. “i giornalisti mi chiedono sempre se la Russia è contenta del governo italiano – racconta Dugin – ma si tratta di una domanda pregiudiziale e sbagliata. La Russia porta avanti un discorso più ampio, Putin lavora per l’affermazione di un mondo multipolare in grado di archiviare i vecchio e decadente mondo unipolare, quello basato sul globalismo politico ed economico, sulla dittatura dei mercati, sull’ideologia della mescolanza indifferenziata di popoli, culture, tradizioni, persino di generi sessuali. L’uomo indifferenziato e sradicato era il traguardo finale di questa visone del mondo globalista e liberista. ma non ce l’hanno fatta, per fortuna”.

Per Dugin, la Brexit e le presidenziali americane hanno rappresentato l’inizio della fine del vecchio mondo unipolare, peraltro già fortemente messo in crisi dallo sviluppo enorme di diverse potenze asiatiche e orientali, Cina su tutte.

“Ma sono state le elezioni italiane del 4 marzo a velocizzare tutto – sottolinea il pensatore russo – portando al contratto di governo tra le due forze populiste italiane che rappresentano un unicum in tutta Europa. Le forze globaliste spaventate come mai prima, cercheranno in ogni modo di far cadere questo governo, ma non cambierebbe nulla ugualmente. Ormai si è aperto il vaso di Pandora della rivolta popolare e autenticamente democratica della maggioranza dei cittadini italiani, desiderosi di un vero cambiamento, dopo anni di governi succubi di altri poteri stranieri. Quelli che hanno detto, disprezzando il voto democratico italiano, che saranno i mercati ad insegnare al popolo come votare bene la prossima volta, non capiscono che per loro è finita. Non si torna indietro, cari antidemocratici mondialisti, anche se i nemici, esterni ed interni, del governo attuale, riuscissero a farlo cadere”. Anche perché Trump non guarda con simpatia alle beghe della Ue a trazione merkeliana, ci dice Dugin. “Il G7 abbattuto da un tweet di Trump  – sottolinea – ha fatto capire che siamo alla fine di un ciclo. Gli equilibri degli ultimi 25 anni sono saltati. La questione immigrazione ha dimostrato che la Ue è dominata dagli egoismi nazionali franco-tedeschi, che hanno chiuso gli immigrati economici in Italia per anni. Salvini, richiamando gli altri stati europei alle loro responsabilità sulla questione immigrazione, li ha messi con le spalle al muro”.

 

Fonte: Libero – Lunedì 25 Giugno 2018