Il giullare della Clinton attacca il Ministero degli Esteri russo

24.10.2016

Si fa chiamare The Jester, il giullare, l'hacker che ha rivendicato l'attacco perpetrato ieri ai danni del sito web del Ministero degli Esteri della Federazione russa.

L'azione, ammessa dalla portavoce del dicastero russo Maria Zakharova che ha confermato una notizia prontamente diffusa dalla Cnn, potrebbe essere derubricata come una cosa da "lamers", da dilettanti, nemmeno minimamente paragonabile all'inaudita prova muscolare che ha mandato giù colossi come Amazon, Twitter, Paypal e altri, solo poche ore prima. Si tratta infatti di un "defacing", relativamente semplice come "hackeraggio", ai danni peraltro di una pagina web del ministero ormai in disuso che non avrebbe dovuto essere più online e quindi particolarmente soggetta a vulnerabilità.

Il defacing è un termine inglese che, ha il significato letterale di "sfregiare, deturpare, sfigurare", in italiano reso raramente con defacciare; nell'ambito della sicurezza informatica ha solitamente il significato di cambiare illecitamente la home page di un sito web. Nulla a che vedere quindi con azioni ben più critiche come quella di trafugare corrispondenza scottante dai mail server di politici e governanti o addirittura riuscire a paralizzare l'attività di importanti portali web.

Quello che è interessante in questo caso è tuttavia notare come il messaggio lasciato dall'hacker (che sembrerebbe essere americano o comunque filo-statunitense) sia pura propaganda politica in favore della Clinton e delle tesi del Presidente Obama che accusa senza prove la Russia per gli attacchi informatici subiti di recente.

The Jester si è guadagnato già da tempo una fama enciclopedica, avendo l'onore di essere citato su Wikipedia, dove si apprende che si è distinto – oltretutto – per aver attaccato il sito di Wikileaks il che tutto sommato appare un po' un controsenso. Il ritratto del personaggio è molto caratteristico, visto che dimostra per parole e azioni un profilo politico quasi sovrapponibile a quello di un qualsiasi dirigente del partito democratico americano.

Si definisce un gray hat e hacker vigilante, dove la definizione "gray" si ritrova ad essere a metà tra quella di un black hat (un hacker che compie azioni illegali di sovente per ricavare un illecito profitto) e quella di un white hat e cioè un esperto di sicurezza informatica che compie incursioni di pirateria informatica in accordo con aziende e molto spesso governi che richiedono la sua consulenza al fine di testare la tenuta dei propri sistemi.

Il testo del suo intervento di defacing, con una non troppo sottile propaganda pro Clinton, dove in aggiunta attacca espressamente la Russia e Donald Trump è disponibile qui https://pbs.twimg.com/media/CvZqET0WYAIztsf.jpg.

Invece, per essere aggiornati sulle "burle" di colui che ambienti vicini all FBI hanno ribattezzato (con simpatia?) come il "Batman di internet", si può seguire il profilo twitter a questo indirizzo https://twitter.com/th3j35t3r