ECONOMIA: L’OPEC ACCETTA DI RIDURRE LA PRODUZIONE DI PETROLIO

29.09.2016

Contrariamente alle previsioni degli analisti, i paesi dell’OPEC, nel corso di una riunione tenutasi in Algeria, hanno concordato una riduzione della produzione di petrolio pari a circa 700.000 barili al giorno. A causa di questa decisione , il prezzo del Brent è aumentato di circa il 6%.

E’ la prima volta dal 2008 che viene diminuita la produzione di greggio che a questo punto si assesterà sui 32,5-33 milioni di barili al giorno. Secondo gli esperti, attualmente la produzione è pari a 33,24 milioni di barili al giorno. Il volume di produzione di ciascun paese verrà stabilito nella prossima riunione ufficiale che si terrà a novembre.

 

Il petrolio non è solo un’importante risorsa energetica, ma anche uno strumento politico. Il suo prezzo è condizionato da numerose variabili e in particolare alle informazioni disponibili. Alla vigilia della riunione, alcuni media liberali russi e stranieri avevano riferito che l’incontro sarebbe stato meramente consultivo e che il prezzo del Brent sarebbe potuto scendere a 20 dollari al barile.

 

Una simile decisione, invece, è la prova evidente del cambiamento di ruolo di Mosca sulla scena internazionale e in seno ad importanti organizzazioni quali l’OPEC. L’abbassamento del prezzo del petrolio e il dumping esercitato da Ryad sono stati utilizzati dall’Occidente come strumento di pressione ai danni della Russia  in seguito agli avvenimenti della Primavera Russa e alla riunificazione con la Crimea. Oggi, dopo l’avvio delle operazioni militari russe in Siria, l’immagine di Mosca è notevolmente migliorata. E l’Arabia Saudita, i cui rapporti con Washington si sono fortemente deteriorati, è stata costretta a cercare il sostegno del Cremlino. E’ probabile che un compromesso fosse stato già raggiunto prima della riunione dell’OPEC, organizzazione in seno alla quale Ryad gioca un ruolo cruciale.