GIACOMO MARIA PRATI

Avvocato, magistrato onorario, master in economia e gestione dei beni culturali, sviluppa un interesse e una passione crescente per l'arte antica, i simboli e l'iconologia quale cultura ermeneutica universale. Realizza una nuova traduzione dal greco dell'Apocalisse di Giovanni e dalla Vulgata Clementina del Cantico dei Cantici. Curatore, critico, collabora con riviste e associazioni culturali.

Giacomo Maria Prati (Tortona, 1971) parallelamente ad una formazione giuridica sviluppa un'attitudine e una passione per i linguaggi simbolici, i testi mistici, l'iconologia, i miti e le strutture narrative di determinati linguaggi, prediligendo il ciclo dei romanzi medioevali del Graal,il patrimonio alchemico, i miti di Sparta. Molte le sue passioni: dalla filosofia del diritto al management dei beni culturali. Nell'aprile 2013 esordisce come traduttore con una nuova traduzione del Cantico dei cantici e dell'Apocalisse, accostati ad immagini del Duomo di Milano e del Cenacolo di Leonardo. Dopo aver analizzato in modo innovativo cinque capolavori di arte antica ora sta concludendo un saggio dedicato ad Hermes e uno studio sull'immaginario della deposizione di Cristo al cui interno, non sappiamo come, cita da Gino Paoli a Pinocchio. Attualmente Direttore del Museo della Certosa di Pavia.

Pubblicazioni:
Il ritorno della gloria.
Cantico dei cantici.
Rivelazione data a Giovanni, 2013 Il Cerchio.
L'alba dell'impero, 2019, AGA.
Mitogonia, 2020 AGA.
La follia di Oreste, AIMmagazine Books, 2020.
L'arco e la freccia. Metafisica del tiro con l'arco, Passaggio al Bosco edizioni, 2020.