I media dell"opposizione siriana" sono un’operazione del governo inglese

04.05.2016

Il governo degli Stati Uniti, attraverso la CIA, ha finanziato i “moderati” mercenari antisiriani che combattono contro il governo legittimo siriano, con almeno 1 miliardo di dollari all’anno. Le dittature wahhabite del Medio Oriente hanno aggiunto i loro miliardi nel finanziare gli sforzi di al-Qaida contro il popolo siriano. Gli Stati Uniti continuano ad acquistare e inviare migliaia di tonnellate di armi e munizioni per alimentare la guerra contro il popolo siriano. Paga anche i vari combattenti e gruppi di opposizione. Gli sforzi degli Stati Uniti per il cambio di regime in Siria sono in corso almeno dal 2006, quando il governo degli Stati Uniti iniziò a finanziare le stazioni televisive anti-siriane in esilio, e aveva colloqui per un ampio coordinamento con vari islamisti anti-siriani. Insieme al governo inglese gestisce anche l’attuale propaganda mediatica filo-mercenari per influenzare l’opinione pubblica “occidentale”, a sostegno dell’ingerenza imperiale in Siria. The Guardian svela uno dei tentativi del governo inglese sul modo più efficace di gestire tutta la propaganda mediatica dell'”esercito libero siriano”: “Il governo inglese guida la guerra delle informazioni in Siria finanziando le operazioni mediatiche di diversi gruppi ribelli combattenti,… contractors assunti dal ministero degli Esteri, ma supervisionati dal ministero della Difesa (MoD) producono video, foto, rapporti militari, trasmissioni radiofoniche, prodotti per la stampa e post sui social media con i loghi dei gruppi combattenti, dirigendo in modo efficace un ufficio stampa dei combattenti dell’opposizione. I materiali vengono fatti circolare nei media radiotelevisivi arabi e pubblicati on-line senza alcun indicazione del coinvolgimento del governo inglese… Attraverso il Fondo conflitti e stabilità il governo spende 2,4milioni di sterline per contraenti privati che operano da Istanbul per fornire “comunicazioni strategiche e operazioni mediatiche a sostegno dell’opposizione armata moderata in Siria” (MAO). Il contratto rientra nell’ampia propaganda incentrata sulla Siria, con altri elementi destinati a promuovere “i valori moderati della rivoluzione” … I documenti indicano che i contraenti “selezionano e formano un portavoce che rappresenti tutti i gruppi MAO con una sola voce unitaria”, oltre a fornire consulenze ai “più influenti funzionari MAO” e a gestire a tempo pieno “gli uffici mediatici centrali della MAO” con “capacità di produzione mediatica”. Una fonte inglese collegata ai contratti in attuazione ha detto che il governo essenzialmente dirige l'”ufficio stampa dell’esercito libero siriano”.”

I media inglesi e statunitensi dirigono vari gruppi “civili” nel promuovere l’obiettivo del cambio di regime. Il “caschi bianchi”, conosciuti per i falsi video di “salvataggio” e la loro collaborazione con al-Qaida, sono finanziati con 23 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti attraverso USAID, con 18,7 milioni di sterline dal ministero degli Esteri del Regno Unito, e con diversi milioni da altri governi. Ma i “caschi bianchi” non sono “moderati” che vogliono solo aiutare la gente? Il governo degli Stati Uniti non sembra crederlo, avendo appena vietato al capo dei “caschi bianchi” di entrare negli Stati Uniti, anche se ne finanzia le attività.

Molti account sui social media come @raqqa_sl vengono promossi dai media “occidentali” e diffondono immagini e video falsi nell’ambito di tale propaganda. Ma anche quando tali campagne di manipolazione dei media e dei falsi “moderati” vengono denunciate, le operazioni non accennano a diminuire. The Guardian, dopo la pubblicazione di quanto sopra, non rifletterà un attimo su quanto i suoi editoriali sulla Siria siano influenzati dalle falsità finanziate dal governo. Proprio come negli altri media mainstream, parte integrante della propaganda. Alcuna rivelazione della verità sull’attacco “occidentale” allo Stato siriano e al suo popolo sembra aver alcun effetto sulle operazioni multimediali in corso. Il 20 aprile il portavoce militare degli Stati Uniti della coalizione anti-Stato islamico ha detto qualche verità sul ruolo di al-Qaida nella parte orientale della città di Aleppo occupata dai “ribelli”: “Detto questo, è in primo luogo al-Nusra che occupa Aleppo e, naturalmente, al-Nusra non rientra nella cessazione delle ostilità”. Solo due settimane dopo, la propagandista del NYT Anna Barnard aveva la faccia tosta di affermare che al-Qaida “ha solo una piccola presenza ad Aleppo”. Ripetere ancora e ancora le bugie anche dopo che sono state smascherate. L’inesorabilità dell’assalto propagandistico è efficace nel sopprimere qualsiasi seria opposizione.