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Evviva la libertà. Il dramma è l’indifferenza o l’incredulità dei più, nonostante l’evidenza della manipolazione. Lo sapeva Lev Tolstoj nell’indimenticabile descrizione dello scialbo, conformista fratello di Anna Karenina, l’inquieta eroina del suo romanzo. “Il giornale che riceveva Stepan Arkadievic era liberale senza essere troppo avanzato e di tendenza adatta alla maggioranza del pubblico. Sebbene Oblonsky avesse poco interesse per la scienza, l'arte e la politica, su tutte queste questioni si atteneva comunque fermamente alle opinioni del suo giornale e cambiava punto di vista solo quando lo cambiava la maggioranza del pubblico. Per meglio dire, le sue opinioni lo abbandonavano da sole dopo essere arrivate a lui senza che si prendesse la briga di sceglierle; le adottava come le forme dei suoi cappelli e delle sue redingote, perché tutti le portavano e, vivendo in una società dove una certa attività intellettuale diventa obbligatoria con l'età, le opinioni gli erano necessarie quanto i cappelli.”