Angola: storia e geopolitica
La Repubblica dell’Angola svolge un ruolo significativo nella regione africana.
La Repubblica dell’Angola svolge un ruolo significativo nella regione africana.
Gli stati africani stanno cercando di rafforzare le proprie capacità di difesa sullo sfondo della continua instabilità del continente. La Turchia ha recentemente aggiunto la cooperazione in materia di sicurezza e difesa ai suoi strumenti soft power esistenti e ha gettato le basi per una cooperazione strategica a lungo termine con i paesi africani. L’aumento delle vendite di droni è una parte importante di questa collaborazione, ma non l’unica. La politica complementare di esportazione di armi, addestramento militare e diplomazia della difesa consente all’amministrazione turca di stabilire legami a lungo termine e istituzionali con i paesi africani.
Nel 1927, Ladipo Solanke – cofondatore della West African Students Union (WASU) – pubblicò un libro in cui sosteneva che “la razza bianca ha impiegato mille anni per arrivare al suo attuale livello di avanzamento: i giapponesi, una razza mongola, hanno impiegato 50 anni per raggiungere la razza bianca, non c’è motivo per cui noi africani occidentali, una razza negra, non dovremmo raggiungere gli ariani e i mongoli in un quarto di secolo”. (Solanke, 1927: 58).
Il dispiegamento di una base militare russa nella RCA, il barone delle armi Jean-Yves Drian, la decolonizzazione imperiale e la futura conquista africana dell’Europa: questi e altri temi sono stati discussi da diplomatici ed esperti a Mosca.
Uno dei problemi principali dell’Africa contemporanea è la questione dell’identità del continente. Questa opinione è stata espressa da Daria Platonova, editorialista del Movimento Internazionale Eurasiatista, durante il suo intervento alla sessione “La Russia e il “risveglio” africano: prospettive di lotta al neocolonialismo nel XXI secolo”.
Il mondo multipolare emergente è il risultato di lotte per la sovranità nazionale e l’autodeterminazione, che sono connesse con la lotta di classe mondiale.
L'evoluzione delle idee ha permesso la comparsa di una nuova diaspora africana che si sta spingendo verso un nuovo panafricanismo.
Sebbene l’era delle potenze coloniali sia terminata a metà del secolo scorso, la Francia non ha ancora abbandonato i suoi tentativi di sfruttare gli Stati africani. In molti dei Paesi che hanno ottenuto l’indipendenza dalla metropoli, Parigi ha schierato politici fantoccio.
Quando si cerca di analizzare i mali del continente africano, è fondamentale non dimenticare di affrontare le ideologie su cui si è allineata l’Africa nel tentativo di emergere nello scacchiere geopolitico.
Il leader della resistenza panafricana al neocolonialismo occidentale, Kemi Seba, recentemente giunto a Mosca in visita, in un’intervista a RT ha sostenuto l’operazione speciale delle forze armate russe per liberare l’Ucraina dalla dittatura del neocolonialismo e dal regime nazista alimentato dagli atlantisti. Ha condannato i media globalisti che propongono un’immagine della Russia come aggressore, sottolineando che l’Occidente sta cercando di presentare le azioni di Mosca come un fatto separato, slegato dal contesto dell’espansione della NATO e dalla minaccia diretta creata dall’alleanza proprio ai confini della Russia.