Francia: nel Partito Socialista si allarga il fronte anti Valls

Venerdì, 9 Dicembre, 2016 - 14:00

E' partita in salita la campagna dell'ex primo ministro Manuel Valls in vista delle primarie che il Partito socialista (Ps) terrà il 22 e 29 gennaio prossimi per scegliere il proprio candidato alle elezioni presidenziali dell'aprile 2017: lo scrive il quotidiano conservatore "Le Figaro" riferendosi alle contestazioni di cui Valls è stato fatto oggetto in uno dei suoi primi meeting, nel suo "feudo" elettorale nel dipartimento del Doubs, ed ai sondaggi da cui emergono segnali contraddittori. Lui è dato favorito, ma crescono anche le voci di quanti dichiarano di volere "chiunque salvo Valls", identificandolo come corresponsabile del fallimentare quinquennato del presidente Francois Hollande.

Intanto il campo dei pretendenti alle primarie socialista si sta progressivamente affollando, con la candidatura dell'ex ministro dell'Educazione Vincent Peillon. Tanto da suscitare una netta presa di posizione del segretario nazionale del Ps, Jean-Christophe Cambadélis: lui che aveva criticato le primarie del centro-destra per aver messo in campo una "squadra di calcio" di nove candidati, adesso si trova nella stessa situazione; e così si è trovato costretto a convocare una conferenza stampa per spiegare le regole con cui saranno vagliate fino al 15 dicembre prossimo le candidature. "Le primarie non sono un open bar" ha scandidto Cambadélis, annunciando di aver già rifiutato le candidature di Pierre Larrouturou, del movimento Nouvelle Donne, di Bastien Faudot del Movimento repubblicano e cittadino (Mrc) e di Sébastien Nadot del Movimenti dei progressisti (Mdp). Si tratta di una prima scrematura che tuttavia non è ancora sufficiente per il leader organizzativo dei Socialisti francesi.

Il suo obbiettivo è chiaro e lo ha detto apertamente; si tratta di mettere ordine, per attrarre nel meccanismo delle primarie due uomini che al momento non hanno alcuna intenzione di partecipare alle primarie socialiste, pur essendosi candidati alle presidenziali 2017: e cioè il campione dell'estrema sinistra Jean-Luc Mélenchon e, sul versante opposto, l'ex ministro dell'Economia Emmanuel Macron. Ma se il primo per ora non ha reagito all'appello del Ps, Macron da parte sua ha già fatto sapere chiaramente di voler resistere alle sirene della "riunificazione" di tutte le sinistre, e di voler in ogni caso correre da solo: il suo vero obbiettivo va aldilà del 2017; Macron punta sopratturro alle contestuali elezioni parlamentari per fare del suo movimento En Marche! il "centro" aggregatore in grado di superare in futuro la tradizionale divisione destra/sinistra.