Libia: 21 morti negli "scontri della Scimmia" a Sebha
E’ di 21 morti e 33 feriti il bilancio delle vittime degli scontri esplosi negli ultimi quattro giorni a Sebha, capoluogo della provincia del Fezzan, nella Libia meridionale. Lo ha riferito l’emittente televisiva satellitare panaraba “al Arabiya”.
Il portavoce dell'ospedale locale, Osama al Wafi, contattata da "Agenzia Nova", ha riferito invece di aver ricevuto finora 12 cadaveri e di aver ricoverato più di 40 feriti.
"Siamo in una situazione di emergenza - ha spiegato al Wafi - a causa della mancanza di medicinali e di attrezzature. Abbiamo dichiarato lo stato d'allarme e richiamato tutto il personale medico e paramedico disponibile". Un altro medico dell'ospedale locale, Naser al Jahimi, ha precisato che "il nostro bilancio delle vittime è limitato ai membri del clan degli Awlad Suleiman".
Il conflitto a fuoco tra i membri del clan degli Awlad Sulaiman e quelli degli al Gaddafah è iniziato giovedì sera, apparentemente per futili motivi. Lo scontro tra i due clan rivali, infatti, si sarebbe acceso a causa di una scimmia in vendita in un negozio di un membro del clan dei Gaddafah. L’animale avrebbe aggredito un gruppo di passanti, in particolare delle ragazze appartenenti alla tribù rivale. La scimmia avrebbe prima colpito e poi tolto il velo ad una ragazza dei Awlad Sulaiman, spingendo un uomo della sua tribù ad intervenire e ad uccidere tre membri dei Gaddafah, dando vita al conflitto armato.
Secondo altre versioni, il proprietario del negozio, un ragazzo dei Gaddafah, avrebbe scagliato l'animale contro delle studentesse dell'istituto superiore del quartiere di al Manshia degli Awlad Sulaiman.