Paesi Bassi, Ucraina e oro di Crimea

Mercoledì, 14 Dicembre, 2016 - 13:00

La Corte dei Paesi Bassi, il cui governo recentemente ha dichiarato il rifiuto di associazione con l'Ucraina, ha stabilito che l'oro scita, appartenente al Museo della Crimea, deve essere trasferito in Ucraina, ma non in Crimea.

Una preziosa collezione di manufatti in oro c’erano in museo olandese al momento in cui la Crimea ha votato per l’uscita dall'Ucraina. Dopo di che, Amsterdam per due anni non rinviava la collezione di tre musei di Crimea, che hanno fornito i gioielli storici.

Ora musei di Crimea hanno tre mesi di tempo per impugnare la decisione, ma è evidente che la possibilità di restituzione dei beni è molta bassa, perché l'Aia si appella al fatto che solo gli Stati sovrani possono rivendicare gli oggetti del patrimonio culturale, e la Crimea non è uno Stato.

Tuttavia, nonostante il fatto che il Ministro degli Esteri ucraino Pavlo Klimkin ha detto che la decisione del tribunale olandese è "una grande vittoria", ci sono alcuni fatti interessanti. In primo luogo, Kiev deve pagare ai Paesi Bassi più di 300.000 euro per la conservazione della collezione. In secondo luogo, dopo un mese negli Stati Uniti si svolgerà l'inaugurazione di Trump, quindi c'è una possibilità di riconoscimento a livello mondiale di Crimea come parte della Russia, dopo di che i musei di Crimea avranno lo stesso status giuridico di Kiev. Così, la possibilità per fare appello in questo momento può essere ancora valida.

Nel caso in cui questo scenario sarà attuato, la decisione del giudice olandese può essere considerata non come una "grande vittoria", ma piuttosto come un altro calcio alle autorità ucraine.