GERMANIA: Merkel sempre più isolata fa mea culpa sui migranti. La CSU, "non basta"
Per la prima volta la Cancelliera Angela Merkel fa mea culpa dinanzi all’opinione pubblica tedesca ed abbozza un mezzo passo indietro sulla sua gestione spregiudicata dei flussi migratori. E’ avvenuto ieri, al termine di una riunione della dirigenza della CDU, sempre più allarmata per la perdita di consensi e l’avanzata alla sua destra di Alternative fur Deutschland. Proprio la pressione ormai fortissima nel suo stesso partito ha, probabilmente, costretto la Merkel a dichiarare: "Se potessi, vorrei riavvolgere il tempo per molti, molti anni, per meglio preparare il Governo federale e tutte le autorità competenti all'emergenza che ci ha colto piuttosto impreparati a fine estate del 2015". Tuttavia, la Cancelliera ha difeso la sua decisione di accogliere le migliaiadi profughi bloccati in Ungheria. “La Germania deve confrontarsi con l'emergenza - ha detto - nè può essere una soluzione il tetto di 200 mila accessi annui richiesto dalla Csu”, e dal suo segretario, Horst Seehofer. Questi ha accolto oggi con favore il mea culpa di Angela Merkel sulla politica dei profughi, ma senza rilevare nelle sue dichiarazioni "una svolta". Seehofer durante una riunione del suo partito che si sta tenendo a Kloster Banz ha chiarito che la svolta deve avvenire nella politica e non nelle dichiarazioni e che un invito alla Cancelliera al congresso della Csu a novembre ha senso solo se i due partiti cristiano-democratici trovano prima un'intesa: cosa possibile ma non garantita, per il presidente bavarese. Dopo un decennio di regno incontrastato la leadership di Angela Merkel appare seriamente a rischio.