Con Trump l'Europa dovrà spendere di più per la Difesa
Secondo l’esperto di sicurezza Wofgang Ischinger, la recente elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti costringe l’Europa a diventare adulta. Finora a proteggere l’Occidente c’era stato lo scudo della Nato e degli Stati Uniti: ora bisogna iniziare a parlare di sicurezza comune fra gli Stati europei.
Una proposta approvata dal parlamento europeo li vincolerebbe a destinare il 2 per cento del pil alla difesa, un parametro mutuato direttamente dalle linee guida della Nato. L'Europa, però, è debole anche e soprattutto sullo scacchiere geopolitico internazionale: L'Ue fatica ad esprimersi con una voce univoca in merito alla Siria, dove cede il campo agli Stati Uniti e alla Russia. Sui fronte degli armamenti, occorrerebbe uniformare i processi logistici e di acquisizione dei sistemi da parte dei singoli paesi membri.
Gli europei, secondo uno studio condotto da McKinsey e presentato a Monaco di Baviera alla conferenza sulla sicurezza, potrebbero risparmiare così 13 miliardi l’anno in più degli Stati Uniti. La parola magica per il futuro è “condivisione”, linea questa sposata appieno dal ministro della Difesa tedesco Ursula von der Leyen. Anche il ministro delle Finanze Wolfgang Schauble è d’accordo nel destinare più risorse alla Difesa.
La Germania è un paese leader in europa per forza economica e stabilità politica, e dovrebbe mettere questa sua forza al servizio degli altri Paesi. I rapporti fra Stati Uniti e Russia, con il nuovo Consigliere per la sicurezza Flynn, considerato vicino al presidente russo Vladimir Putin, dovrebbero migliorare, ma non è detto l'intero Partito repubblicano statunitense accetti tale riavvicinamento. L’Europa dovrebbe accogliere con favore il possibile miglioramento delle relazioni fra i due Paesi.