Sulla Post Verità, Le Cose Non Sono Così Semplici

20.09.2024

Non c'è alcun ritorno alla "vecchia verità", cioè alla concezione materialista-razionalista della realtà e ai criteri di verità basati sulla corrispondenza positivista tra significato e significante, come eravamo abituati a credere nella Modernità. Non c'è e non ci può essere un ritorno. L'abbiamo superata e, anche se siamo ancora immersi nella modernità, non ci siamo arrivati di nostra spontanea volontà, ma siamo stati trascinati dall'Occidente, offrendoci di inseguirlo, non riusciamo a raggiungerlo.

Ecco perché noi abbiamo il Moderno e loro il Postmoderno. Noi abbiamo ancora la "verità" e loro la post-verità e noi dobbiamo sbattere le palpebre... Bloccarsi semplicemente allo stadio precedente dello sviluppo occidentale e gridare "non andremo oltre!" non funzionerà. Dobbiamo cercare un'altra strada. Una via verso la verità, ma diversa. Non quella a cui siamo abituati, perché non solo la post-verità è occidentale, ma anche la verità stessa è occidentale.

Abbiamo bisogno della verità russa.

Per trovarla, dobbiamo andare molto indietro, all'ontologia e alla gnoseologia della visione sacra del mondo, cioè al Medioevo. È quanto ha suggerito il perspicace padre Pavel Florenskij. Ma anche lì non si tratterà di una verità materialistica, bensì di qualcos'altro. La verità è la corrispondenza tra la nostra comprensione di una cosa e la Provvidenza divina, che il Creatore ha inserito nella struttura della creazione. E la verità è Cristo. È lì che inizia ed è lì che finisce.

Inaspettato, non è vero? Ma non c'è materia, non c'è natura in senso moderno, non ci sono atomi, non c'è meccanica, non c'è razionalità, nemmeno lontanamente. Tanto meno il tempo lineare, il progresso e l'evoluzione. Niente di tutto questo è vero. Siamo pronti per il Nuovo Medioevo? La domanda è retorica. Certo che no. Ciò significa che questa verità ci è preclusa da secoli di "modernizzazione" e "colonizzazione mentale" da parte dell'Occidente.

Possiamo ancora fare un salto in avanti e creare dal nulla, da noi stessi, una realtà (russa) con la sua verità e i suoi criteri, ma questa sarà la verità russa (per i nemici - un'altra post-verità - a loro ostile!).
Si può cercare di fare entrambe le cose allo stesso tempo, ma riuscite a immaginare quale sforzo richiederebbe muoversi in una di queste direzioni o in entrambe contemporaneamente?

Nessuno in Russia oggi è pronto per questo. Quindi non ci resta che confonderci con la post-verità, con una propaganda fatta in fretta e furia e tirarci addosso la coperta senza vergogna. Si tratta di una risposta reattiva, come tutto ciò che possiamo rappresentare finora. A poco a poco, finiremo le risorse per la modernizzazione della difesa, cioè per tentare di opporci all'Occidente con qualcosa che abbiamo imparato dall'Occidente, ma diretto contro l'Occidente stesso.

La verità russa è un'altra cosa. Non è solo una "verità" occidentale capovolta. È solo un simulacro e un archeomoderno, anche se abbastanza patriottico a livello superficiale, ma è superficiale e un po' vergognosa per una grande potenza e ancor più per uno Stato-Civiltà.  Perciò si dovrà fare uno sforzo di ricerca o addirittura di costituzione della verità russa. È inevitabile. Però prima è necessario capire che, rifiutando la post-verità altrui, non conosciamo ancora la nostra verità. Ce l'abbiamo, ce l'abbiamo di sicuro, ma anche una seria ricerca di essa non è ancora iniziata.

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini