SPIEF: “Nuovo mondo – nuove opportunità”

18.06.2022

Il 15 giugno è iniziato a San Pietroburgo il XXV Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo. Tradizionalmente, è considerato il principale evento economico internazionale organizzato dalla Russia per attirare investitori stranieri e mostrare le prospettive di sviluppo dell’economia russa. Il forum si è tradizionalmente concentrato sui paesi occidentali, tuttavia, con il deterioramento delle relazioni, soprattutto dopo la riunificazione con la Crimea nel 2014, le sue dimensioni orientale e meridionale sono diventate sempre più importanti.

La dimensione politica dell’economia
Quest’anno, una crisi geopolitica su larga scala nelle relazioni con l’Occidente, causata dall’Operazione Militare Speciale in Ucraina, sottolinea ancora più drammaticamente il processo di riorientamento del forum verso est e sud. Allo stesso tempo, tra i 7.000 partecipanti che hanno accettato di partecipare allo SPIEF, ci sono anche rappresentanti dell’Europa e del Nord America che si sono recati a San Pietroburgo contrariamente alla posizione politica dei leader dei loro paesi. Ovviamente, alcuni imprenditori occidentali non vorrebbero perdere il promettente mercato russo.

Tuttavia, finora la politica dimostra che è essa a controllare l’economia, e non viceversa. Il cambiamento geopolitico, la sfida lanciata all’Occidente dall’Operazione Militare Speciale, sta portando anche a una ristrutturazione dei legami economici russi. Direzioni a cui non è stata prestata alcuna attenzione, come l’Africa, stanno iniziando a giocare un ruolo maggiore. Africani, latinoamericani, indiani saranno rappresentati allo SPIEF a livello di primi ministri (Felix Molua, Capo del governo della Repubblica Centrafricana), ministri (delegazioni di India, Egitto, Algeria, Nicaragua e altri paesi). Nell’ambito dello SPIEF si terranno sessioni speciali sulle relazioni tra Russia e Africa, Russia e Iran, Russia e Cina, Russia e Turchia. Il primo giorno del forum, il 15 giugno, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping hanno tenuto conversazioni telefoniche.

Il discorso di Putin
Il 17 giugno il presidente russo Vladimir Putin parlerà alla sessione plenaria dello SPIEF. Secondo l’aiutante presidenziale Yury Ushakov, il Capo di Stato russo dedicherà la maggior parte del suo discorso ai compiti che attualmente la Russia deve affrontare nel campo dello sviluppo economico. In precedenza, l’addetto stampa del presidente aveva affermato che il discorso di Vladimir Putin sarebbe “estremamente importante” e che sarebbe stata sollevata la questione delle sanzioni.

Il 9 giugno, in un incontro con i giovani imprenditori, il Presidente della Russia ha sottolineato la necessità di una svolta multipolare nell’economia, costruendo relazioni con Cina, India, America Latina, Paesi asiatici e africani: «Il mondo è grande e diversificato. Abbiamo appena parlato della Cina, dell’India. Ma perché solo Cina e India? E l’America Latina? Sì, oggi l’Africa può ancora “dormire”, ma si sta “svegliando”, lì vivono 1,5 miliardi di persone. E tutto il sud-est asiatico? È impossibile, capite, rinchiudere un paese come la Russia di lato con una staccionata. E noi stessi non costruiremo un simile recinto attorno a noi stessi».

Nel discorso del Presidente della Russia, inviato ai partecipanti al forum, si sottolinea che l’Occidente è responsabile dei problemi che il mondo intero sta vivendo in questo momento in termini economici e politici. È il grossolano egoismo degli Stati Uniti e dell’Europa, la riluttanza a prendere in considerazione gli interessi dei nuovi centri del mondo multipolare che ha portato a complicazioni su larga scala.

«L’incontro dell’anniversario si svolge in un momento difficile per l’intera comunità internazionale. Errori a lungo termine dei paesi occidentali nella politica economica e sanzioni illegittime hanno portato a un’ondata di inflazione globale, alla distruzione delle consuete catene logistiche e produttive, a un forte aumento della povertà e della carenza di cibo. Ma, guarda caso, oltre alle sfide, ci sono anche delle prospettive».

Prospettive post-occidentali
La de-dollarizzazione del commercio mondiale, provocata dalle sanzioni anti-russe, e il congelamento delle attività valutarie russe in Occidente sono una di queste prospettive. I rappresentanti di Russia, Turchia e Venezuela discuteranno la cooperazione nel campo dei sistemi di pagamento al forum. In precedenza, Mosca ha discusso piani simili con Teheran.

Un’altra direzione sono i pagamenti in criptovaluta, che possono anche permettere di abbandonare il dollaro. Il primo giorno del forum sono stati discussi i piani per la creazione di una “sandbox digitale transfrontaliera” da parte del Russian Export Center. Il passaggio alla valuta digitale è considerato uno dei modi per effettuare pagamenti transfrontalieri.

Alla vigilia dell’inizio dello SPIEF, il capo del VTB Andrey Kostin ha annunciato la necessità di abbandonare il dollaro. «La globalizzazione nella sua forma precedente è finita. Il mondo rischia di essere nuovamente diviso rigidamente in “noi” e “loro”. Questa è la Guerra Fredda 2.0», ha scritto un finanziere russo in una colonna per RBC. «Per il settore bancario, questo significa la necessità di un’ulteriore svalutazione dei saldi in dollari ed euro. Le priorità sul circuito esterno sono la diversificazione dei pagamenti in valuta estera, il passaggio al commercio con i paesi amici in rubli e valute nazionali utilizzando un’infrastruttura di pagamento e regolamento sicura, lo sviluppo e il lancio di strumenti di investimento in valute morbide. Anche nel quadro dei BRICS, le cui economie oggi costituiscono il 25% del PIL mondiale».

Sebbene l’imperativo di superare l’egemonia occidentale sia ovvio per tutti gli organizzatori del forum, e l’idea principale sia quella di formare un adeguato supporto economico per la multipolarità geopolitica, sfortunatamente, il quadro informativo del forum, e in parte la sua agenda, non sono esenti da questa stessa egemonia. La concentrazione sulle “pop star” che promuovono simulacri dell’agenda culturale occidentale, i robot che versano il caffè, la “transizione verde”, i riferimenti a Bill Gates ed Elon Musk nel programma creano l’impressione di una transizione incompleta al “nuovo mondo”, come esprime il motto del forum. È necessaria una vera e propria mobilitazione patriottica dell’intera società, incompatibile con la riproduzione casuale di elementi del paradigma occidentale.

Traduzione di Alessandro Napoli