Riaffermiamo la libertà come diritto fondamentale

28.09.2023
Discorso al Forum di Chişinău 2023

Buongiorno!

Cari amici, benvenuti in Moldavia! Benvenuti al Forum di Chişinău 2023!

Il nostro evento si svolge sotto il titolo "Agenda 21 dell'ONU e il grande reset. La caduta dal liberalismo alla tecnocrazia e al transumanesimo".

Vorrei ricordare subito che il nostro evento sarà trasmesso in diretta. È importante sottolineare che oggi avremo molti brillanti partecipanti provenienti da diversi Paesi e persino da diversi continenti. Tra di noi ci sono persone del mondo accademico, scienziati e ricercatori, filosofi, esperti di geopolitica ed economia, sociologia e scienze politiche, avvocati, autori di libri notevoli, scrittori e giornalisti.

Preparatevi quindi a un evento internazionale eccezionale e ad ascoltare la crème de la crème della Resistenza intellettuale e metapolitica antiglobalista internazionale. Questa affascinante maratona si svolge nella campagna della Repubblica di Moldova, lontano dai rumori della capitale e dalla curiosità di alcuni ambienti internazionali e locali troppo vigili. Avremo più di trenta relatori. E questo significa una vera e propria maratona, in cui presenteremo le nostre idee in circa quindici minuti.

Il nostro incontro si svolgerà come segue. Sul palco si alterneranno i relatori, sia quelli presenti personalmente al Forum di Chişinău sia quelli che ci hanno inviato i loro interventi in formato video. Ma tutti noi - quelli presenti in questa sala e quelli che ci seguono su internet - avremo la possibilità di ascoltare tutti gli interventi. Preparatevi quindi a resistere alla fatica di questa maratona, perché noi siamo la Resistenza.

E ora, dopo queste osservazioni di carattere generale, vorrei ricordarvi che il Forum di Chişinău è stato creato nel maggio 2017 da un gruppo di intellettuali di vari Paesi che si oppongono alla tirannia globalista e affermano la libertà come dono supremo e diritto fondamentale di ogni essere umano e nazione. Il Forum di Chişinău è un think tank internazionale che si occupa di questioni geopolitiche, economiche, morali, culturali e religiose, emerso come reazione di non conformità attiva alla strategia globalista di imporre un unico Stato mondiale, guidato da un'élite perversa, che cerca di imporre un conformismo ideologico mainstream all'interno di un regime distopico.

Dopo tre incontri annuali successivi e di successo del Forum di Chişinău, abbiamo dovuto sospendere la nostra attività regolare a causa dell'imposizione del terrorismo di Stato con il pretesto di una "emergenza medica" nel 2020. Mi riferisco, naturalmente, alla cosiddetta pandemia di Covid-19. Per tre anni abbiamo condotto una dura battaglia metapolitica e reinformativa contro il centro di potere mondiale, che si è manifestato attraverso l'OMS e i governi di tutto il mondo, totalmente obbedienti ad esso e ostili ai propri popoli. Nel frattempo, abbiamo visto che i piani per il totale rovesciamento della sovranità degli Stati nazionali del mondo, elaborati all'interno di entità come il Club di Roma e la Commissione Trilaterale, sono diventati una realtà geopolitica impressionante.

Tra tutti i governi del mondo, solo pochi leader, per lo più africani, tra cui i più famosi sono il presidente della Tanzania John Magufuli e il presidente di Haiti Jovenel Moïse, si sono opposti alle vaccinazioni forzate. Hanno pagato con la vita la resistenza a questa tirannia globalista. In Europa, abbiamo solo due esempi di autorità nazionali che hanno evitato la dura imposizione di misure draconiane con pretesti medici: la Svezia e la Bielorussia. Ho definito questa nuova realtà internazionale "la fine della geopolitica classica". Dalla primavera del 2020, le rivalità tra gli Stati sono state viste come false dicotomie o false polarità, perché sono del tutto secondarie rispetto all'agenda comune che perseguono, imposta attraverso entità come l'OMS e l'ONU.

Il Great Reset, spinto da Klaus Schwab come grande opportunità e acceleratore storico dell'agenda, è diventato negli ultimi anni "The New Normal".

Viviamo in un periodo di grande crisi. Questa crisi, chiamata da alcuni policrisi, è multidimensionale ed è artificialmente strumentalizzata dall'élite globale al potere. Alla crisi sanitaria sono seguite la crisi economica, la crisi alimentare, la crisi climatica, la crisi informatica e, infine, si sta preparando l'ultimo colpo: la falsa invasione aliena, che verrà messa in atto nell'ambito dell'operazione terminale del Progetto Blue Beam.

Tutta questa strategia è perseguita per l'installazione del Nuovo Ordine Mondiale, eufemisticamente definito "governance globale" nei documenti internazionali ufficiali. Anche la guerra in Ucraina sembra far parte del piano generale di demolizione controllata. Lo stato di emergenza viene imposto ovunque e la paura è il mezzo fondamentale di dominazione e controllo.

L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, il nuovo Trattato internazionale sulle pandemie e il Regolamento sanitario internazionale preparato dall'OMS pendono come una spada di Damocle sull'umanità. L'ascesa del nuovo modello di totalitarismo, la tecnocrazia, promossa secondo la formula hegeliana del problema-reazione-soluzione, si sta imponendo con una velocità e una scala senza precedenti nella storia dell'umanità.

In questo contesto, il Forum di Chişinău concentra i suoi sforzi nell'analisi di questi fenomeni di enorme gravità per l'umanità, affermando la verità e la libertà come valori umani supremi.

Smascherare i piani globalisti e consolidare una resistenza civile pacifica è la nostra preoccupazione permanente. Il nostro obiettivo è la continua espansione della nostra fratellanza intellettuale e morale oltre ogni frontiera. Rispondiamo all'attuale grande sfida globale con la solidarietà e la cooperazione transfrontaliera. Di fronte alla minaccia esistenziale per l'intera razza umana, dobbiamo superare ogni tipo di divisione e differenza e formare un Movimento di Resistenza Globale (GRM) per respingere l'aggressione totale delle élite demoniache globaliste. 

Pur avendo approcci diversi all'attuale situazione internazionale, così come alle cause che hanno generato questa offensiva dell'iperclasse mondiale contro l'umanità, rimaniamo determinati ad affrontare queste situazioni catastrofiche fianco a fianco. Alcuni di noi legano le loro speranze ad alcuni Paesi, considerati come un asse di resistenza al globalismo; altri sono convinti che la modernità occidentale, la piaga della plutocrazia e il regno della quantità abbiano preso il sopravvento sul mondo intero.

Alcuni credono che gli Stati sovrani esistano ancora oggi; altri sostengono che l'indipendenza nazionale sia già un ricordo del passato. Alcuni si basano su argomenti strettamente "oggettivi", che rientrano nel paradigma liberale, altri si appellano a interpretazioni religiose e persino escatologiche. Il nostro dibattito è quindi aperto e mira a definire al meglio le cause primarie del colpo di Stato globale in corso e a individuare soluzioni efficaci per arrestare la distruzione della razza umana. In questo modo, i nostri disaccordi diventano caratteristiche complementari e fruttuose nel nostro sforzo comune di determinare la verità e di proporre soluzioni ottimali per respingere questa guerra totale dei globalisti contro l'umanità.

Cari amici, come cristiano ortodosso, vorrei concludere queste osservazioni introduttive con le seguenti parole, che durante il comunismo sono rimaste la risposta standard a qualsiasi saluto qui nella campagna moldava:

"Che Dio ci aiuti!".

Grazie per l'ascolto.

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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