Pirateria: l'”Asse del Male”

27.07.2022

Sembra che il sionismo si sia stabilito su più isole contemporaneamente nei mari adiacenti l’uno all’altro. Parliamo di Socotra (Mar Arabico) e Tiran (Mar Rosso). Se tutto è molto più semplice con Tiran (i sauditi e gli egiziani gentilmente forniscono l’isola ai sionisti), allora la situazione con Socotra fa presagire una nuova guerra del popolo dello Yemen per l’indipendenza.

Approfittando di una posizione privilegiata nell’intervento saudita contro lo Yemen, dal 2015 l’Esercito degli Emirati Arabi Uniti ha iniziato ad occupare Socotra nella speranza di creare sentimento filoemiratino. Non è stato possibile creare una galassia di lealisti, dopo di che gli Emirati hanno avviato il processo di sfratto dei residenti locali dall’isola. Così il “collettivo Yemen” (Nord e in parte Sud) ha capito che gli Emirati Arabi Uniti avevano deciso di impadronirsi dell’antica isola. La gente del posto compara le azioni degli Emirati con la Nakba palestinese. La prima base militare degli Emirati a Socotra risale al 2018, poi nel 2021 gli Emirati hanno continuato a formare il contingente e hanno occupato l’isola di Abd El Kuri.

Il fedele satellite americano ha molte ragioni per l’occupazione oltre alla geopolitica, come il petrolio, secondo la dichiarazione del governatore di Aden: «l’isola ha sei promettenti settori petroliferi», una zona turistica attraente, anche se il direttore della promozione turistica dello Yemen ha notato che gli Emirati avevano già distrutto l’ambiente naturale dell’isola. Pertanto, in ogni caso, in questa direzione, qualsiasi parte in conflitto ha molto lavoro da fare per creare le condizioni necessarie per il turismo. Tuttavia, un anno fa gli Emirati Arabi Uniti sono stati in grado di organizzare un viaggio per 4.000 sionisti sull’isola. Oltre agli idrocarburi e al relax, Socotra ha erbe rare famose per le loro capacità curative, che aprono la strada alla creazione di farmaci di qualità. Il tandem Emirati-Sionismo si è già impossessato della vegetazione unica e utilizza un nuovo marchio in farmacologia, lo ha detto la “comunità indipendente di biologi statunitensi”. Anche razze rare di uccelli sono diventate oggetto di rapina da parte degli Emirati. I famosi “alberi a fungo” dopo essere stati trafugati dall’isola ora decorano le strade di Dubai. Il furto di questo tipo di risorsa naturale fa parte del programma di “sviluppo verde” degli Emirati Arabi Uniti.

Il saccheggio delle risorse di Socotra va di pari passo con un piano per servire il sionismo, dove gli Emirati Arabi Uniti stanno cercando di fornire un’isola yemenita per una presenza militare neo-kazara. Dal 2020 il Mossad, con l’assistenza del Mukhabarat degli Emirati Arabi Uniti, corteggia attivamente Socotra per aprire un nuovo capitolo nel confronto con l’Iran e i suoi alleati, in questo caso il sionismo sta provando a creare problemi ad Ansar Allah. Oltre a combattere i rivoluzionari yemeniti, i “nuovi kazari” e gli Emirati sognano di controllare le linee di navigazione che si estendono dal Mar Arabico settentrionale al Golfo di Aden e al Mar Rosso, dove la presa di Socotra è il primo passo per attuare un “strategia pirata” per controllare i porti e lo stretto. Così, ad esempio, dopo Socotra, gli Emirati hanno conquistato l’isola di Mayon nel 2017, situata all’ingresso dello stretto di Bab al-Mandaba. Secondo Emirates Links, anche “ufficiali israeliani” sono stati coinvolti nell’occupazione dell’isola. All’inizio del 2015, gli Emirati Arabi Uniti hanno costruito basi militari in Somaliland ed Eritrea. Secondo la US Energy Information Administration, oltre 6,2 milioni di barili al giorno di petrolio greggio e suoi derivati e circa il 30% del commercio mondiale di gas naturale passano attraverso lo stretto.

Il sionismo ha messo gli occhi su Bab al-Mandab subito dopo la Rivoluzione di settembre del 2014, quando l’autore Netanyahu ha dichiarato “pericolo se Ansar Allah raggiunge Bab al-Mandab”. I timori degli occupanti sono comprensibili, poiché fanno affidamento sulle spedizioni per la maggior parte delle loro transazioni commerciali. Secondo Haaretz, il 90% delle importazioni e delle esportazioni “israeliane” vengono effettuate via mare e il 12% di queste operazioni passa attraverso il Bab el-Mandab. Pertanto, la chiusura dello stretto infliggerà un colpo senza precedenti all’economia degli occupanti. Il viceministro dell’Informazione Fahmi al-Yousifi ha osservato: «i movimenti israeliani in Yemen non sono sorti né ieri né oggi, e non sono stati causati dall’intervento degli Emirati, è successo decenni fa, in particolare, dal 1973, quando lo Yemen ha partecipato alla Guerra d’Ottobre e chiuse il Bab el Mandab di fronte alle corazzate, il che è stato un fattore nella ritirata di “Israele” e il suo ritiro dalle isole di Tiran e Sanafir». Al-Yousifi sostiene che questa presenza è la pietra angolare dell’usurpazione delle isole più importanti dell’Oceano Indiano a favore del sionismo, in quanto è in linea con le ambizioni espansionistiche degli occupanti nella regione. «Il fatto è che il ruolo degli Emirati Arabi Uniti a favore di Israele si estende dallo Stretto di Hormuz attraverso Socotra e Bab el-Mandab, fino alle coste della Somalia, Gibuti, Eritrea, Sudan, Egitto e Libia, e quindi questo ruolo sarà eseguito dallo Stato del Marocco. Questo passo degli Emirati è un’occupazione congiunta delle isole yemenite e della costa yemenita, e chi ricorda gli eventi della metà degli anni Novanta, sa che il regime di Sanaa [1] ha ceduto parte dell’arcipelago Hanish all’Eritrea, ed essa, a sua volta, ha stipulato contratti con Israele per fornire proprio quel pezzo di arcipelago».

Oltre alla pirateria, secondo i media degli occupanti della “Terra Santa”, esiste già un accordo tra “Israele” ed Emirati Arabi Uniti sulla cooperazione militare nel Mar Rosso. Inoltre, le risorse informative dell'”entità temporanea” affermano apertamente che, oltre agli Emirati, altri alleati degli invasori in termini di conquista dei territori marittimi sono l’Arabia Saudita, l’Etiopia e i separatisti meridionali dello Yemen. Naturalmente, l’alleanza dei pirati e dei loro lacchè non si limiterà al Mar Arabico, il suo obiettivo è il Golfo Persico.

In questa vile storia della colonizzazione della regione, c’è ancora un aspetto positivo. Con sorpresa di Riyadh e Abu Dhabi, paesi come la Somalia e l’Oman si sono rifiutati di sostenere l’intervento degli Emirati ed hanno espresso chiaramente la loro posizione secondo cui Socotra appartiene allo Yemen, lo Stato africano è stato particolarmente notato, sottolineando diverse volte che l’arcipelago appartiene a Sanaa. Ora gli Emirati e i sionisti sapranno che in future guerre navali, Ansar Allah potrebbe avere alleati inaspettati. Nel frattempo, la gente di Socotra ha già formato una grande opposizione agli occupanti in tutte le forme.

Note:

[1] La dittatura del defunto Saleh.

La bellezza dell’arcipelago può essere osservata qui.

PS: Non solo il sionismo sogna di conquistare le isole dello Yemen, ma anche la Gran Bretagna ha nostalgia dell’ex colonia, inoltre ci sono voci sull’intenzione degli americani di creare la propria base militare sull’isola di Mayon per proteggere il sionismo.

Traduzione di Alessandro Napoli