Pax Regionem - Un decretum per porre fine alla Jihad?

02.11.2023

Con la vittoria dei Talebani in Afghanistan, il Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP) si è dotato di nuove armi più sofisticate e ha trasferito i combattenti dall'Afghanistan ai confini pakistani, tornando a concentrarsi sulla guerra contro lo Stato pakistano. Il TTP è passato attraverso una serie di fusioni, ha rafforzato i suoi media e le sue attività operative, si è allontanato dall'obiettivo indiscriminato di colpire i civili negli attacchi suicidi, ha attuato una serie di nuove politiche interne centralizzando la sua struttura organizzativa e ha optato per una strategia localizzata. Con una base organizzativa che punta allo Stato pakistano, il TTP sembra pronto a seguire le orme dei Talebani afghani e a prendere il controllo del territorio nelle aree tribali del Pakistan. La vittoria dei Talebani in Afghanistan ha incoraggiato e rafforzato il TTP. Con i Talebani in controllo dell'Afghanistan e simpatizzanti del TTP, quest'ultimo gode ora di un livello di “profondità strategica”, ma ciò è stato smentito dal decretum emesso dal leader dei Talebani afghani.

Con un proclama che ha riecheggiato oltre i confini regionali internazionali, la Guida Suprema dei Talebani afghani, Sheikh Haibatullah, ha emesso una fatwa di importanza ineguagliabile. Questa fatwa, che vieta inequivocabilmente ai cittadini afghani di impegnarsi nella Jihad al di fuori dei confini dell'Afghanistan, ha suscitato reazioni nel panorama regionale dell'ideologia estremista. Il messaggio che trasmette è clamoroso e assoluto: La Jihad contro il Pakistan è Haram - un verdetto divino (fatwa) che non lascia spazio ad ambiguità o compromessi.

Il grande editto impone a tutti i cittadini afghani l'obbligo inattaccabile di aderire incrollabilmente al decreto religioso della loro Guida suprema, imponendo loro di prendere le distanze dagli atti peccaminosi e proibiti del terrorismo. Questo decreto è una rivelazione sorprendente, che smaschera l'insidiosa collusione tra alcuni elementi afghani e il Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP), un gruppo noto per la sua agenda terroristica.

Tuttavia, questa dichiarazione cruciale non è stata priva di complessità. Nonostante la clamorosa chiarezza della fatwa, tra i ranghi dell'apparato di intelligence del governo afghano c'è ancora un contingente che si mostra sfiduciato, rifiutandosi apparentemente di rispettare questo ordine solenne. Sono emersi rapporti inquietanti che suggeriscono che elementi dei ranghi inferiori del governo afghano stiano aiutando segretamente il TTP nelle sue attività nefaste, tra cui l'addestramento, la pianificazione e la fornitura di supporto logistico per atti di terrorismo in territorio pakistano.

È ormai evidente che il TTP, dopo essersi infiltrato con successo nel paesaggio afghano, sta sfruttando il patrocinio di elementi del governo afghano per facilitare le sue operazioni transfrontaliere e persino per assicurarsi manodopera per le sue campagne terroristiche in Pakistan. Queste rivelazioni sottolineano la gravità della situazione e l'urgenza della risposta dei cittadini afghani.

Questa fatwa, che si ripercuote in tutta la regione, porta alla luce diverse domande toccanti e stimolanti per coloro che sono stati irretiti dal falso fascino del terrorismo in nome della Jihad. È moralmente accettabile fare terrorismo contro i propri vicini musulmani sfidando gli ordini del proprio Ameer, la Guida Suprema? È lecito ospitare, aiutare e favorire i terroristi che seminano il caos all'interno dei confini dell'Afghanistan e oltre? Ci si può assolvere dal peccato quando si fornisce consapevolmente sostegno a coloro che infliggono terrore a vite innocenti in Pakistan?

Inoltre, sulla scia del ritiro degli Stati Uniti dall'Afghanistan, il decreto afferma esplicitamente che la Jihad non è più obbligatoria per i cittadini afghani. Eppure, c'è ancora chi sfida il comando della Guida Suprema, agendo contro la sua volontà e mettendo a rischio la pace e la stabilità nella regione.

Questa monumentale fatwa afferma esplicitamente che i cittadini afghani sono ora religiosamente obbligati ad astenersi dal partecipare alle attività terroristiche del TTP contro il Pakistan. Qualsiasi violazione di questo decreto è considerata religiosamente “Haram” - una trasgressione contro la volontà divina. Ma i Talebani afghani, gruppo noto per la sua storica associazione con il TTP, hanno pubblicamente rinunciato a giustificare la jihad del TTP contro il Pakistan. Questa trasformazione è fondamentale, perché getta una luce senza precedenti sulle azioni del TTP, che viene bollato come “minaccia nella regione” - una definizione appropriata per il suo terrorismo.

Alla luce di questa fatwa, non si può fare a meno di interrogarsi sulla validità religiosa delle continue attività terroristiche del TTP in Pakistan. È ammissibile che i combattenti del TTP sfruttino il suolo afghano per il loro sostentamento e i loro atti di terrore, ignorando il decreto della Guida suprema afghana che considera tali azioni Haram?

La popolazione resiliente dei Nuovi Distretti Riuniti (NMD) non deve farsi ingannare dai terroristi del TTP, che sono stati dichiarati inequivocabilmente nemici della pace e della prosperità nella loro patria. Il messaggio è chiaro: il TTP è una maledizione, una “fitna khawariji”, e la sua cosiddetta Jihad non è altro che “Fasad” - una fonte di corruzione e disordine.

Questa significativa fatwa, unita a un decreto simile degli Ulema pakistani sotto forma di Paigham-e-Pakistan, non lascia spazio a dubbi. Il terrorismo all'interno di uno Stato islamico è indiscutibilmente dichiarato Haram, mandando in frantumi ogni residua giustificazione per la guerra del TTP contro il Pakistan. Gli attacchi perpetrati dal TTP contro i musulmani pakistani e la loro patria sono, senza dubbio, atti terroristici contro l'umanità e lo Stato islamico.

Questa fatwa rappresenta quindi un punto di svolta, un momento di profonda importanza che avrà sicuramente un impatto sul corso degli eventi nella regione. Il governo provvisorio afghano (IAG) dovrebbe diffidare del fatto che alcune fazioni dei suoi ranghi inferiori nutrono simpatia per il TTP e dovrebbe far rispettare questo editto (fatwa) per far prevalere la pace nelle aree circostanti le regioni di confine tra Pakistan e Afghanistan. Questo editto è un'innegabile testimonianza dell'inflessibile posizione contro il terrorismo, che ha creato delle increspature nel paesaggio regionale, ridisegnando le dinamiche della regione e non lasciando spazio a dubbi sul fatto che la Jihad contro il Pakistan è Haram. Questa fatwa rafforza la determinazione collettiva a spegnere le fiamme del terrore e offre anche l'opportunità di un nuovo inizio, affinché il popolo afghano prenda le distanze dal terrorismo e si unisca alla comunità globale.

Traduzione di Costantino Ceoldo