Nella prassi meloniana

21.11.2022

Quel che è grave nella prassi meloniana non sono tanto le urticanti, stucchevoli e fastidiose genuflessioni al poliziotto globalista NATO. Nella modalità con cui Meloni esterna la sua sudditanza altro non c’è da rilevare che un malcelato provincialismo da “colonia minore” che vuole farsi largo tra le “colonie privilegiate”, la libidine del servo che vuole essere ben accettato alla corte del Re nudo. Ciò che è grave è il supporto concettuale alle menzogne propagandistiche del Grande Bugiardo globale a discapito degli interessi nazionali e del popolo che intende governare. A Bali, per esempio, ha sostenuto che la crisi energetica che genera crisi economica, disperazione, povertà, miseria, indebitamento, inflazione non è dovuto alla guerra di aggressione Occidentale alla Russia sul teatro ucraino, ma alle infelici scelte operate da inizio millennio. Sottinteso, approvvigionamento di gas e petrolio (cui per altro si dovrebbero aggiungere altre materie tipo fertilizzanti, terre rare etc.) dalla Russia. Cioè, acquistare, nel corso di un ventennio materie energetiche a prezzo convenientissimo consentendo sviluppo economico-industriale e quindi in qualche modo benessere, sarebbe stata una iattura e alla fine vera causa dell’attuale crisi. Avremmo dovuto acquistare gas dagli americani, perché loro sì che non ci pongono in nessun modo a ricatto.

Con ciò Meloni si allinea alla menzoniera narrazione atlantista dove nello stesso canestro si mette di tutto: le sanzioni ci mettono in difficoltà ma stanno spingendo la Russia al default (lo dicono da marzo); la Russia sta perdendo la guerra e l’Ucraina la sta vincendo; la Russia compie barbarie e gli ucraini opere francescane e via elencando. Senonché le cose stanno in ben altra maniera. È di certo la guerra in ucraina che l’Occidente supporta in modo sconsiderato a piegare l’Europa e quindi l’Italia. Imprese che chiudono e vanno in fallimento ne abbiamo? Ne abbiamo che stanno chiudendo  per il fatto che acquistavamo gas dalla Russia? Non mi pare, in compenso, tanto per citare un solo esempio, entro un mese dismetteremo la raffineria di petrolio di Priolo nel siracusano mandando a spasso 10.000 lavoratori perché abbiamo deciso di applicare l’embargo al petrolio russo. E diversamente dal gas che gli americani ci venderanno a prezzo quintuplicato obbligandoci ad istallare gassificatoti, presto con la “sete” di petrolio dovremo fare i conti. Gli USA non riescono ad averne a sufficienza per loro. La EIA comunica che le riserve petrolifere strategiche USA sono ai minimi storici dal 1984; le riserve sono in calo da 62 settimane e vanno verso l’azzeramento. Questo perché i Paesi fornitori, a cominciare dall’Arabia Saudita non rispondono all’appello USA di sostituire i russi nei rifornimenti. Potete ben immaginare lo scenario prossimo futuro sulla questione petrolio.

Ma per avere un’idea più precisa di quanto si sta profilando per via della guerra in Ucraina, basta prendere anche solo parzialmente per buona l’affermazione di Frank Shlein, amministratore delegato di CRIF Germania: «300.000 aziende tedesche rischiano il fallimento per gli alti costi energetici, per i problemi esistenti della catena di approvvigionamento e l’inflazione». Una delle tante altre mille notizie che gli italici zerbini mediatici non riportano. Ma se la Germania denuncia il rischio di raffreddore, cara Meloni, l’Italia rischia una irreversibile polmonite e tu vieni a raccontarci che è tutta colpa di cattive e pregresse scelte, di speculazione e altre consimili amenità?

Se dunque si può sorridere delle stucchevoli slinguate alla poetica atlantista di Stoltenber & C., è intollerabile la presa dei fondelli degli italiani, il nascondere loro la verità dei fatti per continuare a supportare il suicidio nazionale.

La crisi e il prezzo che stiamo pagando è dovuto alla guerra alla Russia, all’incapacità, per viltà e insipienza, per avere pelosa benevolenza, il terrore di praticare una via che salvaguardi gli interessi nazionali, perché i soci potrebbero addombrasi. Si può anche capire (pur non condividendo) lo stare dentro un’alleanza debosciata, perché altrimenti ti riducono in spezzatino, ma non si può giustificare la pecorina “postura” né la narrazione giustificazionista per compiacere i bulli d’oltre oceano. Gli italiani meritano più rispetto.

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