Nasce triplice alleanza contro Isis
“Il vederci allo stesso tavolo per discutere di sicurezza nazionale, ha gettato nel panico l’asse del male composto da Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita ed i loro mercenari”. Il Ministro della Difesa iraniano, il generale di brigata Hossein Dehqan, il suo omologo russo Sergei Shoigu e siriano, Fahd Jassem al-Freij, hanno partecipato, giovedì scorso, ad un vertice sulla sicurezza chiamato “Fighting against Terrorism”.
L’incontro si è svolto a Teheran, dietro esplicita richiesta degli iraniani. I tre ministri della difesa hanno affrontato le principali strategie da adottare nella lotta al terrorismo.
“Abbiamo adottato alcune strategie comuni a livello regionale – commenta ai media iraniani il Generale Dehqan – i terroristi ed i loro sponsor devono sapere che l’alleanza tra Iran, Russia e Siria è solida e lo sarà fino alla fine. I tre paesi sono determinati e pronti a combattere contro tutte le organizzazioni terroristiche”.
Il ministro iraniano ha poi lanciato l’allarme sull’impiego delle armi chimiche utilizzate dallo Stato islamico e sulla possibilità, definita catastrofica, qualora riuscisse ad avere accesso ad armi nucleari. “Presto – ha aggiunto l’ex ambasciatore siriano a Teheran Turki Saqr – nel nostro paese saranno tangibili i risultati raggiunti nell’incontro trilaterale. La presenza del Ministro della Difesa russo nella riunione trilaterale a Teheran, conferma l’attenzione di Mosca nei confronti delle trame ordite degli Stati Uniti contro la Siria. L’incontro è stato un duro colpo per i sostenitori orientali e occidentali del terrorismo”.
La triplice alleanza contro il terrorismo creata da Russia, Iran e Siria lascia adito a diverse interpretazioni. È stato espresso il condiviso obiettivo di combattere il terrorismo globale, ma con la stessa determinazione è stato ribadito che in Siria è in atto un piano ordito dagli Stati Uniti per destabilizzare la regione. Si è parlato di “complotto volto a creare insicurezza e che mina l’integrità territoriale dei paesi coinvolti”.
È stato posto l’accento anche sulle ripetute violazioni alla sovranità nazionale della Siria ed è questo il punto focale dell’incontro. Russia ed Iran hanno incontrato il Ministro della Difesa di una leadership contro cui è in atto una guerra (o una parte di essa) sostenuta dagli Usa e dai suoi alleati. L’uscita di scena di Assad è considerata conditio sine qua non per l’opposizione al tavolo delle trattative. Posizione condivisa anche dagli Stati Uniti che, però, rispetto a qualche mese fa, posticipano a data da destinarsi la fine del regime di Assad (temendo probabilmente un ulteriore caos simile a quello libico). La triplice alleanza contro il terrorismo, di fatto, riconosce il governo di Assad anche a lungo termine per decidere le sorti della Siria, con strategie future condivise dai due paesi definiti come “i principali alleati”. Russia ed Iran, riconoscono Assad alla guida del paese ed il suo regime come l’unica autorità in Siria. Quest’ultima, invece, riconosce soltanto in Russia ed Iran le uniche due nazioni autorizzate a combattere il terrorismo nel proprio paese. L’incontro di Teheran è stato del tutto ignorato dall’Occidente.
fonte : occhidellaguerra.it