Le ragioni degli sforzi della Germania per assumere la guida delle azioni anti-iraniane
Le azioni anti-iraniane della Germania alimentano il sospetto che i governanti di Berlino vogliano rendere il mondo inconsapevole del “ritorno della Germania alle impostazioni di fabbrica” nel campo dell'estremismo razziale, che è una risposta all'umiliazione dell'America, portandosi avanti e usando slogan sui diritti umani.
NOURNEWS - La Germania, come importante Paese nel cuore dell'Europa, ha sempre svolto un ruolo nella formazione di seri sviluppi nel mondo. La produzione di pensiero e filosofia, così come la fondazione di nuove tecnologie e l'aiuto al progresso della conoscenza e delle industrie moderne nel mondo, sono tra le influenze più importanti della Germania nel sistema internazionale. Tuttavia questo Paese non è famoso solo dal punto di vista della produzione di pensiero e filosofia o della leadership in campo scientifico e tecnologico, ma anche dal punto di vista di azioni che hanno causato la completa distruzione di tutte le conquiste [precedentemente conseguite] e che hanno provocato ingenti danni materiali e umani a sé stesso e ad altri Paesi. Le coordinate geografiche e le caratteristiche culturali di questo Paese in diversi periodi storici hanno fornito le basi per l'emergere di leader inclini ad azioni aggressive e violente. La storia contemporanea cita il “risorgere della Germania dalle ceneri” come un'abitudine comune, frutto di politiche sconsiderate e talvolta razziste, che si discostano fortemente dal concetto di diritti umani. Le situazioni di stallo geopolitico della Germania e l'esperienza di guerre sanguinose da parte di questo Paese per uscirne hanno fatto sì che il rafforzamento della Germania venisse interpretato come una seria minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale. Su questa base, impedire a questo Paese di diventare potente è sempre presente nella struttura intellettuale dei leader di America, Inghilterra e Francia e continua ad avere una forte presenza nell'amministrazione di questo Paese. Forse è questo il motivo per cui alcuni statisti tedeschi, in una reazione che nasce dalla passività e dall'esagerazione, sono convinti di dedicare tutti i loro sforzi a un coordinamento indiscusso con le potenze “americano-europee”, anche a costo di entrare in una guerra che attacchi la principale arteria della vita energetica del loro stesso Paese, il “gas russo”. L'ingresso della Germania nel conflitto ucraino, nella misura in cui ignora i canali diplomatici e diventa un mero esecutore degli ordini americani, ha fatto sì che venissero rappresentati i ricordi dell'umiliazione subita da questa nazione nella guerra mondiale e, su questa base, sono tornati in auge gli aspetti dell'estremismo basato sulla “razza superiore” per riportare al potere le tendenze di destra in risposta all'acquisizione del potere da parte della controparte storica della Germania in Italia. A questo proposito viene analizzato l'impiego di 3.000 poliziotti tedeschi per frenare questa volontà di ritorno, che è stata definita un colpo di Stato e che si è apparentemente risolta con l'arresto di 25 membri dei “cittadini del Reich”.
Con queste interpretazioni, ecco la domanda: in una situazione in cui la Germania, a causa delle scelte sbagliate dei suoi leader, è coinvolta nella questione di vari scioperi e proteste di massa incentrati sulla questione dell'energia, quale giustificazione può esserci per concentrarsi su proteste sparse in Iran e fornire strutture per elementi di disturbo in Iran? Oggi, questo Paese è talmente disperato nella gestione dei suoi affari da aver creato uno scandalo scioccante commettendo un aperto furto dalle tasche dei suoi cittadini.
Sembra che la Germania, che in questi giorni ha assunto il ruolo di guida delle pressioni internazionali e della costruzione dello spazio contro l'Iran, stia facendo i conti con il fatto che è più che mai coinvolta nel pericolo degli estremisti razzisti interni come potenziale minaccia ai diritti umani nel mondo. L'adozione di questi comportamenti da parte della Germania alimenta il sospetto che i governanti di Berlino, adottando l'approccio di correre avanti con slogan sui diritti umani, stiano cercando di distogliere l'attenzione del mondo dalla preoccupazione per gli sviluppi in Germania, in modo che il mondo non veda la Germania tornare alle sue impostazioni di fabbrica nel campo dell'estremismo razziale, che è una risposta all'umiliazione dell'America! I tweet poco ortodossi e rabbiosi del ministro degli Esteri di questo Paese e le dichiarazioni assurde e interventiste del cancelliere tedesco dimostrano che ciò che si vede dalla Germania in questi giorni è qualcosa che va oltre la questione dell'Iran, le proteste o anche i tentativi di cambiare il sistema politico e altro ancora. Indica la fretta di coprire il velo interno alla Germania e di deviare l'attenzione dell'opinione pubblica verso l'altra parte del mondo, per rendere meno visibile la costante paura del nazismo anti-umano o di qualsiasi altro tipo di estremismo di destra.
Articolo originale di Pooya Mirzaei
Traduzione di Costantino Ceoldo